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Siamo solo all’inizio. NVIDIA potrebbe valere 10 trilioni di dollari: ecco perché

NVIDIA potrebbe valere 10 trilioni di dollari
Il keynote del CEO di Nvidia Jensen Huang durante il Computex 2024.

La scorsa settimana Nvidia è diventata l’azienda col maggiore valore di mercato al mondo con 3,334 trilioni di dollari, superando Apple e Microsoft, per poi retrocedere leggermente. C’è tuttavia chi crede che presto l’azienda raggiungerà una capitalizzazione di borsa di 10 trilioni di dollari.

Quella appena trascorsa è stata un’altra settimana entusiasmante per il titolo Nvidia che martedì scorso ha chiuso le contrattazioni a quota 135,58 dollari per una capitalizzazione di borsa di 3,334 trilioni di dollari, superando Apple e Microsoft, e diventando la prima azienda al mondo per valore di mercato. Una crescita incontenibile che quest’anno ha superato il 180% dopo un aumento del 240% nel corso del 2023.

Giovedì e venerdì abbiamo assistito ad alcune prese di profitto che hanno riportato la quotazione a 126,57 dollari per una capitalizzazione di 3,11 trilioni di dollari, alle spalle di Apple e Microsoft.

Sull’andamento del titolo Nvidia e sulle prospettive future, le opinioni degli analisti sono generalmente positive anche se, negli ultimi mesi, ogni nuova revisione all’insù del consenso è stata superata rapidamente nel giro di pochi giorni o settimane. Attualmente su 66 analisti che seguono il titolo, 42 mantengono l’indicazione BUY, 9 consigliano ACCUMULATE mentre 4 danno un’indicazione HOLD. Undici mantengono un atteggiamento NEUTRAL.

Il prezzo medio obiettivo è di 130,1 dollari, quello massimo di 200 dollari, quello minimo di 85 dollari.

C’è tuttavia chi, sul titolo Nvidia, dà delle valutazioni sorprendenti, che a prima vista potrebbero lasciare perplessi ma che, una volta lette le motivazioni, disegnano una logica difficilmente confutabile.

Tra gli analisti più inclini a considerare Nvidia un caso unico nella storia dei titoli azionari (e non solo di quella), c’è Beth Kindig, CEO e analista Lead Tech per il fondo I/O. Insieme al suo team guida il fondo d’investimento Tech Insider Network, con esperienza decennale nella Silicon Valley per fornire analisi settimanali approfondite dei titoli tecnologici.

Beth Kindig

Secondo Beth Kindig, Nvidia raggiungerà una capitalizzazione di mercato di 10 trilioni di dollari entro il 2030 (o prima) attraverso una rapida road map dei prodotti, la sua insuperabile piattaforma software CUDA e l’insieme di sistemi che vanno ben oltre le GPU, comprese piattaforme di rete e software.
Da tempo l’azienda si è trasformata da fornitore di hardware a fornitore di sistemi, nella fattispecie sistemi per l’Intelligenza Artificiale. Attualmente Nvidia è l’unica azienda al mondo in grado di fornire piattaforme complete e integrate per l’Intelligenza Artificiale, tanto da giustificare l’affermazione che l’Intelligenza Artificiale è Nvidia.

Nel 2021 Beth Kindig pubblicò su Forbes un’analisi dal titolo “Ecco perché Nvidia supererà la valutazione di Apple in 5 anni” nella quale si leggeva “…Nvidia ha una capitalizzazione di mercato di circa 550 miliardi di dollari rispetto ai quasi 2,5 trilioni di dollari di Apple. Riteniamo che Nvidia possa superare Apple capitalizzando sull’economia dell’intelligenza artificiale, che aggiungerà circa 15 trilioni di dollari al PIL”.

Martedì scorso Nvidia ha ufficialmente superato Apple in termini di capitalizzazione di mercato con 2 anni di anticipo rispetto alla previsione di Beth Kindig.

L’affermazione secondo la quale Nvidia raggiungerà una capitalizzazione di mercato di 10 trilioni di dollari entro il 2030 (o prima) è avvalorata, secondo Beth Kindig, dai seguenti punti chiave.

Milioni di GPU sono in arrivo nei data center

Il 2 giugno, durante il suo keynote al Computex di Taipei, il CEO di Nvidia Jensen Huang ha rilasciato una dichiarazione significativa sul futuro dell’intelligenza artificiale che risponde in modo abbastanza succinto al motivo per cui Nvidia è sul punto di diventare l’azienda di maggior valore al mondo: “Stanno arrivando i giorni dei milioni di data center GPU. E la ragione è molto semplice. Naturalmente, vogliamo addestrare modelli molto più grandi. Ma, cosa molto importante, in futuro, quasi ogni interazione che avrai con Internet o con un computer avrà probabilmente un’intelligenza artificiale generativa in esecuzione nel cloud da qualche parte.
E quell’intelligenza artificiale generativa lavora con te, interagisce con te, genera video, immagini, testo o forse un essere umano digitale. E quindi interagisci con il tuo computer quasi sempre, e c’è sempre un’intelligenza artificiale generativa connessa a questo. Alcuni sono on-premise, altri sono sul tuo dispositivo e molti altri potrebbero essere nel cloud […] E quindi la quantità di generazione che faremo in futuro sarà straordinaria”.

