Confermato il piano di sviluppo dei siti italiani, prevista una stabilizzazione dei precari e miglioramento delle condizioni di lavoro.
La notte scorsa è stato sottoscritto la bozza dell’accordo integrativo nazionale di STMicroelectronics, la multinazionale della microelettronica che ha numerose sedi nel nostro paese e che conta in tutta Italia circa 13 mila dipendenti.
Secondo i sindacati, si tratta di un accordo che ha al centro il salario, la stabilizzazione dei lavoratori precari, la riduzione dell’orario di lavoro per alcune tipologie di lavoratori ed anche le politiche industriali e gli investimenti.
“È a mio avviso un ottimo accordo di grande qualità – dichiara con soddisfazione Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza – è stata una trattativa lunga, complicata e per niente scontata. I risultati raggiunti ripagano gli sforzi fatti dai delegati del Coordinamento nazionale che, in larghissima maggioranza, avevano sostenuto la Piattaforma rivendicativa”.
La bozza di accordo
Questi i principali punti dell’accordo sottoscritto che dovrà essere approvato nei prossimi giorni dalle assemblee dei lavoratori:
- Innalzamento del massimale del Premio di risultato che dagli attuali 3.000 euro arriverà a regime, nel 2026, a 5.500 euro (4.500 nel 2024, 5.000 nel 2025, 5.500 euro nel 2026);
- Verrà resa strutturale una parte del premio pari a 1.000 euro che verrà erogato in due tranche, la prima di 500 euro a partire dal primo Gennaio 2024 e la seconda di pari importo dal primo Gennaio 2025. Questi 1000 euro, che non saranno assorbibili, saranno ripartiti nelle 13 mensilità ed avranno un’incidenza su tutti gli altri istituti contrattuali;
- Una Tantum di 700 euro: con il fine di raccordare il passaggio dalla vigenza del precedente integrativo all’attuale, vi sarà la corresponsione di un “Una Tantum” pari alla cifra di 700euro che sarà corrisposta nel mese di Marzo 2024 attraverso flexible benefits;
- È previsto un percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari aprendo alla possibilità di assunzione dei cosiddetti carrellisti che oggi operano in ST con forme di lavoro in somministrazione. È previsto anche che coloro che negli ultimi anni hanno lavorato come Summer Job possano entrare in un bacino dal quale attingere per future assunzioni;
- In un’ottica di miglioramento delle condizioni di lavoro e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è prevista la riduzione dell’orario di lavoro per i lavoratori turnisti che hanno più di 58 anni ed un miglioramento delle condizioni di coloro che lavorano su 14 turni ed anche per loro una riduzione dell’orario di lavoro;
- Viene confermato il piano di sviluppo dei siti italiani. Viene rafforzata la missione manifatturiera dei siti di Agrate Brianza e Catania. In particolare, per il sito brianzolo si concretizzerà il grande progetto della fabbrica avanzata con macchinari in grado di gestire fette di silicio da 300 mm. Continua il grande impulso allo sviluppo dei gestori della potenza (BCD avanzato) e si prefigura la possibilità produttiva di alcuni microcontrollori che attualmente vengono prodotti nei siti francesi.
Inoltre, dal 1° gennaio, i lavoratori potranno versare il 100% delle loro quote welfare al fondo nazionale pensione complementare Cometa, mentre il 10% di contributo di solidarietà sarà a carico dell’azienda.
Costituite anche commissioni paritetiche nazionali sui temi dell’organizzazione del lavoro e delle pari opportunità. Rafforzato il ruolo del coordinamento sindacale nazionale. Prevista per i lavoratori di Catania la possibilità di accedere a programmi di colonie estive per i figli tra i 6 e 16 anni. Saranno rafforzati i servizi della “piattaforma welfare” con prestazioni sociali.
Nei prossimi giorni verranno organizzate assemblee per informare i lavoratori sui dettagli della bozza di accordo cui seguiranno i referendum per approvare l’accordo stesso.
I commenti alla bozza di accordo
“Riteniamo l’accordo raggiunto sia assolutamente positivo – ha detto il Segretario Generale Fim Cisl Monza Brianza Lecco, Enrico Vacca – Porta alle lavoratrici e ai lavoratori ST importanti risultati sui temi normativi con particolare riferimento a orario di lavoro, welfare, professionalità, stabilizzazione dell’occupazione, conciliazione vita lavoro. Dal punto di vista salariale l’accordo garantisce un aumento del valore nominale del premio di risultato che nel triennio sarà quasi raddoppiato e porta un aumento in busta paga fin dal gennaio 2024 che risulta fondamentale per difendere il più possibile il valore d’acquisto dei salari – Ora l’accordo dovrà passare al vaglio delle RSU di tutti gli stabilimenti e poi dall’approvazione di lavoratrici e lavoratori; lavoreremo perché l’accordo sia recepito e attuato nel tempo più celere possibile”.
Soddisfazione anche da parte dei sindacati dell’area produttiva di Catania dove ST conta circa 5.300 dipendenti.
“È stata una trattativa fiume di oltre 30 ore – afferma Pietro Nicastro, segretario generale della FIM Cisl Sicilia – che ha permesso di sottoscrivere un contratto integrativo aziendale importante dal punto di vista salariale e normativo, come pochi nel panorama nazionale delle aziende metalmeccaniche. Un giusto riconoscimento per i lavoratori della Stmicroelectronics che in questi ultimi anni hanno permesso all’azienda di raggiungere fatturati strabilianti”.
“Ora è necessario continuare con gli investimenti, perché il settore dei semiconduttori è in forte espansione e determina una esponenziale crescita economica di Paesi come il nostro. Investimenti epocali che non vanno assolutamente sottovalutate dalle politiche industriali”.
STMicroelectronics sta investendo in nuove iniziative circa 4 miliardi di dollari ogni anno. Tra gli investimenti più significativi nel nostro paese, il completamento del nuovo impianto di front-end da 300 mm ad Agrate Brianza e la creazione di un nuovo stabilimento a Catania per la produzione di substrati in carburo di silico da 150mm e successivamente da 200 mm.
Nelle ultime settimane sono circolate alcune indiscrezioni sulla nascita nell’area di Catania di un nuovo mega impianto di front-end per la produzione di dispositivi in carburo di silicio con un investimento di 5 miliardi di euro.