Il produttore di memorie statunitense Micron Technology e la foundry taiwanase UMC hanno deciso di porre fine alla disputa legale in corso da anni sul furto di segreti commerciali e sulla violazione di brevetti.
Micron aveva accusato UMC di appropriazione indebita di segreti commerciali che avrebbe passato alla società di stato cinese Fujian Jinhua; a sua volta UMC aveva denunciato la violazione di brevetti da parte di due sussidiarie cinesi di Micron.
UMC effettuerà un pagamento una tantum a Micron di un importo non divulgato per chiudere la controversia.
L’anno scorso, gli Stati Uniti avevano multato UMC per un importo pari a 60 milioni di dollari dopo che l’azienda taiwanese si era dichiarata colpevole di aver sottratto i progetti di Micron e di averli condivisi con la Fujian Jinhua.
UMC ha affermato che all’epoca dei fatti la direzione non era a conoscenza di azioni non autorizzate di tre dipendenti che avevano precedentemente lavorato per Micron.
Micron, azienda statunitense, è il terzo produttore al mondo di memorie con stabilimenti negli Stati Uniti, Taiwan, Singapore e Giappone; la taiwanese UMC è la terza fonderia di semiconduttori al mondo dopo TSMC e Samsung Foundry, con una quota di mercato globale del 7% circa. UMC dispone di 12 fab con una capacità combinata mensile di circa 800.000 wafer 8” equivalenti.
“Espandere la nostra relazione con UMC ci aiuta a rafforzare le catene di approvvigionamento dei nostri clienti“, ha affermato Manish Bhatia, vicepresidente esecutivo di Micron e capo delle operazioni globali. “Questa relazione ampliata fornisce a Micron un accesso continuo a prodotti fondamentali per i nostri clienti automobilistici e mobile e non vediamo l’ora di riprendere a lavorare con UMC per fornire insieme le nostre soluzioni di memoria e storage leader di mercato“.
“La collaborazione non è mai stata così importante per affrontare le sfide che i nostri clienti devono affrontare oggi e in futuro“, ha affermato il presidente di UMC Jason Wang.
La fine della disputa consentirà a Micron di proseguire nella sua politica di accordi globali a lungo termine per rendere l’azienda meno vincolata alle variazioni dei prezzi delle memorie.