Nonostante la peggiore trimestrale degli ultimi 13 anni con le vendite che si sono più che dimezzate, gli investitori sono convinti che la società ha toccato il punto più basso della sua parabola discendente e premiano il titolo con un +7,19%. L’azienda prevede ulteriori tagli al personale.
2,31 miliardi di dollari di perdite nette su vendite per 3,69 miliardi di dollari. No, non stiamo parlando di un carrozzone pubblico dell’Italia degli anni ’80, ma di quella che era fino ad un anno fa una delle aziende più innovative e profittevoli tra quelle che producono memorie, un settore che vale un terzo della produzione globale di chip.
Dal punto di vista tecnologico Micron Technology è sicuramente ancora un’azienda all’avanguardia, quello che manca è un mercato in grado di assorbire l’attuale produzione di memorie, dopo l’abbuffata del periodo pandemico durante il quale le richieste di PC e smartphone sono cresciute a dismisura, così come le vendite di chip di memoria utilizzati in questi dispositivi.
Poi, all’improvviso, un crollo verticale: col PC nuovo sulla scrivania e con lo smartphone di ultima generazione in tasca, le persone hanno iniziato a pensare ad altro, viaggi, vacanze, all’auto nuova. E le vendite, dall’estate dell’anno scorso, sono crollate, fino ad arrivare per Micron ad un calo del 53% trimestre su trimestre: un tracollo. Sono questi i dati del trimestre FQ2-23 della società (dicembre 2022-gennaio/febbraio 2023) appena diffusi.
Un anno fa Micron aveva registrato vendite per 7,79 miliardi di dollari mentre nel FQ2-23 le vendite sono scese a 3,69 miliardi di dollari, addirittura meno di quanto stimato dagli analisti. Nello stesso periodo la società ha registrato una perdita netta di 2,31 miliardi di dollari contro un utile di 2,2 miliardi di un anno fa. Questi dati fanno seguito alla perdita di 195 milioni del trimestre precedente. Cifre da fare tremare i polsi.
La società ha messo in atto una serie di misure straordinarie per tamponare la situazione, cercando innanzitutto di ridurre la produzione (cosa che però richiede almeno sei mesi) per contenere i costi; c’è stato anche un rallentamento degli investimenti e sono iniziati i tagli al personale che, purtroppo, hanno coinvolto anche il nostro paese con l’annunciata chiusura della sede di R&D di Padova.
La trimestrale appena diffusa evidenzia una svalutazione record di magazzino di 1,43 miliardi di dollari e un flusso di cassa operativo che si è ridotto ad appena 343 milioni di dollari contro i 943 milioni del trimestre precedente e i 3,63 miliardi del trimestre di un anno fa.
Nessun mercato finale è stato risparmiato dal calo delle vendite, anche se nel trimestre appena concluso il business delle memorie per dispositivi mobili è cresciuto del 44 %, pur risultando in calo del 50% anno su anno.
Un’altra piccola nota positiva riguarda le previsioni per il prossimo trimestre con le vendite che dovrebbero stabilizzarsi sui livelli del FQ2-23; in altre parole sembra che la vertiginosa discesa abbia toccato il fondo e dal prossimo trimestre potrebbe iniziare una lenta ripresa.
È quanto trapela dalle parole della Presidente e CEO di Micron Sanjay Mehrotra. “Micron ha realizzato entrate fiscali per il secondo trimestre all’interno della nostra gamma di orientamento in un contesto di mercato difficile. Le scorte dei clienti stanno migliorando e prevediamo miglioramenti graduali nell’equilibrio tra domanda e offerta del settore. Rimaniamo fiduciosi nella domanda a lungo termine e stiamo investendo con prudenza per preservare la nostra tecnologia e la competitività del nostro portafoglio di prodotti”.
Questi i dati più significativi della trimestrale appena diffusa:
Nel periodo, Micron ha effettuato spese in conto capitale per 2,16 miliardi di dollari che, tenendo conto del flusso di cassa operativo, hanno determinato un flusso finanziario negativo per 1,81 miliardi di dollari.
Complessivamente l’azienda prevede di investire nel corso dell’anno fiscale 2023 circa 7 miliardi di dollari, il 40% in meno rispetto alle precedenti previsioni. Sul fronte del taglio dei costi, la società prevede ora una riduzione del 15% della forza lavoro, contro tagli pari al 10% annunciati tre mesi fa. Micron ha chiuso il secondo trimestre del 2023 con liquidità per 14,6 miliardi di dollari.
Come sempre accade in questi casi per le società statunitensi, nonostante le ingenti perdite, il consiglio di amministrazione di Micron ha ritenuto di dover remunerare gli azionisti con un dividendo trimestrale poco più che simbolico, pari a 0,115 dollari per azione, un modo come un altro per mandare un segnale di fiducia nei confronti degli investitori in un momento particolarmente difficile per la società; resta tuttavia la sospensione temporanea di tutte le operazioni di riacquisto di azioni proprie.
Alcuni spunti interessanti sul futuro della società sono arrivati dalla Conference Call che ha fatto seguito alla diffusione della trimestrale.
In particolare Sanjay Mehrotra si è soffermato sui nuovi megatrend che potrebbero contribuire a risollevare le sorti della società, come le applicazioni legate all’intelligenza artificiale per alimentare le quali saranno necessarie enormi quantità di memoria.
“Continuiamo a vedere l’intelligenza artificiale come un motore della crescita della domanda nei data center. Siamo ben posizionati per cogliere le opportunità di memoria e storage che l’intelligenza artificiale e le architetture informatiche incentrate sui dati necessitano” ha dichiarato Sanjay Mehrotra.
Outlook
Le previsioni per il prossimo trimestre riflettono questi tenui segnali positivi e stimano ricavi per 3,70 miliardi di dollari e una perdita per azione di 1,79 dollari che dovrebbe corrispondere ad una perdita netta di bilancio di 1,5 miliardi di dollari.
Le linee guida della società includono una svalutazione di magazzino di circa 500 milioni nel trimestre.
I deboli segnali di speranza (più che di ripresa) sono stati apprezzati dal mercato che nella seduta di ieri ha premiato il titolo Micron con un aumento del 7,19%, a quota 63,54 dollari per azione, con un volume di scambi tre volte superiore al normale.
Dall’inizio dell’anno, sulla scia del buon andamento dei titoli tecnologici USA, con la performance di ieri, Micron ha messo a segno un guadagno del 21% circa.