AMERICA & GLOBAL
Borsa americana in netto ribasso, mercoledì 27 gennaio 2021, sulla scia delle preoccupazioni per la campagna vaccinale che non decolla, nonostante le dichiarazioni del presidente Biden. Non solo. Le restrizioni si fanno più rigorose mentre i mercati si aspettavano una graduale ritorno alla normalità.
D’altra parte, le quotazioni sono cresciute tantissimo a gennaio e molti investitori hanno monetizzato i guadagni.
Nel pomeriggio, la Federal Reserve ha dichiarato che manterrà le sue attuali politiche monetarie segnalando nel contempo un rallentamento dell’economia nelle ultime settimane.
Il Dow Jones perde il 2,05% a quota 30.302,97 punti, il Nasdaq Composite cede il 2,61% a quota 13.270,60 punti mentre l’S&P 500 lascia sul terreno il 2,60% a 3.750,94 punti.
Tra i pochi titoli che non sono stati investiti da questo ribasso generalizzato, Microsoft ha chiuso a 232,90 dollari con un incremento dello 0,25% dopo la solida trimestrale diffusa martedì sera. Dall’inizio dell’anno, Microsoft ha guadagnato il 4,5%.
In serata, a mercati chiusi, altri big tecnologici hanno pubblicato i report trimestrali e, in alcuni casi, anche i bilanci annuali.
Impressionante la trimestrale di Apple che, nel periodo, mette a segno vendite per 114,439 miliardi contro i 91,819 miliardi dell’anno precedente; l’utile netto è passato da 22,236 miliardi a 28,755 miliardi. Le vendite sono aumentate in tutte le aree geografiche con un vero e proprio boom in Cina dove i ricavi sono passati da 13,578 a 21,313 miliardi di dollari. Oltre agli smartphone, crescono le vendite in tutti gli altri settori e nei servizi.
Oltre le previsioni anche la trimestrale di Facebook che fa registrare nel periodo ricavi per 28,07 miliardi di dollari (+33%) con un utile netto di 11,2 miliardi; nell’anno i ricavi complessivi ammontano a 84,2 miliardi (+21%) mentre l’utile sala a 29,2 miliardi (+58%).
Oltre le aspettative anche l’utile per azione, che nel trimestre raggiunge i 3,88 dollari contro i 3,22 previsti dagli analisti.
Molto atteso anche il report di Tesla che, per la prima volta nella sua storia, presenta un bilancio in attivo con un utile di 721 milioni di dollari. Il fatturato sale ad oltre 27 miliardi, in aumento del 31%.
Nel trimestre il fatturato è cresciuto del 46% a quota 10,744 così come l’utile per azione (0,80 dollari) che però non ha raggiunto le previsioni degli analisti di 1,03 dollari.
Fortemente penalizzati i titoli dell’industria dei semiconduttori il cui indice, il PHLX Semiconductor (SOX) perde il 5,16 % a quota 2.875,13 punti.
Ribassi generalizzati tra il 3 e l’8% per tutti i titoli, anche per quelli che ieri avevano rilasciato ottime trimestrali come AMD che perde il 6,20%, a quota 88,84 dollari, o Texas Instruments in calo del 4,98% a quota 162,93 dollari.
Il titolo che perde di più è quello di Microchip Technology che lascia sul terreno l’8,24%, a quota 133,04 dollari per azione.
Numerose anche oggi le aziende di questo comparto che, al termine della giornata borsistica, hanno diffuso i dati finanziari relativi all’ultimo trimestre del 2020.
Discreta la trimestrale di Xilinx che progredisce leggermente in termini di fatturato ma che presenta utili inferiori rispetto al trimestre precedente. Nel Q3 FY2021 (la società chiude il bilancio a fine marzo), le vendite hanno raggiunto 803 milioni di dollari, in aumento del 5% rispetto al trimestre precedente e del 11% rispetto ad un anno fa. L’utile netto ammonta a 171 milioni, in calo del 12% rispetto al trimestre precedente e in aumento del 6% rispetto ad un anno fa.
È aumentata la domanda di chip nei mercati Wired and Wireless Group (WWG), Automotive, Broadcast and Consumer (ABC) e A&D, Industrial e TME (AIT) mentre nel gruppo Data Center (DCG) la domanda è rimasta debole per tutto il terzo trimestre.
I ricavi dell’azienda relativi ai prodotti Zynq sono cresciuti del 29% anno su anno e del 24% sequenzialmente. Questo miglioramento è dovuto principalmente alle applicazioni 5G e al miglioramento dei mercati automobilistici.
