venerdì, Novembre 22, 2024
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La Spagna investirà 11 miliardi di euro nell’industria dei semiconduttori

Nessuna indicazione, al momento, su come verranno spesi questi fondi. L’ingente somma fa pensare ad un accordo con qualche importante player globale.

Lo ha annunciato il Presidente del Governo spagnolo Pedro Sánchez nel suo discorso di apertura dell’evento Wake Up, Spagna!: è in arrivo un nuovo PERTE (Proyectos Estratégicos para la Recuperación y Transformación Económica, Progetti strategici per la ripresa e la trasformazione economica) a favore dell’industria dei microchip e dei semiconduttori con una dotazione di ben 11 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di portare la Spagna all’avanguardia del progresso industriale nell’ambito della trasformazione digitale.

I semiconduttori sono un elemento fondamentale di tutti i settori energetici e acquisiscono un’importanza geostrategica in un contesto di trasformazione digitale della nostra economia“, ha affermato Pedro Sánchez.
Vogliamo mettere il nostro Paese in prima linea nel progresso industriale. Con questo nuova PERTE, intendiamo portare nel nostro Paese importanti investimenti e aziende nel campo dei microchip e dei semiconduttori“, ha detto Sánchez.

La carenza di chip che ha colpito numerosi settori industriali, a partire da quello dell’auto, ha spinto Stati Uniti, Europa e Giappone a incentivare le produzioni nazionali mediante contributi pubblici e sgravi fiscali. Oltre a motivazioni di natura economica, questi piani sono dettati anche da ragioni geopolitiche, ovvero rappresentano un tentativo di ridurre la dipendenza del settore da paesi (Taiwan, Corea del Sud) e aree del mondo considerate troppo instabili dal punto di vista politico. Le rivendicazioni della Cina sull’isola di Taiwan sono note da tempo.

A tale scopo, a febbraio la Commissione Europea ha presentato il cosiddetto European Chips Acts, un piano da 43 miliardi di euro per incentivare la produzione europea di semiconduttori. Molti altri paesi del Vecchio Continente hanno a loro volta varato dei piani nazionali per aumentare le capacità produttiva locali. L’Italia ha recentemente stanziato 4,15 miliardi di euro, la Germania 5, mentre Francia, Irlanda e altri paesi continuano le loro politiche di sgravi fiscali a favore del settore. Molti di questi incentivi verranno sfruttati da Intel per il suo colossale piano di investimenti in Europa che, tra le altre iniziative, prevede la costruzione in Germania di un megaimpianto produttivo di chip del valore di 17 miliardi di dollari. Con l’Italia sono in corso trattative per la costruzione di un impianto di packaging avanzato con un investimento di circa 8 miliardi di euro; in Francia, Intel prevede di costruire il suo nuovo hub europeo di ricerca e sviluppo, creando 1.000 nuovi posti di lavoro nel settore dell’alta tecnologia.

Per quanto riguarda la Spagna, Intel intende rafforzare la collaborazione col Barcelona Supercomputing Center nell’ambito delle architetture HPC zettascale per il prossimo decennio.

L’iniziativa del Governo spagnolo, annunciata oggi, apre nuovi scenari. L’elevato importo, infatti, fa pensare ad importanti accordi con quale player globale piuttosto che ad una pioggia di piccole sovvenzioni a favore della (quasi) inesistente industria locale dei semiconduttori.

Attualmente la Spagna non dispone di impianti per la fabbricazione di chip, come quelli presenti in molti altri paesi europei né di una filiera industriale dei semiconduttori. Le uniche iniziative in questo campo riguardano la costruzione di un piccolo impianto a Vigo nell’ambito del progetto SPARC (finalizzato a dispositivi optoelettronici e ai semiconduttori III-V) e quella di Diamond Foundry che nell’Extremadura sta realizzando un impianto per la produzione di semiconduttori basati su supporto di diamante anziché silicio. Entrambe le iniziative hanno preso il via nel 2021 e dovrebbero diventare operative nel 2023.

A parte Intel, che potrebbe rivedere o ampliare i propri progetti in Europa, da tempo si vocifera di un impegno di TSMC in Europa. Undici miliardi di sovvenzioni sono decisamente tanti, e potrebbero convincere più di un player globale ad imparare lo spagnolo.