Il Senato USA ha approvato ieri (64 voti a favore e 33 contrari) un progetto di legge che riunisce i precedenti provvedimenti volti ad aumentare la produzione statunitense di semiconduttori nel tentativo di aumentare la competitività e l’autonomia americana.
Il Creation Helpful Incentives to Produce Semiconductors for America (CHIPS) Act, questo il nome della legge, passa ora all’approvazione della Camera prima di poter essere inviato al presidente Joe Biden per la tanto attesa firma.
La legge mira ad affrontare la carenza di chip e rendere gli Stati Uniti meno dipendenti da altri paesi produttori come Taiwan e la Cina. I sostenitori e il Governo degli Stati Uniti affermano che la misura è importante non solo per l’innovazione tecnologica degli Stati Uniti, ma anche per la sicurezza nazionale.
Il disegno di legge prevede un credito d’imposta del 25% per le strutture statunitensi che producono semiconduttori o apparecchiature per la produzione di chip e 52 miliardi di dollari di finanziamenti per nuovi programmi di semiconduttori. Il finanziamento include 39 miliardi di dollari per un programma di sovvenzioni a disposizione dei produttori di semiconduttori, nonché fornitori di attrezzature e materiali e 11 miliardi di dollari per programmi federali di ricerca sui semiconduttori; prevede inoltre finanziamenti volti a rafforzare la ricerca scientifica, con aiuti per la National Science Foundation, il Dipartimento del Commercio e il National Institute of Standards and Technology.
Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer ha elogiato il disegno di legge come un importante risultato bipartisan.
SEMI, l’associazione di settore al servizio della filiera globale di progettazione e produzione elettronica, ha applaudito oggi l’approvazione della legge e ha esortato la Camera dei rappresentanti ad approvarne rapidamente il testo.
“È fondamentale che la Camera si unisca al Senato per approvare il credito d’imposta sugli investimenti e il finanziamento dei programmi CHIPS Act al fine di rafforzare la catena di approvvigionamento di semiconduttori con sede negli Stati Uniti e tenere il passo con gli incentivi del settore offerti da altre regioni“, ha affermato Ajit Manocha, presidente e CEO di SEMI. “Queste politiche rafforzeranno la produzione di semiconduttori e la ricerca e sviluppo negli Stati Uniti, creando al contempo migliaia di posti di lavoro altamente qualificati. Garantire la competitività e la resilienza dell’ecosistema dei semiconduttori negli Stati Uniti richiede che i fornitori di attrezzature e materiali per la produzione di semiconduttori – contributori vitali alle fabbriche – siano inclusi come beneficiari degli incentivi“.