venerdì, Novembre 22, 2024
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In calo del 3,8% le vendite di semiconduttori in Europa nel quarto trimestre 2020, del 12,4% durante l’intero anno

Secondo DMASS, società indipendente di ricerche di mercato, le vendite della distribuzione di semiconduttori in Europa sono diminuite del 3,8% a 1,86 miliardi di euro. L’intero anno si è chiuso con un -12,4% e vendite complessive per 7,72 miliardi di euro.

Georg Steinberger, presidente di DMASS, commenta: “Sebbene la seconda ondata della pandemia da COVID-19 sia ancora in pieno svolgimento con problemi alla catena di approvvigionamento, la domanda dei clienti, in particolare nel settore automobilistico settore, è in forte crescita. Tempi di consegna più lunghi e aumenti dei prezzi caratterizzeranno la prima metà del 2021. Resta da vedere se il livello delle ordinazioni continuerà con questo ritmo anche dopo l’estate“.

Dal punto di vista regionale, i paesi con una forte base manifatturiera a contratto hanno registrato un buon andamento nel quarto trimestre, mentre i paesi più grandi hanno continuato a soffrire. Gli andamenti delle vendite hanno oscillato tra il -24% e il +22%.

La Germania è scesa più della media, dell’8,2% a 487 milioni di euro, l’Italia è andata decisamente meglio, con un calo di appena il 3,9% a 153 milioni di euro. La Francia è scesa del 10% a 117 milioni di euro, il Regno Unito, nonostante gli acquisti anticipati legati alla Brexit, ha fatto registrare un -15,1%, a 118 milioni di euro. I paesi nordici, come l’Italia, hanno chiuso vicino alla media, con -5,7% a 146 milioni di euro. L’intera regione dell’Est Europa, compresi Turchia e Israele, è cresciuta del 2,3% a 356 milioni di euro, così come il Benelux, con un + 14,7% a 70 milioni di euro.

Continua Georg Steinberger: “Il mercato si riprende più velocemente laddove c’è una forte produzione a contratto mentre i grandi player come la Germania perdono di più, per effetto di una maggior ricorso all’outsourcing a beneficio dell’Europa orientale. Finora il Regno Unito non ha subito alcun contraccolpo a causa della Brexit, anche se sicuramento ci sarà un maggior impatto durante il 2021“.

Per quanto riguarda i settori merceologici, il quarto trimestre ha mostrato un buon andamento per Discreti, Alimentazione, Sensori, Memorie Flash e Microcontrollori, mentre la maggior parte degli altri prodotti – Opto, Analogico, Memorie e altre logiche (ASSP ecc.) – ha subìto un calo nella media. Per contro, i microprocessori, la logica programmabile e la logica standard hanno registrato un calo a due cifre. Su base annua, Analog è diminuito del 13,1% a 2,25 miliardi di euro, MOS Micro (MPU, MCU e DSP) del 9,8% a 1,57 miliardi di euro, Power dell’11,5% a 872 milioni di euro, Opto dell’8,8% a 717 milioni di euro, Memorie del 19,6% a 651 milioni di euro, Logica programmabile del 13,7% a 500 milioni di euro, Altra logica dell’8,8% a 442 milioni, Discreti del 18,7% a 394 milioni di euro, Sensori del 3,7% a 216 milioni di euro e Logica standard del 16,4% a 108 milioni di euro.

Precisa Georg Steinberger: “In generale, sembra che nel 2020 i prodotti standard abbiano perso più dei prodotti complessi o delle categorie tecnologiche che richiedono maggiore supporto. Vedremo se questo trend continuerà anche nel 2021, in particolare per i prodotti Analog“.

Come per il mercato nel suo complesso, per la distribuzione il 2020 è stato un anno caratterizzato da un calo a due cifre“, ha affermato Steinberger. “Tuttavia, vediamo che gli ordinativi stanno crescendo e la domanda si fa più robusta, nonostante la carenza di chip che probabilmente durerà per tutta la prima metà dell’anno.”