giovedì, Novembre 21, 2024
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TSMC inaugura lo stabilimento per chip a 3 nm di Tainan e ribadisce l’impegno nei confronti di Taiwan

Un momento della cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento TSMC di Tainan (immagine: NikkeiAsia/Cheng Ting-Fang).

Il presidente di TSMC ribadisce che l’isola rimarrà centrale nelle politiche industriali e di ricerca avanzata dell’azienda, nonostante l’apertura di impianti produttivi negli Stati Uniti, in Giappone e (probabilmente) anche in Europa.

È stato inaugurato ieri a Tainan, nel sud dell’isola di Taiwan, lo stabilimento più avanzato di TSMC, in grado di produrre semiconduttori avanzati con nodo di processo a 3 nm, l’unico stabilimento al mondo, insieme a quello di Samsung, in grado di produrre chip con questa tecnologia.

Più che di un’inaugurazione, è stata la celebrazione della piena operatività dello stabilimento che tra qualche settimana inizierà a spedire i chip prodotti all’unico (al momento) e più importante cliente dell’azienda: Apple, che li utilizzerà nei propri smartphone e PC che troveremo in vendita prima dell’estate del 2023.

L’evento ha anche offerto l’opportunità al management di TSMC di rassicurare i politici dell’isola e l’opinione pubblica sul fatto che l’azienda avrebbe continuato a mantenere le attività più importanti – ricerca e manifattura avanzata – sull’isola di Taiwan. Dopo le iniziative internazionali di TSMC, in particolare quelle negli Stati Uniti, da più parti erano state sollevate perplessità sull’operato di TSMC. Per molti taiwanesi, infatti, l’azienda rappresenta una sorta di scudo protettivo per l’isola, rivendicata come parte integrante del proprio territorio dal governo di Pechino che minaccia l’uso delle forza per arrivare alla riunificazione. La presenza di un’azienda fondamentale per l’economia globale come TSMC che in caso di invasione cinese verrebbe distrutta, rappresenta secondo molti taiwanesi un forte deterrente alle mire della Cina che potrebbe essere la prima e più importante vittima (economica) di un’azione di forza. Per questo motivo un minore impegno da parte di TSMC a Taiwan viene vissuto con preoccupazione.

Per rassicurare politici e cittadini, il presidente di TSMC Mark Liu ha ribadito, durante l’evento, che la sua società ha investito un totale di 60,4 miliardi di dollari per la produzione di chip a 3 e 5 nanometri presso il suo stabilimento Fab18 nel Tainan Science Park di Taiwan.

Tale importo, che supera del 50% l’investimento di 40 miliardi negli Stati Uniti, “mostra l’impegno di TSMC nei confronti di Taiwan“, ha dichiarato Liu durante la cerimonia.

La maggior parte della produzione di TSMC rimane a Taiwan, ma l’azienda ha iniziato a costruire impianti di chip negli Stati Uniti e in Giappone mentre paesi e clienti di tutto il mondo spingono verso la produzione di chip onshore. L’azienda sta inoltre valutando la possibilità di costruire il suo primo impianto europeo di chip in Germania.

Per dare maggior forza alle sue argomentazioni, Mark Liu ha annunciato la roadmap per la produzione dei chip a 2 nm che avverrà in sei fasi nei due nuovi impianti che sorgeranno a Taichung, nel centro dell’isola, e nel parco scientifico di Hsinchu dove TSMC dispone di altri stabilimenti.

L’investimento a Tainan ha creato circa 10.000 posti di lavoro permanenti tra diretti e indiretti ed ha garantito 23.500 posti di lavoro durante la costruzione della struttura e degli impianti. TSMC stima che la tecnologia a 3 nm creerà prodotti finali con un valore di mercato di 1,5 trilioni di dollari entro cinque anni dall’entrata in produzione dello stabilimento.

Particolare attenzione è stata riservata all’impatto ambientale della nuova iniziativa “TSMC si impegna a salvaguardare l’ambiente naturale attraverso una produzione ecologica, ad iniziare dalla struttura che è conforme agli standard EEWH di Taiwan e LEED per l’edilizia sostenibile degli Stati Uniti. Per quanto riguarda le risorse idriche (un problema per l’isola di Taiwan), i nuovi impianti seguiranno le indicazioni del TSMC STSP Reclaimed Water Plant per raggiungere gradualmente l’obiettivo del 60% di riutilizzo delle acque di processo entro il 2030. Una volta avviata la produzione in volumi, Fab 18 utilizzerà il 20% di energia rinnovabile per raggiungere l’obiettivo di sostenibilità al 100 % di energia rinnovabile e zero emissioni entro il 2050” ha dichiarato Liu, “Il nostro obiettivo è crescere insieme alla nostra catena di fornitura a monte e a valle e sviluppare talenti futuri, dalla progettazione alla produzione, confezionamento e collaudo, attrezzature e materiali per fornire la tecnologia di processo avanzata più competitiva nonché affidabilità di fornitura per guidare l’innovazione tecnologica nel futuro” ha concluso Liu.

Il vice premier di Taiwan, Shen Jong-chin, ha affermato che l’iniziativa di TSMC ha mostrato al mondo che le voci che il produttore di chip sta cercando di spostare all’estero la capacità produttiva sono completamente prive di fondamento.