AMERICA & GLOBAL
Diminuiscono – venerdì 14 maggio 2021 – i timori degli investitori per le conseguenze dell’aumento dell’inflazione e rimbalzano tutti gli indici, mettendo in salvo una settimana particolarmente turbolenta per i mercati americani.
Le forti oscillazioni di questa settimana sono state innescate dai dati sull’inflazione (aumentata al 4,2%) e dalle rassicurazioni di esponenti della Fed che hanno affermato che per un cambio di rotta delle politiche monetarie sarebbero stati necessari molti mesi con un livello di inflazione simile, lasciando intendere che per la Fed il dato di aprile è stato solo un picco temporaneo.
Opinione condivisa, evidentemente, dagli operatori di borsa, che in ogni caso in settimana hanno continuato a penalizzare le azioni che nei mesi scorsi erano cresciute di più nella speranza di un ulteriore balzo del mercato azionario.
Tra queste, quelle tecnologiche e dell’industria dei semiconduttori; in particolare queste ultime hanno subito un consistente ridimensionamento, con l’indice SOX dei semiconduttori che è arretrato del 4,19% in settimana, come non accadeva da tempo. Le perdite sarebbero stata decisamente più pesanti se venerdì l’indice non avesse recuperato oltre 3 punti percentuali.
Ancora una volta, le forti variazioni di mercato non trovano giustificazione nei dati e nelle informazioni che li hanno determinati, perlomeno non in questa misura.
Per quanto riguarda gli altri dati, sembra ridimensionarsi l’aumento del costo delle materie prime con il prezzo dei rottami di ferro e del rame, in calo per la prima volta dopo molte settimane; stabile il petrolio e leggermente in salita i rendimenti obbligazionari, con il T-Bond a 10 anni passato all’1,639% dall’1,576% della scorsa settimana. Debole il dollaro, con il cambio nei confronti dell’euro che è stato fissato a 1,2140 circa.
Il dato sulle vendite al dettaglio, diffuso venerdì, non ha presentato alcuna sorpresa ed è rimasto simile a quello del mese precedente.
Per quanto riguarda gli indici principali, il Dow Jones guadagna l’1,06% a quota 34.382 punti, l’S&P 500 chiude a 4.173 punti con un incremento dell’1,49% mentre il Nasdaq Composite guadagna il 2,32%, a quota 13.429 punti, con un balzo del 2,32%.
Come dicevamo, tutti positivi i tecnologici, con forti rimbalzi per Tesla (+3,16% a quota 589,74 dollari), Facebook (+3,50%) e Twitter (+3,23%).
Guadagnano parecchio anche Apple (+1,98%), Alphabet (+2,21%), Microsoft (+2,11%) Netflix (+1,38%) e Amazon (+1,94%).
Dopo i forti cali dei primi giorni della settimana, venerdì rimbalza del 3,02% l’indice dell’industria dei semiconduttori, il PHLX Semiconductor (SOX) che chiude la settimana a 2.981 punti.
In evidenza, venerdì, Lattice Semiconductor (+5,48%), Marvell (+4,23%), NVIDIA (+4,23%) e Applied Materials (+4,09%).
Tra i titoli più importanti del paniere, Intel guadagna il 2,48%, AMD sale del 2,05%, Texas Instruments avanza del 2,39%, Qualcomm guadagna il 2,39% e NXP Semiconductors chiude il venerdì di borsa con un +3,13%.
Per quanto riguarda i nuovi prodotti, Intel ha lanciato in settimana la serie H di processori mobili Intel Core di undicesima generazione (nome in codice “Tiger Lake-H”) guidati dall’ammiraglia Intel Core i9-11980HK con velocità fino a 5 GHz.
I processori di questa serie utilizzano la tecnologia di processo SuperFin a 10 nanometri, presentano fino a 8 core e 16 thread, con prestazioni turbo single e dual-core fino a 5,0 GHz. Inoltre, l’unità di elaborazione centrale (CPU) può accedere direttamente alla memoria GDDR6 ad alta velocità collegata alla scheda grafica, consentendo ai giocatori di sperimentare frame-rate più elevati con latenza inferiore e caricare trame di grandi dimensioni più velocemente. Il processore mobile offre 2,5 volte la larghezza di banda PCIe totale alla CPU rispetto ai processori della serie H di decima generazione e tre volte la larghezza di banda PCIe totale rispetto ad altri processori del settore.
