AMERICA & GLOBAL
Giornata caratterizzata da nuovi timori per la diffusione della pandemia e per un’economia americana che stenta a ripartire, giovedì 21 gennaio 2021.
Mercoledì i morti per Covid-19 negli USA sono stati 4.370, secondo peggior dato dopo i 4.406 decessi del 12 gennaio. Preoccupano anche le 900 mila nuove domande di sussidio di disoccupazione della settimana scorsa e i 140 mila posti di lavoro persi a dicembre.
Questi timori pesano principalmente sul Dow Jones che perde lo 0,04%, a quota 31.176,01 punti e sull’S&P 500 che perde lo 0,03%, a quota 3.853,07 punti.
Guadagna invece lo 0,55% il Nasdaq Composite che chiude a 13.530,92 punti, segnando un nuovo record assoluto. L’indice è stato trascinato all’insù dal buon andamento dei titoli tecnologici e dai bilanci che hanno diffuso ieri Intel (discreto) e IBM (meno buono).
IBM, un tempo regina incontrastata delle piazze americane, ha fatto registrare una contrazione dei ricavi del 4,6% nel 2020, con cali di vendite in tutti i 4 trimestri, in particolare nell’ultimo, che ha visto una contrazione del 6,5% a quota 20,37 miliardi di dollari.
Molto consistente il calo dell’utile nel quarto trimestre, sceso a 1,36 miliardi di dollari contro i 3,67 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.
Complessivamente, nel corso del 2020, il fatturato è stato di 73,6 miliardi, l’utile netto di 5,6 miliardi (in calo del 41%) e il free cash flow di 10,8 miliardi.
Per il 2021 IBM prevede un aumento delle vendite e un incremento anche di utili e free cash flow.
Dopo la diffusione dei dati finanziari, il titolo ha perso nel dopoborsa quasi il 9%, dopo aver chiuso la giornata di borsa con un guadagno dell’1,21% a quota 131,65 dollari per azione.
Ha invece soddisfatto gli analisti il bilancio di Intel, più brillante del previsto.
Nel 2020 la società ha registrato vendite record per 77,9 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 72 miliardi del 2019 e superiori ai 75,4 miliardi di dollari previsti dagli analisti.
Tuttavia, l’aumento della concorrenza ha ridotto i margini di profitto, con l’utile netto che è sceso a 20,9 miliardi rispetto ai 21,1 dell’anno precedente. Nel 2020 la società ha generato 21,1 miliardi di free cash flow restituendo agli azionisti 19,8 miliardi (tra questi 14,2 miliardi per il riacquisto di 274,6 milioni di azioni proprie).
Per quanto riguarda le aree di business più importanti, crescono dell’11% a quota 26,1 miliardi le attività legate al segmento Data Center (DCG, Data Center Group) e dell’8% quelle relative alla vendita di processori (CCG, Client Computing Group); crescono anche le attività legate alla guida assistita e autonoma (Mobileye, +10%) e quella delle memorie non volatili (NSG, Non-volatile Memory Solutions Group ,+23%). In calo le attività del settore IoT (-23%) e quelle delle memorie FPGA, ex-Altera (PSG, Programmable Solution Group, -7%).
Per quanto riguarda le previsioni per il primo trimestre 2021, la società si aspetta ricavi complessivi per 18,6 miliardi di dollari e un EPS di 1,03 dollari.
I dati di bilancio di Intel dovevano essere diffusi a mercati chiusi ma l’infografica con i dati riassuntivi è comparsa online mezz’ora prima della chiusura della borsa, provocando un’impennata delle quotazioni del 6,46%: una reazione quasi istintiva che ha alzato tutti gli indici tecnologici di Wall Street ma che si è sgonfiata nel dopoborsa quando il titolo è tornato sui valori medi di giornata (59,5 dollari circa).
Tra i titoli più importanti della borsa americana, da segnalare il progresso del 3,67% messo a segno da Apple e quello di Facebook che recupera il 2,02%. Continua, invece, la discesa di Twitter che perde l’1,01%.
Anche l’indice dell’industria dei semiconduttori, il PHLX Semiconductor (SOX), fa segnare un nuovo record assoluto a quota 3.132,17 punti con un incremento dell’1,52%.
Un guadagno in gran parte dovuto al “peso” nel paniere di Intel, e del forte guadagno messo a segno negli ultimi minuti di contrattazioni.
Naturalmente anche altri titoli hanno contribuito alla crescita dell’indice; tra questi ASML (+3,89%) e TSMC (+2,69%), dopo la diffusione, in settimana, delle ottime trimestrali.
Guadagnano anche i principali competitor di Intel, con NVIDIA che sale del 3,75%, AMD che guadagna il 3,13% e Xilinx che avanza del 2,29%.
ASIA
Continua vigorosa, invece, la corsa dei mercati azionari asiatici, i cui indici chiudono prima dell’apertura del mercato americano e che vengono quindi influenzati dall’andamento dei corsi del giorno precedente. In altre parole, gli indici di cui scriviamo oggi sono quelli di giovedì 21 gennaio che risentono dell’andamento del mercato azionario americano di mercoledì 20 gennaio (giornata decisamente euforica per le borse USA).
L’unico mercato che arretra è quello di Hong Kong (-0,12%) sulla scia dei problemi che stanno investendo alcuni colossi tecnologici come Alibaba (-2,42%), penalizzato dai rilievi mossi al suo fondatore Jack Ma dal Governo di Pechino, o come Xiaomi (-3,13%) e SMIC (-5,08%), azzoppati dalle sanzioni americane.
