giovedì, Novembre 21, 2024

UILM su STMicroelectronics: da azienda vogliamo chiarezza, non accetteremo esuberi e tagli

UILM su STMicroelectronics

“Da giorni leggiamo articoli di stampa dove si parla di possibili criticità dello stabilimento di Agrate, con il rischio di 2.000 esuberi”, dice in una nota Giuseppe Caramanna, coordinatore nazionale Uilm per il gruppo STMicroelectronics.

Dopo la diffusione dei dati di bilancio di alcune settimane fa, durante la quale il CEO di STMicroelectronics aveva parlato di riorganizzazione e ridimensionamento aziendale, crescono i timori dei sindacati per le possibili ripercussioni sul piano occupazionale, anche alla luce delle indiscrezioni riguardanti 2.000 potenziali esuberi presso il sito produttivo di Agrate Brianza.

Oggi, in un comunicato sindacale della UILM si legge “Da giorni leggiamo articoli di stampa dove si parla di possibili criticità dello stabilimento di Agrate, con il rischio di duemila esuberi. Nonostante le smentite dell’azienda, noi vogliamo che sia fatta piena chiarezza sulla prospettiva occupazionale e produttiva del sito lombardo e di tutti quelli del Gruppo in Italia”. Il comunicato, a firma di Giuseppe Caramanna prosegue “Non accetteremo esuberi, tagli di costi indiscriminati e la riduzione dei salari dei lavoratori. Chiediamo la massima trasparenza e condivisione per garantire l’occupazione e il futuro produttivo di Agrate e di tutti i siti italiani. STMicroeletronics ha 12mila dipendenti ed è partecipata dallo Stato italiano e ha una grande responsabilità sociale e il Governo deve vigilare. Noi non indietreggeremo”.

Durante la presentazione agli analisti dei risultati del Q3 2024, il CEO e Presidente di ST Jean-Marc Chéry aveva dichiarato “Nel breve e medio termine, stiamo adattando i nostri piani operativi a questa situazione e stiamo lanciando il nostro programma di riorganizzazione e ridimensionamento aziendale, continuando a investire nell’innovazione e nelle nostre iniziative strategiche di produzione. Nel medio e lungo termine, continuiamo a essere convinti che ciò costituirà la base per le nostre ambizioni di crescita sostenibile e per fornire valore ai nostri stakeholder”.

In quell’occasione, Chéry aveva anche annunciato un nuovo programma aziendale per rimodellare l’impronta produttiva e accelerare la transizione delle fabbriche di wafer da 300 millimetri di Agrate e Crolles. In particolare, i piani per Agrate prevedono una produzione di 4.000 wafer a settimana entro il 2026. Tuttavia, il fatto che Chéry non abbia fatto alcun riferimento alle linee produttive da 200 mm di Agrate dopo la transizione ha sollevato numerosi interrogativi. Sicuramente avremo qualche dettaglio in più sulle strategie dell’azienda mercoledì 20 novembre, in occasione del Capital Markets Day in programma a Parigi.