In base all’accordo di fusione con Advanced Micro Devices (AMD), Xilinx ha sospeso il pagamento dei dividendi e il programma di riacquisto di azioni; inoltre, la società non ha rilasciato alcun outlook.
Anche Avnet, il distributore globale di semiconduttori, ha rilasciato mercoledì sera la trimestrale chiusa al 2 gennaio 2021 (Q2 FY21).
Il fatturato del periodo sale da 4,5 a 4,7 miliardi di dollari, supportato dalle vendite record in Asia che hanno raggiunto i 2,2 miliardi, in crescita del 16% su base annua.
Cala leggermente il margine operativo che scende all’1,7% dal 1,8% del trimestre precedente ma che aumenta rispetto a quello di un anno fa (1,4%).
Il fatturato risente della decisione di Texas Instruments di rescindere il contratto di distribuzione con le vendite di prodotti TI che sono scese a 50 milioni contro i 399 milioni dell’anno precedente. Escludendo TI, le vendite organiche sono cresciute del 9,3% anno su anno a valuta costante.
La rottura del rapporto con Avnet è la conseguenza di un cambio di strategia nella politica commerciale di TI che ha coinvolto anche altri distributori e che ha l’obiettivo di creare rapporti più stretti e diretti con i clienti finali.
Già in precedenza Texas Instruments aveva interrotto i programmi “creation of distribution demand” che premiavano i distributori per l’assistenza ai clienti finali nella progettazione del prodotto. Una strategia che ha aiutato in passato i grandi distributori a combattere l’erosione dei margini di vendita, all’interno di un rapporto sempre più conflittuale con i produttori di semiconduttori.
Mercoledì sera anche Cree ha diffuso i dati finanziari relativi al trimestre concluso il 27 dicembre 2020 (2Q FT2021) registrando un fatturato da operazioni continue di 127,0 milioni di dollari, in aumento del 5% rispetto ai 120,7 milioni di un anno fa e in aumento del 10% rispetto al trimestre precedente.
La perdita netta da operazioni continue per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2021 è stata di 54,3 milioni contro la perdita di 57,9 milioni di un anno fa.
L’anno scorso Cree ha venduto per 300 milioni di dollari la business unit LED Products a SMART Global Holdings; la transazione dovrebbe concludersi nel primo trimestre del 2021.
Anche Teradyne, società attiva nei sistemi di test per la produzione di semiconduttori, ha diffuso i dati finanziari del quarto trimestre e dell’intero anno 2020.
Nel trimestre le entrate hanno raggiunto i 759 milioni, in aumento del 16% rispetto ad un anno fa ma in leggero calo rispetto al terzo trimestre 2020.
I ricavi dell’intero anno 2020 sono cresciuti del 36% raggiungendo i 3,121 miliardi di dollari; cresce anche del 65% l’utile per azione superando le previsioni degli analisti.
Dei 759 milioni di vendite del primo trimestre, 524 sono stati generati dai sistemi di test per semiconduttori.
Tra le altre decisioni, il consiglio di amministrazione di Teradyne ha autorizzato un programma di riacquisto di azioni proprie di 2 miliardi di dollari con 600 milioni da utilizzare già nel 2021.
Per il primo trimestre 2021 la società prevede un fatturato compreso tra 720 e 780 milioni di dollari.
Tra le aziende che operano nell’elettronica, mercoledì hanno diffuso i dati finanziari sia TE Connectivity che Amphenol.
Nel quarto trimestre dell’anno scorso (Q1 FY21) TE Connectivity ha registrato vendite per 3,522 miliardi di dollari contro 3,168 miliardi di un anno fa. L’utile netto del periodo è salito da 502 a 624 milioni di dollari.
Amphenol nell’ultimo trimestre del 2020 ha registrato vendite per 2,426 miliardi di dollari, in aumento dell’11%, e un utile operativo di 441 milioni di dollari.
Il fatturato complessivo del 2020 ha raggiunto il livello di 8,599 miliardi, in aumento del 5%, mentre l’utile operativo ha raggiunto il valore di 1,592 miliardi.
ASIA
Contrastati gli indici azionari asiatici con il Composite Intex di Shanghai che guadagna lo 0,11% mentre perde lo 0,32% l’Hang Seng. Ad Hong Kong continua il recupero di Alibaba (+2,60%) mentre perdono sia Xiaomi (-2,80%) che SMIC (-3,15%)
Il KOSPI coreano chiude con una perdita dello 0,57% in linea con le performance delle principali aziende coreane del settore dei semiconduttori.
Leggermente positivi sia il Taiex dei Taiwan (+0,27%) che il Nikkei 225 di Tokyo (+0,31%).
