Segnali di ripresa arrivano, invece, dal mercato dell’auto in Cina e dalle vendite dei settori Personal Electronics, Enterprise Systems e Communication System. TI guadagna circa il 3% nell’after hours trascinando al rialzo le aziende del comparto.
Texas Instruments ha diffuso ieri sera i dati finanziari del terzo trimestre 2024 che evidenziano un calo delle vendite e dell’utile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Emergono, tuttavia, segnali di ripresa in alcuni settori mentre il comparto industriale e quello automobilistico, i più importanti per TI, segnano ancora un forte andamento negativo (con l’eccezione del mercato automobilistico della Cina).
Nel trimestre che si è chiuso al 30 settembre 2024, i ricavi di Texas Instruments sono diminuiti (per l’ottava volta consecutiva) dell’8% anno su anno, ma sono aumentati del 9% rispetto al trimestre precedente, raggiungendo i 4,15 miliardi di dollari, superando leggermente le previsioni degli analisti. Gli utili diluiti per azione (EPS) sono stati pari a 1,47 dollari, in calo rispetto agli 1,85 dollari dell’anno precedente.
Per il prossimo trimestre, Texas Instruments prevede un ulteriore calo delle vendite dovuto principalmente alla stagionalità del periodo.
I mercati hanno accolto favorevolmente sia la trimestrale che le dichiarazioni dei dirigenti durante la Conference Call che ha fatto seguito alla diffusione dei dati. Ieri sera nelle contrattazioni del dopo borsa, il titolo ha guadagnato circa il 3% superando quota 200 dollari e trascinando all’insù le quotazioni delle aziende del settore analog/embedded. Questa mattina, sulle piazze europee, anche STMicroelectronics e Infineon crescono di circa il 2÷3 %.
Di seguito i principali dati del terzo trimestre 2024:
Nonostante il momento non particolarmente favorevole, TI ha continuato la sua politica di remunerazione degli azionisti segnando il 21° anno consecutivo di aumenti dei dividendi. Nel trimestre, la società ha pagato quasi 1,2 miliardi di dollari di dividendi e ha riacquistato azioni proprie per 318 milioni di dollari, per una remunerazione complessiva di 1,5 miliardi. Negli ultimi 12 mesi la remunerazione complessiva degli azionisti è stata di 5,2 miliardi di dollari circa, supportata dal consistente flusso di cassa libero e dalla liquidità dell’azienda che a fine trimestre ammontava a circa 8,8 miliardi di dollari a fronte di un debito totale di circa 14 miliardi di dollari con un tasso medio ponderato del 3,8%.
“Il nostro flusso di cassa dalle operazioni di 6,2 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi ha nuovamente sottolineato la solidità del nostro modello di business, la qualità del nostro portafoglio prodotti e il vantaggio della produzione da 300 mm. Il flusso di cassa libero per lo stesso periodo è stato di 1,5 miliardi di dollari”, ha dichiarato Haviv Ilan, presidente e CEO di TI. “Negli ultimi 12 mesi abbiamo investito 3,7 miliardi di dollari in R&S e SG&A, investiti 4,8 miliardi di dollari nelle spese in conto capitale e restituite 5,2 miliardi di dollari agli azionisti”.
Durante la Conference call è emerso che il flusso di cassa libero include i benefici del credito d’imposta sugli investimenti del CHIPS Act, pari a 220 milioni di dollari nel terzo trimestre e a 532 milioni di dollari negli ultimi 12 mesi.
Recentemente Texas Instruments e il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti hanno firmato un Memorandum di intesa preliminare non vincolante per un finanziamento diretto fino a 1,6 miliardi di dollari ai sensi del CHIPS and Science Act per supportare tre fabbriche di wafer da 300 mm in costruzione in Texas e nello Utah. Inoltre, Texas Instruments prevede di ricevere una cifra stimata tra 6 e 8 miliardi di dollari di credito d’imposta per investimenti nella produzione statunitense.
Il finanziamento diretto proposto ai sensi del CHIPS Act sosterrà l’investimento di TI di oltre 18 miliardi di dollari fino al 2029, che fa parte dell’investimento più ampio dell’azienda nell’attività produttiva. Il finanziamento sosterrà tre nuovi fab, due a Sherman, in Texas (SM1 e SM2) e uno a Lehi, in Utah (LFAB2).
Altri dati emersi durante la Conference Call riguardano il margine lordo che, nonostante il calo del fatturato, si mantiene su livelli particolarmente alti (specie se confrontati con le altre aziende del settore): quasi il 60%, grazie soprattutto alla produzione ormai totalmente basata su linee da 300 mm ed al mix di prodotti. A fine periodo il valore delle merci in magazzino ammontava a 4,295 miliardi di dollari in aumento di 190 milioni rispetto al trimestre precedente e i giorni erano 231, in aumento di due giorni.
Nel trimestre le vendite – anno su anno – di prodotti analogici sono diminuite del 4%, quelle dei prodotti embedded del 27% e tutti gli altri settori ha fatto registrare un calo complessivo del 5%.
Outlook
Texas Instruments prevede nel quarto trimestre vendite comprese tra 3,70 e 4,00 miliardi di dollari e un EPS compreso tra 1,07 e 1,29 dollari. Nello stesso trimestre del 2023 le vendite furono di 4,077 miliardi di dollari con un EPS di 1,49 dollari. Tradizionalmente le vendite di questo trimestre sono le più basse per l’azienda.