Sono proprio i semiconduttori realizzati con le tecnologie più vecchie quelli che – negli ultimi due anni – non si riusciva a reperire neppure pagandoli a prezzo d’oro. Per questo motivo, Samsung Foundry rafforzerà i servizi di fonderia destinati alla costruzione di questi chip.
Negli ultimi anni, Samsung Electronics si è concentrata sullo sviluppo di nodi di fabbricazione sempre più piccoli, in una corsa testa a testa con la taiwanese TSMC. I due giganti globali della fonderia hanno gareggiato per conquistare il primato assoluto nei chip a 7, poi a 5 e adesso a 3 nanometri, prodotti in grandissima quantità ed utilizzati nelle applicazioni più avanzate, tipicamente smartphone e PC/laptop. Proprio in virtù della loro grande diffusione, questi nodi di processo sono da sempre i più redditizi per le due aziende che, ormai, hanno il monopolio nei processi più piccoli di 10 nm.
Samsung si è concentrata quasi esclusivamente su questi nodi, lesinando gli investimenti nelle tecnologie più mature. Al contrario, TSMC ha continuato e rafforzato le proprie tecnologie legacy e che al momento rappresentano quasi il 50% delle vendite, contribuendo a fare di TSMC la prima azienda al mondo nel settore dei semiconduttori.
Al di là di ciò, questa notevole diversificazione sta consentendo all’azienda taiwanese di affrontare con maggiore flessibilità un mercato che sta entrando in una fase recessiva.
Secondo molti analisti, sono stati proprio gli scarsi investimenti nelle tecnologie più mature da parte di moltissime aziende una delle cause della recente carenza di chip.
Ora, secondo quanto riportato dalla testata Business Korea, Samsung avrebbe deciso di cambiare parzialmente la propria strategia, destinando molte più risorse ai processi maturi e personalizzati. I processi personalizzati riguardano nodi maturi per clienti specifici. Questa cambio di strategia è stato uno degli argomenti al centro del recente Samsung Foundry Forum.
La sua divisione di fonderia prevede di aumentare il numero di nodi maturi e specializzati di 10 o più entro il 2024, mentre entro il 2027 la capacità di produzione di processi maturi/specializzati aumenterà di 2,3 volte rispetto al 2018.
I processi maturi si riferiscono a nodi più vecchi, da 10-nm, 14-nm, 28-nm, 65-nm e 180-nm.
I clienti che necessitano di chip per smartphone, come Qualcomm e Apple, utilizzano i processi a 5 e 4 nm delle fonderie mentre i produttori di semiconduttori automobilistici, come NXP, utilizzano principalmente un processo a 28 nm. Attualmente, la maggior parte dei semiconduttori per automotive, non devono essere piccoli, veloci ed efficienti come quelli per smartphone.
L’attività di fonderia di Samsung nei dispositivi logici (ricordiamo che nelle memorie l’azienda è leader incontrastato) è iniziata in forte ritardo rispetto a TSMC, e proprio per questo motivo la società coreana si è concentrata quasi esclusivamente nelle tecnologie più avanzate alla ricerca, anche in questo caso, di conquistare il gradino più alto del podio.
Nel 2019 Samsung ha introdotto per la prima volta al mondo un processo a 7 nm con macchine per litografia EUV (Extreme Ultra Violet, ultravioletto estremo); a giugno di quest’anno, ha iniziato la produzione di massa di chip a 3 nm – prima di TSMC – e, all’inizio di questo mese, durante il Samsung Foundry Forum 2022, ha presentato un piano per la produzione di semiconduttori a 1,4 nm entro il 2027.
Nella stessa occasione, Samsung ha anche annunciato che rafforzerà gli investimenti nei suoi nodi a 8 nm per la produzione di chip per automobili e RF, aumentando la sua capacità produttiva di 1,5 volte rispetto al 2019. Inoltre, l’azienda ha anche annunciato che rafforzerà l’attuale processo a 28 nm per la produzione di sensori di immagine che introdurrà un nuovo processo a 17 nm per sensori di immagine premium.