sabato, Novembre 23, 2024
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SPEA chiede al governo italiano misure a sostegno della filiera nazionale dei microchip

L’azienda torinese, leader nei macchinari per il test dei semiconduttori, ha chiesto al Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, in visita alla sede di Volpiano, misure a sostegno delle industrie italiane che producono microchip e macchinari di collaudo e test.

Venerdì 2 Dicembre il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha visitato la SPEA, per conoscere di persona una realtà torinese che primeggia nel mondo nel settore dei microchip, recentemente dichiarato strategico per l’Italia.

Una presa di coscienza, quella sull’importanza di un comparto per anni ignorato dai più, venuto alla luce a seguito dello shortage dei semiconduttori che ha colpito numerosi comparti industriali, e che ha evidenziato quanto il mondo intero dipenda dai produttori asiatici di questi piccoli oggetti.

I microchip sono infatti prodotti in Asia per una quota superiore all’80%, anche se molti dei committenti sono statunitensi o europei.

Sono tanti i paesi che attualmente vogliono ampliare la loro produzione nazionale: grandi economie come Stati Uniti, Europa, Corea e Cina, ma anche paesi emergenti che vogliono industrializzarsi, come Thailandia, Vietnam, India.

Per fabbricare i microchip, è necessario dotarsi di specifici macchinari di testing, ambito in cui SPEA è uno dei leader mondiali insieme a pochissime altre aziende. In particolare, SPEA primeggia nei macchinari per microchip destinati all’automotive, al medicale, all’elettronica di potenza, alle batterie e ai MEMS, sensori utilizzati nell’automotive e negli smartphone.

In questo scenario, gli Stati Uniti hanno già varato e reso operativo il loro US Chips and Science Act, allo scopo di riportare parte della produzione – considerata strategica – sul suolo nazionale. Un piano che coinvolge in ampia misura anche gli atenei, che hanno il ruolo di formare i nuovi talenti necessari a raggiungere la desiderata crescita.

La richiesta di azione rapida al governo italiano

Durante l’incontro i rappresentanti di SPEA hanno espresso l’auspicio che il governo italiano vari rapidamente misure a sostegno, rafforzamento e protezione delle proprie industrie che primeggiano nel mondo nei settori della produzione di microchip, dei macchinari per il testing e delle relative attrezzature.

Le principali filiere italiane del settore sono rappresentate da STMicroelectronics, SPEA e Technoprobe. Queste industrie sono in forte espansione e la loro crescita porterà un consistente aumento dell’occupazione e un incremento nell’export dei loro prodotti made in Italy per gli anni a venire.

Rafforzare l’ecosistema italiano dei microchip consentirebbe, anche, di rendere l’Italia appetibile ai big del settore, affinché ritengano conveniente l’apertura di stabilimenti produttivi nel nostro paese.

È noto che da tempo sono in corso trattative tra Intel e il governo italiano per l’apertura di una fabbrica di back-end nel nostro paese.

Questi temi sono stati al centro dell’incontro svoltosi presso l’azienda di Volpiano al quale hanno partecipato, oltre al ministro Zangrillo, anche il rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, il senatore Roberto Rosso, il presidente degli industriali di Torino Giorgio Marsiaj, i consiglieri regionali Biletta e Ruzzola e il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli.

Dobbiamo creare un ecosistema forte e per riuscire il Governo deve agire ora. Non c’è tempo da perdere”: così il presidente SPEA Luciano Bonaria ha sottolineato il carattere di urgenza delle misure richieste.

Il presidente dell’Unione Industriale di Torino Marsiaj si è dichiarato d’accordo sul senso di urgenza, mentre il rettore Saracco ha sottolineato l’utilità per il Paese di incrementare la cooperazione Industrie-Atenei.

Il ministro Zangrillo ha appoggiato l’intervento di Bonaria: “Credo molto nella creazione di ecosistemi territoriali in cui le nostre università incontrano le imprese. Se perdiamo queste eccellenze, perde il Piemonte, e perde l’Italia”.

Il senatore Rosso ha chiuso la visita invitando i presenti a chiedere una audizione in commissione parlamentare e Zangrillo, al riguardo, si è impegnato a coinvolgere i ministeri competenti.