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Venerdì di passione alla borsa di New York per i produttori di attrezzature per la costruzione di chip

Il timore di nuove restrizioni verso la Cina fanno arretrare pesantemente Applied Materials, ASML, KLA e Lam Research in una seduta che vede l’indice di settore PHLX Semiconductor perdere oltre il 3%.

Il timore di un ulteriore rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed e l’inasprirsi del conflitto (per il momento solo commerciale) tra Stati Uniti e Cina, hanno portato ieri, venerdì 15 settembre, ad una pesante battuta d’arresto del comparto dei semiconduttori il cui indice di riferimento, il PHLX Semiconductor, ha perso alla borsa di New York il 3,01%.

Sul forte ribasso hanno anche pesato le voci raccolte dalla Reuters secondo cui TSMC avrebbe chiesto ai fornitori di attrezzature per la produzione di chip di posticipare le consegne già programmate a causa del prolungamento della debolezza della domanda.

Il ribasso ha colpito in particolare le aziende che producono attrezzature per la costruzione di semiconduttori, settore che potrebbe subire ulteriori restrizioni delle esportazioni verso la Cina dopo che il Dipartimento del Commercio americano ha aperto una nuova indagine sui progressi tecnologici cinesi nel settore dei processori per smartphone a seguito del lancio del nuovo smartphone Mate60 Pro di Huawei e del processore Kirin 9000s a 7 nm che lo equipaggia.

Venerdì alla borsa di New York Applied Materials ha perso il 4,37%, Lam Research il 5,08%, l’olandese ASML il 4,06% e KLA il 5,35%.

Tra i produttori di chip più importanti, pesanti ribassi anche per AMD (4,82%), NVIDIA (3,69%), Micron (2,66%), TSMC (2,43%) e Intel (2,04).

In ogni caso, nonostante il calo di ieri, l’indice il PHLX guadagna ancora il 37,29 % dall’inizio dell’anno.

Questa settimana è stata caratterizzata da numerose prese di posizione di politici americani sullo stato dell’attuazione delle restrizioni occidentali nei confronti della Cina e sul fatto che probabilmente molte di queste norme vengono aggirate consentendo a Pechino di accedere facilmente alle tecnologie più avanzate degli Stati Uniti.

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti dovrebbe porre fine a tutte le esportazioni di tecnologia verso Huawei e SMIC”, ha dichiarato mercoledì il deputato repubblicano Mike Gallagher, presidente del comitato ristretto della Camera degli Stati Uniti sulla competizione strategica tra gli Stati Uniti e il Partito Comunista Cinese.

Questo chip probabilmente non potrebbe essere prodotto senza la tecnologia statunitense e quindi SMIC potrebbe aver violato la Foreign Direct Product Rule del Dipartimento del Commercio“, ha affermato Gallagher riferendosi al nuovo SoC di Huawei. “È giunto il momento di porre fine a tutte le esportazioni di tecnologia statunitense sia verso Huawei che verso SMIC per chiarire che qualsiasi azienda che infrange la legge statunitense e mina la nostra sicurezza nazionale sarà tagliata fuori dalla nostra tecnologia”.



Da parte sua, il deputato democratico Raja Krishnamoorthi ha sottolineato la necessità di investire nella ricerca interna e di attrarre talenti da altri paesi. “L’immigrazione altamente qualificata è la chiave per vincere questa competizione globale con il PCC. Dobbiamo fare di tutto per impedire alla Cina di accedere alla nostra tecnologia ma se non abbiamo le persone per fare innovazione negli Stati Uniti sarà tutto inutile”, ha detto Krishnamoorthi.

Gallagher, Krishnamoorthi e altri membri del comitato ristretto sul PCC hanno incontrato gli investitori di Wall Street per aumentare la consapevolezza sui flussi di capitali statunitensi in Cina. I due parlamentari hanno affermato di non essere contrari agli investimenti e al commercio con la Cina, ma hanno sottolineato che i dollari statunitensi devono evitare le industrie cinesi legati all’apparato militare di quel paese.

Non penso che dovremmo finanziare la nostra stessa distruzione… Penso che, al livello più basso, non dovremmo permettere agli americani in generale e ai fondi pensione in particolare di investire in aziende cinesi che costruiscono proiettili di artiglieria, portaerei e aerei da combattimento. Questo è un passo ovvio che potremmo fare subito“, ha affermato Gallagher. “Non ho problemi con gli agricoltori del Wisconsin che vogliono vendere semi di soia alla Cina e non credo che nessuno di noi abbia problemi con gli americani che acquistano tessuti a basso costo dalla Cina, purché non siano realizzati con il lavoro degli schiavi.

Sul sentiment della borsa hanno pesato anche le nuove, vaste, esercitazioni militare cinesi intorno all’isola di Taiwan. Secondo Taipei, giovedì 14 settembre sono stati avvistati almeno 84 aerei da guerra cinesi e 33 navi militari, tra le quali la Shandong, una delle due nuove portaerei cinesi.

La Cina rivendica da tempo la sovranità sull’isola di Taiwan, considerata parte integrante del proprio territorio, non escludendo l’uso della forza per riuscire nell’intento. Sull’isola, chiamata in passato Formosa, si rifugiarono nel 1949, a seguito della rivoluzione comunista guidata da Mao Tse Tung, gli esponenti del governo cinese di allora dando vita alla Repubblica di Cina con capitale Taipei, una democrazia parlamentare di tipo occidentale, con libere elezioni e magistratura indipendente, esattamente il contrario dell’attuale regime comunista di Pechino.