Alla borsa di Taiwan sensibile la perdita di UMC (-4,94%) mentre MediaTek guadagna il 2,99%.
Alla borsa di Tokyo guadagna l’1,64% Murata mentre perdono terreno sia Rohm (-2,61%) che Renesas (-2,97%).
Ieri Renesas Electronics ha annunciato l’espansione dei suoi microcontrollori (MCU) della serie RA2 a 32 bit con 48 nuovi dispositivi del gruppo RA2E1. Basati sul core Arm Cortex-M23 a 48 MHz, i microcontrollori del gruppo RA2E1 sono dispositivi entry-line a chip singolo con memoria flash fino a 128 KB e memoria SRAM da 16 KB.
I microcontrollori del gruppo RA2E1 supportano un’ampia gamma di tensioni operative da 1,6 V a 5,5 V e un’ampia selezione di package come LQFP, QFN, LGA, BGA e Wafer Level Chip Scale Package (WLCSP). Forniscono combinazioni ottimizzate per prestazioni superiori, consumo energetico estremamente basso e periferiche innovative in package dalle dimensioni contenute. Queste caratteristiche rendono il gruppo RA2E1 ideale per applicazioni sensibili ai costi e per altri sistemi che richiedono alte prestazioni e basso consumo energetico in applicazioni con vincoli di spazio. I nuovi microcontrollori sono facilmente aggiornabili grazie alla eccellente scalabilità hardware e software, quindi sono il punto di ingresso perfetto nella vasta gamma della famiglia Renesas RA.
La migliorata funzionalità a basso consumo negli MCU RA2E1 copre tutte le periferiche su chip, la memoria flash e la SRAM. Questa funzionalità consente il minor consumo energetico possibile sull’intero intervallo di temperatura e tensione dei dispositivi. La flessibilità di progettazione del sistema è massimizzata in diverse applicazioni tramite più modalità a basso consumo.
Per i microcontrollori del gruppo RA2E1, è disponibile gratuitamente una libreria di autotest conforme alle normative IEC60730; i chip dispongono anche di funzioni di sicurezza integrate per la conferma del normale funzionamento. I clienti possono utilizzare facilmente queste funzioni di sicurezza per eseguire l’autodiagnostica dell’MCU. Inoltre, i dispositivi RA2E1 includono un acceleratore di crittografia AES, un vero generatore di numeri casuali (TRNG) e unità di protezione della memoria che forniscono i blocchi fondamentali per sviluppare un sistema IoT sicuro.
Sempre a proposito dell’azienda giapponese, il sito NIKKEI Asia riferisce dell’iniziativa di Renesas a favore Asahi Kasei, azienda concorrente che produce chip automotive utilizzati da alcuni fabbricanti d’auto tra cui Toyota. Una delle più grandi fabbriche di Asahi Kasei è stata distrutta nell’ottobre scorso da un vasto incendio che ha provocato la sospensione dell’attività mettendo l’azienda nell’impossibilità di proseguire le forniture ai propri clienti. Fortunatamente Asahi Kasei aveva forti scorte di magazzino, così come Toyota Motor, per cui al momento non ci sono stati fermi di produzione.
Tuttavia, per evitare problemi nei prossimi mesi, non essendo possibile ripristinare la produzione di chip prima di un anno, Renesas Electronics presterà parte della sua capacità produttiva per fabbricare i semiconduttori per auto di Asahi Kasei.
Per la produzione verrà utilizzata una linea per wafer da 8 pollici dello stabilimento Renesas di Naka.
L’incendio dello stabilimento di Asahi Kasei ha contribuito ad aggravare la carenza globale di semiconduttori per impiego automobilistico, una carenza che potrebbe investire anche altri settori e che sicuramente produrrà un aumento dei prezzi nei prossimi mesi.
Molto produttori, ad iniziare da TSMC, la più grande foundry al mondo, stanno introducendo processi cosiddetti “super hot run” in grado di ridurre i cicli produttivi di questi componenti da 40-50 giorni a 20-25 giorni o anche meno, con un aumento dei costi del 10-20% circa.
EUROPA
Borse europee in deciso calo sulla scia di Wall Street; continua a preoccupare la campagna vaccinale che stenta a decollare e i contrasti tra governi e Case farmaceutiche.
Anche gli indici delle aziende dei semiconduttori segnano pesanti cali con STMicroelectronics che perde il 3% a quota 31,72 Euro, Infineon Technologies in calo del 3,11% a quota 32,36 Euro e ASML che perde il 3,90%.
Alla borsa di New York NXP Semiconductors chiude in serata con una perdita del 4,85%.