I processori mobili Intel Core di 11^ generazione serie H consentono agli utenti professionali di eseguire le attività più velocemente, da qualsiasi luogo, grazie alle performance di connettività.
In contemporanea sono stati presentati anche i nuovi processori di classe business Intel vPro serie H e i processori mobili Intel Xeon serie W-11000. Questi prodotti offrono prestazioni avanzate nonché potenti esperienze di elaborazione per utenti professionali come ingegneri, data scientist, creatori di contenuti e analisti finanziari che devono affrontare applicazioni multi-thread e ad alte prestazioni dalla propria scrivania o in viaggio. I nuovi processori Intel Core vPro serie H di undicesima generazione e i processori mobili Xeon serie W-11000 offrono:
- Xeon con memoria ECC (Error Correcting Code).
- Intel Hardware Shield — disponibile esclusivamente sulla piattaforma Intel vPro, fornita dai processori per portatili Intel Core vPro di undicesima generazione, offre la sicurezza basata su hardware più completa al mondo per le aziende, oltre al primo e unico rilevamento delle minacce di intelligenza artificiale del settore abilitato nell’hardware per aiutare a fermare ransomware e attacchi di cryptomining per i sistemi basati su Windows. È inoltre dotato della tecnologia Intel Control-flow Enforcement, una tecnologia che aiuta a bloccare un’intera classe di attacchi che a lungo hanno eluso soluzioni solo software.
- Intel Total Memory Encryption.
- Intel Active Management Technology.
- Intel Deep Learning Boost.
Intel ha spedito in questi giorni oltre un milione di processori della serie H di undicesima generazione che alimenteranno più di 80 design di laptop nei segmenti consumer, commerciale e workstation.
ASIA
Dopo una settimana difficile, chiudono in rialzo tutte le borse asiatiche; in Cina l’indice Shanghai Composite sale dell’1,77% mentre lo Shenzhen Composite guadagna l’1,80%.
Ad Hong Kong l’indice Hang Seng chiude a 28.027 punti, in salita dell’1,11%.
Tra i tecnologici quotati nell’ex colonia britannica, perde il 4,03% Alibaba Group a causa della prima trimestrale in perdita, affossata dalla pesante multa inflitta alla società dalle autorità cinesi. In calo anche Baidu (-1,51%) mentre guadagnano Tencent (+0,52%) e Xiaomi (+1,78%). Quest’ultima ha recentemente vinto una serie di cause nei tribunali americani per annullare le restrizioni imposte dal Dipartimento del commercio USA nei confronti della società accusata di vicinanza con l’apparato militare cinese.
A Seoul l’indice generale KOSPI guadagna l’1,00%; positive anche Samsung (+2,04%) e SK Hynix (+0,85%).
Avanza della stessa percentuale l’indice Taiex (+1,00%) della borsa di Taiwan, la più penalizzata, tra le borse asiatiche, dai forti ribassi di questa settimana.
Recuperano leggermente gli indici delle principali aziende dei semiconduttori con TSMC che guadagna l’1,83%, UMC che avanza dello 0,47% e MediaTek che sale del 2,52%.
Forte rimbalzo anche per la borsa di Tokyo dove il Nikkei 225 chiude con un guadagno del 2,32% a quota 28.084 punti.
Senza questo provvidenziale colpo di reni, l’indice Nikkei 225 avrebbe annullato tutti i guadagni dell’anno.
Più che dai dati sull’inflazione, la borsa di Tokyo è stata condizionata questa settimana dalle notizie riguardanti la diffusione della pandemia nel paese.
In settimana il governo ha dichiarato l’emergenza COVID-19 per le prefetture di Hokkaido, Okayama e Hiroshima, a partire da domenica e fino al 31 maggio; questa decisione porta a 9 il numero totale di prefetture in stato di emergenza, comprese Tokyo e la grande regione di Osaka. Inoltre, una dichiarazione di “quasi emergenza” coprirà tre prefetture aggiuntive – Gunma, Ishikawa e Kumamoto – fino a metà giugno.
