Si teme che la forte scossa di terremoto che ha colpito il Giappone possa avere conseguenze sulla disponibilità di semiconduttori, un mercato già in difficoltà per la grave carenza di chip.
Il fortissimo terremoto di magnitudo 7.4 che il 16 marzo alle 23:36 JST ha colpito per l’ennesima volta le prefetture di Miyagi e Fukushima, in Giappone, oltre a causare almeno 4 vittime e notevoli danni alle infrastrutture locali, ha provocato il blocco delle attività delle numerose aziende che producono semiconduttori e componenti elettronici che operano in quell’area.
Tra le aziende più colpite, il produttore giapponese di chip per automotive Renesas Electronics che gestisce ben tre stabilimenti vicini all’epicentro: Naka Factory (Hitachinaka, prefettura di Ibaraki), Takasaki Factory (Takasaki, prefettura di Gunma) e Yonezawa Factory (Yonezawa, prefettura di Yamagata).
Tutti gli impianti hanno sospeso immediatamente l’attività per mancanza di energia elettrica e per una verifica dei danni provocati dal sisma.
Questa la situazione attuale sulla base delle comunicazioni di Renesas:
- Naka Factory, Renesas Semiconductor Manufacturing Co., Ltd.:
– Non ci sono vittime tra il personale
– Dopo l’immediato blocco degli impianti, l’avvio delle apparecchiature di produzione è ripreso il 17 marzo e la produzione è ripresa parzialmente (per le linee di prova) nello stesso giorno
– I tecnici stanno valutando l’impatto sui lavori in corso e si prevede di raggiungere la piena capacità di produzione pre-terremoto il 23 marzo JST - Fabbrica di Takasaki, Renesas Semiconductor Manufacturing Co., Ltd:
– Non ci sono vittime tra il personale
– Dopo l’immediato blocco degli impianti, l’avvio delle apparecchiature di produzione è ripreso il 17 marzo e la produzione è ripresa parzialmente (per le linee di prova) nello stesso giorno - Fabbrica Yonezawa, Renesas Electronics Corporation:
– Un dipendente è rimasto leggermente ferito
– Dopo l’immediato blocco degli impianti, la produzione è ripresa parzialmente per alcune linee di prova a partire dalle 8:00 del 17 marzo JST
La società sta anche valutando l’impatto del terremoto sulla catena di fornitura complessiva, compresi i fornitori e le società partner.
Anche Murata ha dovuto sospendere l’attività nei quattro stabilimenti che si trovano in zona, sia per l’interruzione della fornitura di energia elettrica che per la verifica dei danni.
I quattro stabilimenti interessati sono:
- Tome Murata Manufacturing Co., Ltd. – Miyagi – la cui attività riguarda la progettazione e la produzione di chip con induttori di filtro. La produzione dovrebbe riprendere parzialmente il 21 marzo.
- Sendai Murata Manufacturing Co., Ltd. – Miyagi – dove vengono progettati e prodotti component e filtra per alta frequenza (filtra SAW). La produzione dovrebbe riprendere parzialmente il 22 marzo
- Tohoku Murata Manufacturing Co., Ltd. – Stabilimento: 1, Fukushima
- Tohoku Murata Manufacturing Co., Ltd. – Stabilimento 2 Fukushima, dove vengono progettate e prodotte celle primarie e batterie ricaricabili. La produzione è ripresa il 18 marzo.
Sony ha interrotto la produzione in due stabilimenti nella prefettura di Miyagi e in un terzo stabilimento nella prefettura di Yamagata. Le strutture producono supporti di memorizzazione, diodi laser e sensori di immagine. Un portavoce della società ha riferito che la produzione sta riprendendo gradualmente, ci sono alcuni danni alla struttura di Shiroishi, nella prefettura di Miyagi, che produce diodi laser, ma l’impatto sulla produzione – secondo la società – è limitato.
Per quanto riguarda il produttore di memorie Kioxia, è stato colpito il Fab K1, nella città di Kitakami, dove vengono prodotte NAND 3D, lo stesso stabilimento che era stato bloccato recentemente per un problema di contaminazione delle linee produttive. Anche questo impianto è stato bloccato automaticamente e sta lentamente riprendendo la produzione.
Oltre ai produttori di semiconduttori, il terremoto ha causato l’interruzione della produzione di numerosi altri stabilimenti industriali presenti in zona; tra questi anche gli impianti di Toyota e Nissan che hanno sospeso le attività negli stabilimenti di Iwate e Miyagi.