giovedì, Novembre 21, 2024
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Nonostante le buone intenzioni, un’altra fabbrica europea di chip finisce in mani cinesi

On Semiconductor vende l’impianto di Oudenaarde, in Belgio, a BelGaN Group, una società di recente costituzione controllata da due entità cinesi.

Business is business. E le buone intenzioni, come quella di creare un forte ecosistema europea nel campo dei semiconduttori recentemente ribadito e rilanciato dalla Commissione europea con l’European Chips Act, spesso restano solo delle mere enunciazioni.

Era già successo pochi mesi fa con Nexperia (altra società europea controllata dai cinesi) che aveva acquistato il sito produttivo gallese Newport Wafer Fab. Qualcuno obietterà che il Regno Unito non fa più parte della Comunità Europea. Vero, ma in ogni caso UK e UE condividono strategie comuni nel settore dei semiconduttori.

Ora la storia si ripete con lo stabilimento belga che onsemi, l’attuale proprietario, ha deciso di mettere in vendita nei primi mesi del 2020 dopo una serie di risultati finanziari non particolarmente brillanti. Onsemi è attualmente impegnata nella riconversione del sito produttivo di East Fishkill, acquistato recentemente da Globalfoundries, dove sono in funzione impianti per wafer da 300 mm, una tecnologia verso la quale onsemi sta migrando per aumentare la produttività. E la fabbrica belga di Oudenaarde, quella appena venduta, utilizza proprio le più datate linee da 150 e 200 mm. Per completezza d’informazione, segnaliamo che con l’arrivo del nuovo CEO Hassane El-Khoury nel dicembre del 2020, il business di onsemi ha ripreso vigore e la società sta incrementando vendite e utili.

A comprare (sembrerebbe per soli 13,6 milioni di euro, cifra decisamente da saldi), è stata la società BelGaN con sede in Belgio, creata appositamente alcuni mesi fa da Rockley Management e Wuxi Group, entrambe con sede ad Hong Kong.

Non sappiamo se Wuxi Group c’entri qualcosa con Wuxi  Xichanweixin Semiconductor, l’attuale proprietario cinese dello stabilimento di semiconduttori LFoundry di Avezzano (…con i nomi delle società cinesi è veramente difficile districarsi), ma il fatto che ci sia di mezzo onsemi in entrambi i casi (come venditore dell’impianto belga e come principale cliente, se non unico, di LFoundry) fa pensare che si tratti della stessa società o di entità collegate.



BelGaN (come si intuisce anche dal nome) ha dichiarato che intende convertire l’attuale produzione di chip basati su silicio in semiconduttori di potenza per impiego automobilistico con tecnologia GaN. Si prevede che il mercato globale dei dispositivi GaN – che attualmente è di soli 100 milioni di dollari – raggiunga il miliardo entro i prossimi 5 anni.

Attualmente lo stabilimento, che si estende su un’area di 10 acri (40.000 mq circa), impiega 400 lavoratori e dispone di una camera bianca di 4.300 mq con la possibilità di aggiungere altri 1.600 mq.

La fabbrica utilizza tecnologia di processo CMOS e BCD da 0,35 µm a 2 µm, con wafer da 6 pollici; lo stabilimento, che onsemi ha acquistato da AMI Semiconductor nel 2008, è certificato ISO 14001:2015, ISO 9001:2015 e IATF 16949:2016 ed ha una capacità di circa 4.000 wafer/mese.

A capo di BelGaN, nel ruolo di CEO, c’è Alan Zhou, un veterano dell’industria dei semiconduttori con precedenti esperienze in Qualcomm, Agere Systems, An Xin Capital, AT&T, Bell Labs, Lucent Microelectronics e altre ancora. Zhou ha conseguito il dottorato di ricerca e il master in ingegneria elettrica e informatica presso il MIT.