Nel Q1 2023 la società incrementa le vendite del 21%, a quota 3,25 miliardi di dollari, e registra un utile netto di 961 milioni, in crescita del 243%.
Analog Devices ha presentato i risultati finanziari relativi al primo trimestre 2023 (Q1-2023) chiuso il 28 gennaio 2023. Sulla scia delle altre aziende di semiconduttori focalizzate sul mercato industriale/automotive, anche Analog Devices ha chiuso un trimestre record con i ricavi che hanno raggiunto i 3,25 miliardi di dollari e con un utile per azione (EPS) adjusted di 2,75 dollari. Le previsioni erano, rispettivamente, per un fatturato di 3,15 miliardi di dollari e per un EPS di 2,61 dollari per azione. Dopo la diffusione della trimestrale, il titolo ha guadagnato in un solo giorno il 7% circa, superando la quotazione di 196 dollari per azione.
Particolarmente significativo è stato il risultato netto del trimestre che ha raggiunto i 961 milioni di dollari, rispetto ai 280 milioni del trimestre di un anno fa, con un incremento di ben il 243%; un importante contributo a questo risultato è arrivato, oltre che dall’aumento delle vendite, dall’incremento del margine operativo lordo passato dal 52,2% al 65,4%.
Ne ha beneficiato anche la generazione di cassa che nel trimestre ha raggiunto 1,406 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, ADI ha speso 176 milioni di euro in conto capitale ed ha remunerato gli azionisti con 385 milioni di dividendi e 655 milioni di riacquisto di azioni proprie.
Complessivamente, negli ultimi 12 mesi, la liquidità generata è stata di 5,025 miliardi di dollari, le spese in conto capitale hanno raggiunto i 764 milioni di dollari, sono stati pagati 1,567 miliardi di dividendi e sono state riacquistate azioni proprie per 3,156 miliardi di dollari, per una remunerazione complessiva degli azionisti di 4,723 miliardi.
“ADI continua a funzionare eccezionalmente bene con una crescita dei ricavi del 21% su base annua e record di utile per azione“, ha affermato Vincent Roche, Presidente e CEO di Analog Devices. “In modo incoraggiante, nonostante l’incertezza macroeconomica, la domanda rimane resiliente nei nostri mercati industriali e automobilistici, trainata dal continuo slancio in aree di crescita come l’automazione e l’elettrificazione“.
Roche ha continuato: “Guardando avanti, il rilevamento pervasivo, l’edge computing basato sull’intelligenza artificiale e l’onnipresente connettività stanno abilitando nuove funzionalità, applicazioni e mercati all’Intelligent Edge. ADI, il ponte tra il mondo fisico e quello digitale, è ben posizionata per offrire innovazioni rivoluzionarie che possono avere un impatto positivo sulla società e sbloccare valore a lungo termine per tutte le parti interessate.”
Le vendite sono state spinte dal settore automotive, cresciute del 29% anno su anno, e da quelle del comparto industriale che hanno visto un progresso del 26%; discrete le vendite del settore communications (+18%), meno bene quelle dei prodotti consumer (-5%) per le minori vendite di PC e smartphone.
Complessivamente, le vendite di prodotti industriali rappresentano il 52% del business di ADI, quelle automotive il 22%.
Per quanto riguarda il secondo trimestre dell’anno, la società prevede risultati in linea con quelli del Q1, con ricavi per 3,2 miliardi di dollari e un EPS di 1,85 dollari per azione. Insomma, solo una leggerissima flessione.
Come si vede in tabella, l’EPS adjusted sarà decisamente migliore per effetto di 519 milioni di dollari di rettifiche relative a spese per acquisizioni.
I risultati del trimestre, le prospettive per il futuro e l’elevata remunerazione degli azionisti hanno prodotto un aumento delle quotazioni di ADI di circa il 7% nella giornata del 15 febbraio, a quota 196,18 dollari per azione, dopo la diffusione in mattinata della trimestrale. Si tratta di un valore record per Analog Devices a cui corrisponde una capitalizzazione di borsa di circa 98 miliardi di dollari.