Il Giappone ha ora un totale di 19 prefetture in stato di emergenza o quasi-emergenza; queste prefetture rappresentano circa il 70% del prodotto interno lordo e della popolazione del paese e le decisioni prese in settimana hanno aumentato le preoccupazioni sulle conseguenze sull’economia.
A guidare i guadagni di venerdì della borsa di Tokyo troviamo i titoli dell’industria dei semiconduttori con Renesas (+3,68%), Rohm (+1,43%), Advantest (+3,04%), Murata (+3,45%) e Tokyo Electron (+4,76%).
EUROPA
Sulla scia di Wall Street, rimbalzano anche le borse europee che in ogni caso (a parte i tecnologici), non avevano seguito gli indici americani nei forti ribassi di inizio settimana.
Venerdì, dunque, l’indice STOXX Europe 600 guadagna l’1,20% mentre l’FTSE MIB di Milano sale dell’1,14% a quota 24.766 punti.
Tutti positivi gli indici dell’industria dei semiconduttori con STMicroelectronics che guadagna lo 0,99% a quota 29,18 euro; più consistente l’incremento di Infineon Technologies che chiude la giornata con un guadagno del +3,25% a quota 31,62 euro per azione.
Migliorano anche ASML (+2,98%) e NXP Semiconductors (+3,33%); in leggero calo ams (-0,79%).
Da parte sua, STMicroelectronics ha rilasciato in settimana il primo progetto di riferimento per i suoi dispositivi di potenza MasterGaN, dispositivi altamente integrati in grado di aumentare la densità di potenza, migliorare l’efficienza energetica, semplificare i progetti e ridurre i tempi necessari allo sviluppo.
Il progetto di riferimento EVLMG1-250WLLC è un convertitore risonante da 250 W che utilizza una scheda di 100 mm x 60 mm con un’altezza massima di 35 mm. È dotato di un elemento MasterGaN1 che integra un gate driver STDRIVE a mezzo ponte collegato in modo ottimale a due transistor GaN normalmente spenti da 650 V, resistenza di ON di 150 mOhm e corrente nominale massima di 10 A. Gli ingressi logici sono compatibili con segnali da 3,3V a 15V.
MasterGaN1 è adatto per topologie soft-switching ad alta efficienza inclusi convertitori risonanti, convertitori active clamp flyback o forward e PFC (correzione del fattore di potenza) totem-pole senza ponte in alimentatori AC/DC, convertitori DC/DC, e inverter DC/AC fino a 400 W.
Il lato primario funziona senza dissipatore di calore, sfruttando l’elevata efficienza dei transistor di potenza GaN. Inoltre, le prestazioni di commutazione superiori dei dispositivi GaN consentono una frequenza operativa più elevata rispetto ai normali MOSFET al silicio, consentendo l’impiego di componenti magnetici e condensatori più piccoli per una maggiore densità di potenza e una distinta base ridotta.
Progettato per un’alimentazione nominale di 400 V, EVLMG1-250WLLC fornisce un’uscita a 24V / 10A e raggiunge un’efficienza massima del 94%. Beneficiando delle caratteristiche di sicurezza integrate di MasterGaN, l’uscita del convertitore è protetta da cortocircuito e sovracorrente. Sono inoltre presenti una protezione contro il rischio di interruzione di corrente e un monitor della tensione di ingresso che consente il sequenziamento all’interno di una serie di convertitori DC/DC e impedisce l’avvio di un motore in condizioni di bassa tensione.
La famiglia MasterGaN di ST comprende prodotti half-bridge integrati compatibili pin-to-pin, comprese configurazioni simmetriche e asimmetriche, alloggiate in un contenitore GQFN a basso profilo da 9 mm x 9 mm. I package hanno una distanza di dispersione di oltre 2 mm tra i pad ad alta e bassa tensione, consentendo tensioni di lavoro fino a 650V. I moduli MasterGaN sono disponibili in varie potenze nominali, consentendo agli ingegneri di ridimensionare i propri progetti con modifiche hardware minime. Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente link.