L’azienda leader al mondo nei processori e sistemi RF, la prima ad aver realizzato chipset 5G, ha presentato ieri i dati finanziari relativi all’ultimo trimestre del 2020 (Q1 FY21 per l’azienda) chiuso al 27 dicembre 2020.
Le vendite nel trimestre sono aumentate del 62% su base annua a 8,24 miliardi di dollari e l’utile netto è più che raddoppiato, a 2,46 miliardi di dollari.
Risultati che in un contesto normale avrebbero fatto schizzare il titolo in borsa ma che in un periodo di enormi aspettative quale quello attuale possono produrre l’effetto contrario. E così il titolo ha perso nell’after market 7 punti percentuali circa, affondato da previsioni che davano le vendite a 8,27 miliardi, di pochissimo superiori a quelle effettivamente conseguite.
E ciò nonostante Qualcomm preveda vendite e profitti nel prossimo trimestre superiori alle aspettative di Wall Street, conseguenza del passaggio di centinaia di milioni di utenti alla tecnologia 5G.
Dall’inizio dell’anno il titolo ha guadagnato il 6,50% circa mentre nel 2020 Qualcomm aveva messo a segno una performance di circa il 75%, sovraperformando l’indice di riferimento del mercato dei semiconduttori.
Oltretutto la scomparsa dal mercato degli smartphone di un player importante come Huawei non può che spingere le vendite dei concorrenti, molti dei quali clienti di Qualcomm.
Esistono naturalmente anche elementi negativi, come l’incredibile ascesa di MediaTek che ha superato Qualcomm per numero di chipset venduti e che continua a sfornare nuovi prodotti come il modem M80 lanciato ieri; così come la possibilità che grandi clienti come Apple si affranchino dai chipset di Qualcomm progettando e producendo in proprio i chip necessari alle loro esigenze (un po’ come è già successo col processore per laptop M1).
Tornando al bilancio, questi i dati della trimestrale:
Per quanto riguarda margini e utili, tutti i dati evidenziano incrementi percentuali a tre cifre.
Le entrate di Qualcomm derivano principalmente dalla vendita di semiconduttori (QCT segment) e da quello delle royalties (QTL segment). Nel trimestre le vendite di chip sono state di 6,533 miliardi, in aumento dell’81% rispetto alla’anno scorso, quelle di royalties di 1,660 miliardi, in crescita del 18%.
Nell’ambito dei semiconduttori, Qualcomm ha ricavato 4,216 miliardi dalla vendita di processori per smartphone, 1,061 miliardi dalle vendite di dispositivi RF front-end, 212 milioni dalla vendita di chip per automotive e 1,044 miliardi dalla vendita di dispositivi per IoT:
Infine, per quanto riguarda le previsioni per il prossimo trimestre, Qualcomm conta di ottenere ricavi compresi tra 7,2 e 8 miliardi di dollari come evidenziato dalla seguente tabella:
“Abbiamo realizzato un trimestre eccezionale, più che raddoppiando gli utili anno su anno grazie alla forte domanda di chipset 5G, di front-end RF, di chip per automotive e IoT” ha dichiarato Steve Mollenkopf, CEO di Qualcomm Incorporated che tra breve lascerà la guida della società a Cristiano Amon.
Quest’ultimo, consapevole dell’importanza del mercato cinese per Qualcomm, ha recentemente aperto un account e ha pubblicato il suo primo post su Sina Weibo, una piattaforma cinese simile a Twitter (social proibito in Cina). “Cristiano “, ha scritto Amon.