AMERICA & GLOBAL
I cieli di New York si sono tinti di un azzurro intenso – giovedi 11 marzo 2021 – dopo che si è arrestata l’ascesa dei rendimenti dei titoli del Tesoro, le nuove richieste di disoccupazione sono diminuite e, soprattutto, i dati sull’inflazione hanno mostrato un andamento più che regolare: a febbraio l’indice dei prezzi al consumo destagionalizzato è aumentato dello 0,4% rispetto a gennaio, in linea con le previsioni, portando all’1,7% l’aumento annuo su base non destagionalizzata.
E poi sono in arrivo 1,9 miliardi di dollari molti dei quali finiranno direttamente delle tasche dei cittadini, aumentando la liquidità dei piccoli investitori.
E così ieri, dopo il balzo all’insù del Dow Jones di mercoledì, alla festa si sono presentati tutti, compresi i titoli tecnologici che hanno reclamato la loro fetta di torta. E che torta! Se infatti il Dow Jones alla fine delle contrattazioni ha raggiunto i 32.485 punti (nuovo record assoluto) con un guadagno dello 0,58%, il Nasdaq Composite ha chiuso a 13.398 punti con un incremento del 2,52%; il terzo indice, l’S&P 500, ha guadagnato l’1,04% a quota 3.939, a pochi passi dal record storico.
Tra i titoli tecnologici, guidano i guadagni Tesla (+4,62%) e Twitter (+5,66%).
Buoni anche i progressi di Alphabet (+3.16%), a un passo dal nuovo record storico, Microsoft (+2.03%), Facebook (+3,39%) e Netflix (+3.67%).
Rimbalza per l’ennesima volta l’indice dell’industria dei semiconduttori, il PHLX Semiconductor (SOX) che chiude la giornata a 2.997 punti con un aumento del 4,09%.
All’interno di questo paniere, in evidenza Cree (+8,13%), Marvell (+8,08%), Xilinx (+6,19%), TSMC (+5,93%), e Microchip (+4,88%).
Guadagnano meno dell’indice di riferimento Intel (+1,70%), Analog Devices (+2,66%), Qualcomm (+3,03%) e Texas Instruments (+3,26%).
ASIA
Il sentiment positivo di mercoledì di Wall Street ha contagiato anche i mercati asiatici. E come in America, dove sono cresciuti i titoli bancari, energetici e delle materie prime con un balzo del Dow Jones dell’1,46%, anche in Asia sono aumentate le quotazioni delle aziende di questi settori. Al palo, invece, i tecnologici, esattamente come negli Stati Uniti.
In Cina sia lo Shanghai Composite (+2,36%) che lo Shenzhen Composite (+2,36%) mettono a segno incrementi che non si vedevano da tempo.
Positivo anche l’Hang Seng di Hong Kong che guadagna l’1,65% con bancari ed energetici in evidenza. Attorno alla parità le quotazioni dei tecnologici con l’eccezione di SMIC che guadagna il 10,10%, a quota 26,70 HKD, a seguito di voci sul possibile allentamento da parte degli Stati Uniti delle restrizioni verso la foundry cinese, almeno per quanto riguarda la tecnologia dei 14nm e, forse, anche dei 10 nm.
Il KOSPI coreano guadagna l’1,88% a quota 3.013 punti; in evidenza, dopo una serie di chiusure negative, il produttore di memorie SK Hynix che guadagna il 3,01%.
Positivo anche l’indice Taiex di Taiwan che avanza dell’1,68%. Al contrario delle altre piazze asiatiche, a Taipei guadagnano tutte le aziende dei semiconduttori: TSMC sale del 2,01%, UMC guadagna il 4,51% e MediaTek avanza del 2,78%.
Avanza dello 0,60% l’indice Nikke225 giapponese con le aziende del comparto dei semiconduttori contrastate: Renesas guadagna il 3,69% ma Murata perde il 3,09%.
EUROPA
Un’altra giornata positiva per le borse europee con due importanti annunci: l’approvazione da parte dell’EMA del vaccino Johnson&Johnson e il mantenimento da parte della Banca Centrale Europea degli attuali tassi sui prestiti.
Milano è tra le migliori Europa con un incremento dello 0,82% a quota 24.121 punti.
Sulla base dei futures sul Nasdaq americano, aprono in positivo in mattinata le azioni dei semiconduttori per poi prosegire la corsa anche nel pomeriggio dopo l’apertura di New York.
STMicroelectronics guadagna il 3,98% a quota 30,27 euro mentre Infineon Technologies sale del 3,62% a quota 33,96 euro.
Positive anche l’olandese ASML (+2,79%) e l’austriaca ams (+1,91%).