Oggi ci sono decine di migliaia di GPU nei data center. Entro la fine del 2025 ci saranno centinaia di migliaia di GPU nei data center.

Ed ecco cosa sappiamo finora sugli acquisti di Big Tech.
Microsoft sta cercando di triplicare la sua fornitura di GPU portandola a 1,8 milioni di GPU quest’anno per soddisfare l’elevata domanda di Azure, mentre Meta ha rivelato i suoi ordini di GPU con un annuncio per 150.000 H100 lo scorso anno e 350.000 H100 o equivalenti H100 quest’anno. Musk ha annunciato che i 100.000 cluster H100 di X sarebbero stati online entro pochi mesi e ha accennato a un possibile acquisto di 300.000 GPU B200.

Secondo Next Platform, Meta ha circa 600.000 GPU distribuite, comprese le generazioni precedenti, come Ampere, con una quota di prodotti AMD proporzionale alla proiezione di fatturato 2024 delle due aziende per quanto riguarda i data center (4 miliardi contro 100 miliardi).

Beth Kindig sottolinea la semantica utilizzata da Huang, che ha usato la parola “milioni” e non “milione” e “data center” al plurale anziché al singolare. Per questo motivo Beth Kindig ritiene che aziende come Meta aumenteranno le GPU dei propri data center di almeno il 233% da 600.000 a 2 milioni entro il 2030.



Anche Broadcom, azienda fondamentale per la tecnologia di interconnessione di questi sistemi, condivide questo punto di vista sottolineando che il management prevede cluster da milioni di GPU entro il 2027, rispetto ai cluster con decine di migliaia di GPU di oggi. Si tratta di una previsione ancora più rialzista di quella di  Jensen Huang.

Tornando a Meta, l’azienda sta costruendo cluster da 24.000 GPU H100; per vedere i singoli cluster passare da centinaia di migliaia a milioni di GPU come prevede Broadcom, dovremmo vedere le spedizioni di GPU superare di gran lunga tali livelli. Questo da solo potrebbe portarci a una capitalizzazione di mercato di 10 trilioni di dollari sulla base dei data center delle Big Tech; tutto ciò senza prendere in considerazione le iniziative delle aziende come Fortune 500 o Global 2000 che costruiscono sistemi di intelligenza artificiale on-premise.

Un’altra conferma di queste proiezioni arriva da Lisa Su, CEO di AMD, che ha affermato che le vendite degli acceleratori per l’AI raggiungeranno i 400 miliardi di dollari entro il 2027. Nvidia ha attualmente una quota di mercato di oltre il 95% delle GPU per data center ma secondo Beth Kindig – considerando gli ASIC personalizzati e le GPU in arrivo da parte della concorrenza – conviene prudentemente considerare una quota di mercato pari all’80%.

Sulla base di queste considerazioni, il segmento dei data center di Nvidia raggiungerà i 320 miliardi di dollari nel 2027, in aumento rispetto ai 100 miliardi del 2024 e ai 145 del 2025.

La nuova GPU Nvidia Blackwell.

Queste stime, tuttavia, secondo Beth Kindig non tengono conto dell’arrivo dei prodotti basati sull’architettura Blackwell, B100, B200 e GB200 in arrivo per la fine del 2024 che porteranno le vendite di Nvidia al livello di 200 miliardi di dollari già entro la fine del 2025.

Sul fronte produttivo, queste previsioni vengono supportate dai report di TSMC e Applied Materials. Si stima che la capacità CoWos di TSMC, essenziale per l’architettura di Blackwell, aumenterà a 40.000 unità/mese entro la fine del 2024, ovvero un aumento su base annua di oltre il 150% rispetto a circa 15.000 unità/mese alla fine del 2023. Applied Materials ha aumentato le sue stime per i ricavi di packaging HBM da una previsione precedente di crescita di 4X a una crescita di 6X quest’anno.

Gli analisti del settore hanno un CAGR compreso tra il 36,6% e il 37,4% per gli acceleratori di intelligenza artificiale fino al 2030; se arrotondiamo questo valore a un CAGR del 40% per Nvidia, non è escluso che Nvidia termini il decennio con 800 miliardi di dollari provenienti dai sistemi di intelligenza artificiale. Si tratterebbe di una crescita del 450% rispetto ai 145 miliardi di dollari di fine 2025. Questo è lo scenario più rialzista, motivo per cui Beth Kindig ha una crescita più conservativa di appena (si fa per dire) del 233% entro il 2030.

