Pur in presenza dell’atteso calo di fatturato e utili, l’andamento delle attività sembra aver toccato il punto più basso e da adesso in avanti non potrà che riprendersi. Almeno questo è il giudizio del mercato, che premia il titolo con un +8% nelle contrattazioni after hours.
Ieri sera, al termine delle contrattazioni alla Borsa di New York, Texas Instruments ha presentato i risultati finanziari del primo trimestre 2024 chiuso al 31 marzo.
Il report presenta un leggerissimo miglioramento rispetto alle previsioni, pur in presenza di un forte calo del fatturato e degli utili.
Nel trimestre le vendite sono risultate di 3,66 miliardi di dollari, di poco superiori al punto intermedio della forchetta stimata da TI (3,60 miliardi); anche l’EPS del periodo, pari a 1,20 dollari per azione, è risultato superiore rispetto alle previsioni della società, grazie anche al contributo di 10 centesimi non previsto nella guidance.
Ma la vera novità riguarda l’outlook per il prossimo trimestre, con vendite previste tra 3,65 e 3,95 miliardi di dollari, che finalmente non sono più in calo rispetto ai periodi precedenti, pur mantenendosi su livelli molto bassi rispetto al passato. Anche l’EPS è visto stabile o in leggera ripresa, compreso tra 1,05 e 1,25 dollari per azione.
Pur in una situazione non certo entusiasmante per una società del calibro di Texas Instruments, l’utile netto del periodo è risultato di 1,105 miliardi di dollari e il cash flow generato è stato di 1,107 miliardi di dollari.
Da alcuni trimestri, la società ha ripreso ad investire pesantemente in impianti e macchinari tanto che nel trimestre le spese in conto capitale di 1,248 miliardi di dollari hanno mandato in rosso il free cash flow per 231 milioni di dollari.
Complessivamente negli ultimi 12 mesi il flusso di cassa generato dalle attività è stato di 6,277 miliardi, le spese in conto capitale hanno raggiunto i 5,337 miliardi per un free cash flow risultante di 940 milioni di dollari.
Questi, in sintesi i risultati della società diffusi ieri sera:
Da sempre, anche nei periodi più critici, Texas Instruments è stata molto generosa nei confronti dei suoi investitori con un rapporto dividendo/prezzo che è sempre stato superiore al 3%, un valore decisamente inusuale per una società americana. Nel trimestre la società ha remunerato gli azionisti (attingendo dalla liquidità) con 1,186 miliardi di dollari (1,186 sotto forma di dividendi e 3 milioni come riacquisto di azioni proprie) mentre prendendo in esame gli ultimi 12 mesi, la remunerazione ha raggiunto 4,808 miliardi di dollari (4,615 miliardi di dividendi e 193 milioni di riacquisto di azioni proprie).
Secondo TI, il mercato di riferimento dell’azienda (industriale, consumer e, automobilistico) si sta lentamente riprendendo, in parallelo con il ritorno ai normali livelli delle scorte di magazzino dei clienti.
Ieri, durante la normale contrattazione di borsa il titolo ha guadagnato l’1,25% ma ha registrato nell’after hours un balzo dell’8% circa. Dall’inizio dell’anno il titolo è arretrato di circa 3 punti percentuali contro un guadagno del Nasdaq di circa il 6%, perdendo terreno rispetto alle altre aziende del settore.