Una conferma del fatto che da mesi la prima foundry al mondo continua a produrre al 100% delle proprie capacità. Intanto una interruzione di corrente rallenta la produzione nello stabilimento Fab 14 P7.
Poche ore fa TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), la prima foundry al mondo, ha rilasciato i dati ufficiali relativi all’attività del primo trimestre 2021 che evidenziano vendite complessive per 362,41 miliardi di dollari taiwanesi (12,80 miliardi di dollari USA), un utile netto di 139,69 miliardi NT$ (4,93 miliardi US$) e utili diluiti per azione di 5,39 NT$ (0,96 US$).
Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le vendite sono aumentate del 16,7% mentre l’utile e l’EPS diluito sono cresciuti del 19,4%.
Rispetto al trimestre precedente le vendite sono aumentate di appena lo 0,2%, una conferma del fatto che tutti gli stabilimenti della società stanno lavorando al 100% delle capacità produttive, in attesa che entri in funziona il nuovo impianto da 3 nm che dovrebbe liberare capacità produttiva nei processi a 5 nm e superiori. Il nuovo stabilimento N3 dovrebbe entrare in funzione nel secondo semestre 2022 con una capacità produttiva di 55 mila wafer da 300 mm al mese.
Rispetto al trimestre precedente è sceso leggermente (-2,2%) il margine di profitto, da 142,766 a 139,690 miliardi di NT$.
Il margine lordo del trimestre è stato del 52,4%, il margine operativo del 41,5% e il margine di profitto netto del 38,6%.
Nel primo trimestre, le spedizioni di chip a 5 nanometri hanno rappresentato il 14% dei ricavi totali, quelli a 7 nanometri rappresentavano il 35%. Complessivamente le tecnologie avanzate (5 e 7 nm) hanno contribuito al 49% dei ricavi totali di chip.
“La nostra attività nel primo trimestre è stata sostenuta dalla domanda correlata all’HPC, bilanciata da una stagionalità degli smartphone meno accentuata rispetto agli ultimi anni“, ha affermato Wendell Huang, VP e Chief Financial Officer di TSMC. “Nel secondo trimestre del 2021, prevediamo che le nostre entrate saranno piatte, poiché la domanda correlata all’HPC continuerà a crescere, compensata dalla stagionalità degli smartphone“.
Sulla base delle attuali prospettive di business della Società, il management prevede che le entrate dovrebbero essere comprese tra 12,9 e 13,2 miliardi di dollari USA, considerando un cambio 1 a 28,4 US$/NT$.
TSMC prevede inoltre un margine di profitto lordo compreso tra il 49,5% e il 51,5% con un margine di profitto operativo compreso tra il 38,5% e il 40,5%.
TSMC prevede anche investimenti nel 2021 pari a circa 30 miliardi di dollari.
A margine dei dati appena diffusi c’è da segnalare un’interruzione di corrente registrata mercoledì al Tainan Science Park che ha provocato uno stop alla produzione nello stabilimento Fab14 P7 dove è in funzione una linea di produzione per chip da 40 nanometri.
Secondo Taiwan Power Co. (Taipower), l’azienda elettrica locale, l’interruzione di corrente di sette ore è stata causata da un danno ad un cavo elettrico vicino ad una sottostazione del parco scientifico durante i lavori di costruzione di un edificio.
L’altra foundry con impianti nello stesso Science Park, United Microelectronics Corp. (UMC), ha affermato che le sue linee di produzione non sono state interessate all’interruzione di corrente.
Secondo i primi rapporti, l’interruzione nel sito produttivo di TSMC avrebbe provocato un danno stimato in 1 miliardo di dollari taiwanesi (35,14 milioni di dollari USA).
Sempre a proposito di TSMC, c’è da segnalare la probabile sospensione delle forniture da parte della foundry taiwanese nei confronti di Phytium Technology, un produttore di chip cinese che Washington ha inserito nella lista nera a causa di presunti collegamenti con l’esercito cinese. Anche la taiwanese Alchip Technologies che aveva fornito servizi di progettazione di chip e proprietà intellettuale a Phytium, e l’aveva aiutata a esternalizzare la produzione di chip presso gli stabilimenti di TSMC, ha interrotto i rapporti con la società cinese.
Alle 15:45 ora italiana, a Wall Street le azioni TSMC erano in calo dell’1,85%.