Dopo cinque giorni di chiusura causata dall’elevato numero di casi di COVID-19, è ripresa la produzione nello stabilimento di back-end di Renesas Electronics di Pechino, uno dei due impianti che la società possiede in Cina (l’altro si trova a Suzhou, nella regione di Jiangsu, vicino a Shanghai). L’impianto produce prevalentemente semiconduttori per impiego automobilistico.
È il primo stabilimento di semiconduttori cinese di proprietà di un paese straniero che ha subito un fermo a causa della diffusione della pandemia che sta investendo tutta la Cina, in particolare dopo l’allentamento della politica zero-COVID.
Anziché puntare sulle vaccinazioni di massa come è avvenuto in Occidente, la Cina ha adottato politiche di lock-down molto severe che, alla lunga, hanno provocato sia chiusure di aziende e di attività che il malcontento della popolazione, sfociato in violente manifestazioni di protesta che hanno interessato l’intero paese.
I dirigenti cinesi hanno quindi deciso di allentare le politiche restrittive ma ciò sta causando problemi ancora più gravi, in assenza di una protezione vaccinale di massa, con ospedali presi d’assalto e con aziende, come Renesas, costrette a chiusure temporanee a causa dell’elevato numero di lavoratori contagiati.
La notizia della chiusura e della riapertura degli impianti è stata riportata dalla Reuters. Da parte sua, Renesas ha fatto sapere che l’interruzione non ha avuto un impatto significativo sulle consegne di prodotti ai clienti perché le scorte di magazzino sono state sufficienti a compensare la mancata produzione.
In ogni caso resta alta la preoccupazione per la situazione in Cina, sia tra le aziende di semiconduttori che tra quelle, cinesi e straniere, che gestiscono impianti per la produzione di automobili.
Per quanto riguarda i semiconduttori per impiego automobilistico, Renesas Electronics è il terzo fornitore al mondo, il primo in assoluto per quanto riguarda gli MCU.
