L’iniziativa che ricorda Mario Tchou, l’ingegnere che realizzò il primo computer a transistor, con Giuseppe Sala e numerosi ospiti.
Una storia d’innovazione e impresa, di merito e sacrificio. L’avventura imprenditoriale di un giovane visionario che credeva nell’innovazione e nei giovani. È la storia di Mario Tchou, l’ingegnere italiano di origine cinese che riuscì in un’impresa straordinaria: la realizzazione del primo computer a transistor.
Nel sessantennale della scomparsa dell’ingegnere Olivetti, Altavia vuole ricordare una figura unica e, fino a qualche tempo fa, ancora poco conosciuta.
Il 15 Dicembre inaugurerà la mostra La Macchina Zero, in cui saranno esposte venti tavole tratte dall’omonima graphic novel di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, con cui sarà possibile ripercorrere la vicenda umana e professionale dello scienziato. Il suo legame con la Cina, la visione cosmopolita, l’intesa con un industriale illuminato come Olivetti, la sintonia con il team di Barbaricina, l’amore per la moglie Elisa e le figlie, la tragica fine e la dismissione del sogno di Adriano Olivetti saranno contemporaneamente raccontati anche dalle didascalie sonore realizzate da Radio Popolare, media partner dell’evento.
Il vernissage sarà preceduto da un incontro cui parteciperà il Sindaco Giuseppe Sala, gli Assessori Alessia Cappello e Tommaso Sacchi, Paolo Mamo CEO Altavia e Presidente di Plef, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, autori della graphic novel, per ripensare assieme ad un mondo IT in chiave più umana.
Non solo. Grazie alla preziosa collaborazione con il progetto “PIONIERI DELL’INFORMATICA – uomini e donne all’alba della rivoluzione digitale“, realizzato da Museo degli Strumenti per il Calcolo, Università di Pisa, Acquario della Memoria, CNR, a cura di Fabio Gadducci, Maurizio Gazzarri, Elisabetta Mori, Lorenzo Garzella, sarà possibile accedere anche ad una serie di video. Familiari, colleghi e amici che condivisero un’importante parte di vita con Mario, raccontano oggi quali fossero le scommesse e i sentimenti all’epoca.
A completare la mostra l’installazione di un altare degli antenati che racchiude l’intero archivio fotografico della famiglia Tchou/Wang, un’opera che prende spunto dalla tradizione cinese di venerare i propri avi come intermediari presso le forze celesti.
L’evento inizierà alle ore 18, nei locali di Altavia, in Alzaia Naviglio Pavese, e si svolgerà nella stretta osservanza dell’attuale normativa vigente in materia della tutela della salute, contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
IL LIBRO
La vicenda umana e professionale di Mario Tchou e la storia del primo computer a transistor dell’Olivetti è raccontata nella graphic novel LA MACCHINA ZERO.
Il 9 novembre 1961 sull’autostrada Milano-Torino pioveva a dirotto. Mario Tchou, capo della Divisione Elettronica Olivetti, era in auto verso Ivrea dove avrebbe presentato le ultime novità al consiglio di amministrazione. Aveva 37 anni, e sarebbe stato l’ultimo dei suoi viaggi. Su richiesta di Adriano Olivetti, era tornato in Italia dagli States dove dirigeva il prestigioso Hartley Laboratory. Aveva presentato alla Fiera di Milano un Elaboratore Elettronico Aritmetico, Elea 9003: il primo computer realizzato con elementi allo stato solido, i transistor. Questa macchina segnò un passaggio tecnologico fondamentale. Da allora, il mondo non sarebbe più stato lo stesso.
Frutto di una grandissima opera di ricostruzione storica e di lettura delle fonti, la graphic novel a colori è stata realizzata da Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, illustratori, videomaker e autori di fumetti.