Attualmente la valutazione in termini di P/E di Nvidia, nonostante l’incremento del 180% di quest’anno, ha una valutazione stranamente bassa, poiché la maggior parte dei titoli ad alta crescita verrebbero scambiati ben al di sopra delle medie storiche dopo un movimento del 500% in 18 mesi. Tuttavia, a causa dell’aumento del 600% degli utili e del 400% dei ricavi, il titolo è rimasto ben al di sotto delle sue medie storiche, mentre di fatto è stato scambiato vicino ai livelli di ottobre 2022. Per mettere questo in prospettiva, in termini di P/E, Nvidia era più costosa all’inizio del 2023 di quanto lo sia oggi. Attualmente, viene scambiato con un rapporto P/E a termine di 44 rispetto a 62 nel gennaio 2023.

Ma Beth Kindig non si limita all’analisi finanziaria. La sua analisi della tecnologia di Nvidia è, per molti versi, ancora più approfondita e completa, partendo dall’architettura Pascal per arrivare ai nuovi processori Blackwell che, nonostante le prestazioni avanzatissime non rappresentano l’ultima frontiera di Nvidia. La società, infatti, sta già lavorando alle future soluzioni Blackwell Ultra, Rubin e Rubin Ultra, così come alle successive generazioni di NVLink.

Da quest’ultima analisi appare quanto siano distanti, da punto di vista tecnologico, i possibili competitor, AMD e Intel, così come quanto siano velleitari i tentativi di Google, Amazon, Meta e altri di progettare in proprio processori per applicazioni di intelligenza artificiale.

A questo punto lasciamo le analisi di Beth Kindig e proviamo a fare un confronto con le altre due principali società tecnologiche che, insieme a Nvidia, hanno una capitalizzazione di borsa superiore ai tre trilioni di dollari: Apple e Microsoft.

Al 21/6 Apple, presenta una capitalizzazione di borsa di 3,18 trilioni di dollari e un P/E di 32,27. La società negli ultimi due anni ha avuto un andamento quasi piatto per quanto riguarda gli utili netti (100 miliardi circa) e il flusso di cassa libero (102 miliardi). Un mercato ormai maturo, la forte concorrenza dei produttori cinesi, e un limitato apporto da parte delle tecnologie AI non consentono di prevedere voli pindarici per la società di Cupertino i cui risultati potrebbero crescere al massimo di un 5% all’anno.



Decisamente meglio potrebbe andare il business di Microsoft che potrebbe trarre beneficio per i suoi prodotti dall’intelligenza artificiale. Attualmente la società ha una capitalizzazione di borsa di 3,34 trilioni di dollari e un P/E di 38,97. Tra il 2022 e il 2024 l’utile netto della società è passato da 72 a 86 miliardi di dollari circa e il free cash flow da 65 a 70 miliardi circa. Il tasso di crescita di Microsoft probabilmente sarà superiore a quello di Apple ma difficilmente supererà il 10% annuo.

In entrambi i casi le attuali quotazioni di borsa risultano congrue rispetto agli attuali dati di bilancio ed alle aspettative per il futuro.

Nel caso di Nvidia, come del resto evidenziato dal P/E, i dati di bilancio non sono ancora all’altezza dei due rivali, ma le aspettative sono decisamente superiori.

Già nel corso dei 12 mesi del 2024, Nvidia dovrebbe raggiungere i 110÷120 miliardi di fatturato con un utile netto e un free cash flow di 70 miliardi circa.

In pratica, raggiungere quei valori di bilancio che giustificano l’attuale valutazione di oltre 3 miliardi.

Tuttavia, le cose cambieranno radicalmente se le previsioni (prudenziali) di Beth Kindig e di altri analisti si avvereranno.

A fronte di vendite per 300÷400 miliardi di dollari entro il 2027, l’utile netto, così come il free cash flow potrebbe raggiungere i 200÷250 miliardi, giustificando una valutazione di mercato sicuramente superiore ai 5 trilioni di dollari.

Entro il 2030, con un fatturato di 600÷800 miliardi di dollari, l’utile e il FCF potrebbero superare i 400 miliardi di dollari giustificando la valutazione di 10 trilioni di dollari.

Una valutazione così alta può sembrare per certi versi assurda ma è assolutamente congrua con la redditività che la società potrebbe raggiungere: a fronte di 400 miliardi di utile netto, una valutazione di 10 trilioni è fin troppo bassa.

Sicuramente il percorso verso questo target non sarà lineare ma come sempre accade sarà caratterizzato da prese di profitto (come quella in atto e come quella di questa primavera) che consentiranno ai trader di entrare in momenti più favorevoli aumentando ulteriormente il rendimento del proprio investimento.

Manterrò la scadenza del 2030 per la capitalizzazione di mercato di 10 trilioni di dollari, anche se sospetto, come per le mie altre previsioni, che verrà raggiunta prima”. Conclude così Beth Kindig la sua analisi sul titolo Nvidia.