Tutto sommato, i risultati dell’anno fiscale 2022 di ROHM (periodo 1 aprile 2022 – 31 marzo 2023) sono sicuramente positivi, tenendo conto del rallentamento che ha caratterizzato il mercato globale dei semiconduttori negli ultimi due trimestri.
La società ha chiuso il periodo con vendite per 507 miliardi di yen che al cambio medio del periodo corrispondono a circa 3,8 miliardi di dollari, in crescita del 12,3% rispetto ai 452 miliardi di yen del 2021. Purtroppo il forte deprezzamento dello yen nei confronti del dollaro rende difficili i paragoni con la moneta statunitense. Un raffronto in dollari con il cambio del periodo porterebbe infatti ad un calo del fatturato 2022 vs 2021 di circa il 5%.
In valuta locale, sono sicuramente positivi tutti gli altri dati di bilancio con incrementi compresi tra il 20 e il 30% come evidenziato dalla seguente tabella:
L’EBITDA è aumentato del 30,8% su base annua a 148,4 miliardi di yen, beneficiando dell’espansione delle vendite e dei cambi, il margine di profitto operativo è salito al 18,2% e l’utile netto è stato di 80,3 miliardi di yen, +20,3% su base annua.
Le vendite sono cresciute in tutti i mercati internazionali, in particolare in Europa e Stati Uniti, anche se la parte del leone continua a farla il mercato interno con vendite per 289 miliardi di yen (+6,8% in più rispetto al 2021).
Le vendite sono cresciute in tutti i segmenti di mercato, in particolare nei dispositivi discreti e nei circuiti integrati che hanno fatto registrare margini di profitto record:
Le spese in conto capitale nell’anno fiscale 2022 hanno raggiunto il record di 126,1 miliardi di yen.
Outlook 2023
La previsione per l’anno fiscale 2023 è di vendite per 540 miliardi di yen, un aumento del 6,3% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto alla costante crescita del mercato automobilistico.
Continueranno a essere effettuati investimenti aggressivi per la crescita a medio e lungo termine, con 160 miliardi di yen previsti per l’anno fiscale 2023.
Anche gli investimenti per la crescita nei cinque anni del Piano di gestione a medio termine (FY2021-FY2025) sono stati incrementati a un totale di 600 miliardi di yen.
In particolare la società punta sulla tecnologia del carburo di silicio (SiC) per la quale intende investire 510 miliardi di yen entro il 2027 al fine di aumentare la propria capacità produttiva. L’obiettivo è quello di aumentare la capacità produttiva di 35 volte entro il 2030 rispetto a quella del 2021. Ciò consentirà a ROHM (almeno questi sono i piani) di ottenere entrate in questo settore per 130 miliardi di yen (1 miliardo di dollari circa) entro il 2025, e di 270 miliardi di yen entro il 2027 (2 miliardi di dollari circa). Nel 2030 le entrate dovrebbero superare ampiamente i 3 miliardi di dollari.
Per avere un termine di paragone, STMicroelectronics che ha un business complessivo che è quattro volte quello di ROHM, alla fine del 2023 venderà 1,2 milioni di dollari di prodotti SiC, 2 miliardi nel 2025 e 5 miliardi nel 2030.
Infineon, che è paragonabile a ST come dimensioni, prevede di realizzare 1 miliardo di vendite nel 2025 e 3 miliardi nel 2027.
Attualmente la produzione di dispositivi SiC viene effettuata nell’impianto da 6” di Miyazaki dove ROHM produce in volumi SiC MOSFET di 4^ generazione a partire dalla fine del 2021 e nell’impianto di Chikugo dove la produzione in volumi è partita alla fine del 2022 e dove l’azienda prevede di passare alla produzione con wafer da 8” (200 millimetri).
ROHM ha anche in programma di realizzare un terzo impianto dedicato a questa tecnologia per supportare i suoi piani di crescita.