martedì, Dicembre 3, 2024
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Tata e Powerchip costruiranno la prima fabbrica di semiconduttori in India

Tata e PSMC: prima fabbrica di semiconduttori in India

Il gruppo Tata e la fonderia taiwanese Powerchip Semiconductor Manufacturing costruiranno il primo impianto indiano di front-end nel Gujarat con un investimento complessivo di 11 miliardi di dollari.

In un passo significativo verso la creazione di un ecosistema di semiconduttori indiano (“Make in India, For the World”), il governo indiano ha approvato ieri la proposta di Tata Electronics per costruire un mega impianto per la fabbricazione di semiconduttori a Dholera, nel Gujarat, in collaborazione con PSMC. La costruzione dello stabilimento inizierà quest’anno con un investimento totale fino 11 miliardi di dollari generando oltre 20.000 posti di lavoro qualificati diretti e indiretti nella regione.

Con questo annuncio, Tata Electronics entra ufficialmente nel settore della fabbricazione di semiconduttori.

Per la fonderia taiwanese Powerchip Semiconductor Manufacturing è il primo impianto che verrà realizzato al di fuori dell’isola di Taiwan dove l’azienda possiede tre impianti da 12 pollici e due impianti da 8 pollici.

Il nuovo impianto realizzato congiuntamente da Tata e PSMC avrà una capacità produttiva fino a 50.000 wafer al mese e includerà funzionalità di automazione di fabbrica di nuova generazione che implementano analisi dei dati e apprendimento automatico per ottenere la migliore efficienza produttiva. Verranno prodotti chip per applicazioni quali circuiti integrati di gestione dell’alimentazione, driver di visualizzazione, microcontrollori (MCU) e logica di calcolo ad alte prestazioni, per rispondere alla crescente domanda in mercati come quello automobilistico, informatico e di archiviazione dati, comunicazione wireless e intelligenza artificiale.

I commenti

La costruzione dell’impianto inizierà entro tre mesi, ha dichiarato Ashwini Vaishnaw, ministro dell’elettronica indiano, in una conferenza stampa.

“Per rendere l’India un grande centro manifatturiero e autosufficiente in alcuni settori, il primo ministro Narendra Modi ha preso oggi alcune importanti decisioni sui semiconduttori, che sono un’industria fondamentale“, ha affermato Vaishnaw. “Dopo l’annuncio di oggi, l’ecosistema dei semiconduttori in India si svilupperà molto rapidamente.”

L’India spera di beneficiare delle tensioni geopolitiche tra la Cina e gli Stati Uniti per trasformare il paese in un polo manifatturiero globale anche nel campo dei semiconduttori, indispensabili per lo sviluppo tecnologico del paese.

“La nostra partnership con PSMC fornisce l’accesso a un ampio portafoglio tecnologico in nodi maturi e all’avanguardia tra cui 28 nanometri, 40 nm, 55 nm, 90 nm e 110 nm, compresa la produzione ad alto volume”, ha dichiarato Randhir Thakur, CEO di Tata Electronics.

“Saremo in grado di soddisfare le esigenze dei nostri clienti globali in termini di resilienza della catena di fornitura e di soddisfare la crescente domanda interna“, ha affermato. Il gruppo prevede che l’industria indiana dei semiconduttori raggiungerà un valore di 110 miliardi di dollari entro il 2030, pari a circa il 10% della domanda globale.

Le altre iniziative

Oltre a questa iniziativa, il governo indiano ha approvato altri due nuovi progetti relativi a impianti di assemblaggio di chip. Il primo sarà realizzato dalla stessa Tata nello stato nord-orientale dell’Assam con un investimento di 270 milioni di rupie mentre il secondo, peraltro già avviato, sorgerà nel Gujarat e comporterà un investimento di 76 milione di rupie garantite da un consorzio composto da Renesas Electronics, dalla tailandese Stars Microelectronics e dall’azienda indiana di soluzioni energetiche CG Power.

Queste due iniziative fanno seguito all’annuncio di un terzo impianto di assemblaggio e test di semiconduttori da parte di Micron Technology con un investimento di 825 milioni di dollari.

La fragilità della catena di fornitura di semiconduttori evidenziata durante il periodo del Covid sembra aver messo in moto una trasformazione dell’industria globale dei semiconduttori che vede la rinascita di antichi leader come il Giappone e la comparsa di nuovi protagonisti come l’India e il Vietnam.