In Corea, il principale indice azionario, il KOSPI, guadagna l’1,49% a quota 3.160,84 punti, nuovo record assoluto.
Tra i titoli più importanti, Samsung guadagna l’1,03% mentre il produttore di memorie SK Hynix sale dello 0,77%.
Positivo anche l’SSE di Shanghai che sale dell’1,07% a quota 3.621,26 punti, nuovo record dopo il boom del 2015.
A Taipei l’indice più importante della borsa locale, il TAIEX, guadagna il 2,20% a quota 16.153,77 punti, anche in questo caso nuovo record assoluto di sempre.
Dopo l’ottima trimestrale, guadagna il 4,02% TSMC; l’altra importante foundry taiwanase, UMC, avanza del 2,56% mentre MediaTek mette a segno un incremento del 7,11% beneficiando dei giudizi positivi sui suoi nuovi SoC 5G Dimensity 1200 e Dimensity 1100 di cui ci siamo occupati ieri.
Anche l’indice giapponese, il Nikkei225, fa segnare un guadagno dello 0,82% a quota 28.756,86 punti, nuovo record assoluto anche per questa borsa.
Differenziati gli andamenti delle principali aziende di semiconduttori giapponesi, con Rohm che perde l’1,59% (ma aveva guadagnato molto dei giorni precedenti) e Murata che sale dell’1,78% dopo l’inaugurazione dei nuovi edifici della società nel distretto di Okayama.
Seppur di poco, guadagna anche Renesas (+0,23%).
La società ha annunciato ieri il suo nuovo ambiente “Lab on the Cloud” in cui le soluzioni Renesas, comprese le schede di valutazione, le applicazioni combo e i software, sono ospitate in un laboratorio remoto a cui i clienti possono accedere online per effettuare prove e testare applicazioni. Il Lab on the Cloud è accessibile tramite il link www.renesas.com/labonthecloud.
Il Lab on the Cloud fornisce agli utenti un rapido accesso alle soluzioni Renesas prima di ricevere una scheda fisica o iniziare un progetto. Le schede sono configurate in un laboratorio remoto connesso al cloud e gli utenti accedono alle schede tramite una GUI intuitiva. Il video live di ogni scheda consente agli utenti di testare, monitorare e misurare i risultati in tempo reale. L’ambiente Lab on the Cloud utilizza una piattaforma sviluppata da Tenxer Technologies e fornisce accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7, insieme al supporto online per le soluzioni Renesas.
Renesas fornisce inizialmente l’accesso a 9 popolari schede di valutazione nell’ambiente Lab on the Cloud, altre saranno disponibili nei prossimi mesi. Queste quelle attualmente disponibili:
- Battery Charger Solare con funzionalità MPPT (Maximum Power Point Tracking)
- USB-PD (Power Delivery) con Turbo Boost
- Alimentatore Buck-Boost Last Gasp per Energy Meter
- Loop Standard 4-20mA – Ricevitore Industriale
- Scheda Sensori (Arduino Shield)
- HMI SMARC (Smart Mobility ARChitecture) SoM Scalabile con AI
- Energy Meter 1PH Statico
- Lampada con controllo Digitale
- Famiglia di Microcontrollori Ultra-Low Power RE
EUROPA
Contrastate quasi tutte le borse Europee per i timori di una recrudescenza della pandemia e di nuove sospensioni delle attività economiche.
Tra le aziende dei semiconduttori guadagna l’1,76% Infineon Technologies mentre arretra dello 0,30% STMicroelectronics, a quota 33,40 Euro.
Ieri STMicroelectronics ha annunciato un nuovo prodotto, il front-end RF BPF8089-01SC6 per ricevitori GNSS (Global Navigation Satellite System); questo dispositivo semplifica la progettazione e consente di risparmiare spazio, integrando i circuiti di protezione nei confronti delle scariche elettrostatiche (ESD) e quelli relativi all’adattamento dell’impedenza che normalmente utilizzano componenti discreti.
Il BPF8089-01SC6 fornisce un’interfaccia tra l’antenna del ricevitore e l’amplificatore a basso rumore (LNA), ed è perfettamente compatibile con gli LNA STA8089 e STA8090 di ST. Questo dispositivo sostituisce una rete contenente fino a cinque condensatori, resistori e induttori, oltre a due dispositivi di protezione discreti, con un ingombro molto ridotto.
La protezione ESD è conforme alle norme IEC 61000-4-2 e MIL STD 883C.
Il BPF8089-01SC6 è adatto per l’uso in ricevitori satellitari portatili per costellazioni GPS, Galileo, GLONASS, BeiDou e QZSS. Il BPF8089-01SC6, che fa parte della gamma di prodotti ASIP (Application Specific Integrated Passives) di ST, è disponibile in package SOT23-6L compatibile con l’ispezione ottica automatica.
In Europa, Nordic Semiconductor, società norvegese leader nei SoC RF, ha annunciato che tutte le sue serie nRF52 e nRF53 Bluetooth Low Energy potranno beneficiare di funzionalità standard di intelligenza artificiale e machine learning di facile utilizzo.
Questo annuncio arriva dopo che la società ha stretto una partnership con Edge Impulse, un fornitore leader di strumenti di “tiny machine learning” o “TinyML” progettati per funzionare su semiconduttori con risorse limitate.
“Quello che fanno l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico su chip con risorse limitate – che Nordic d’ora in poi chiamerà semplicemente TinyML – è portare il potenziale applicativo delle tecnologie IoT wireless come Bluetooth a un livello completamente nuovo in termini di consapevolezza ambientale e processo decisionale autonomo.” ha commentato Kjetil Holstad, Director of Product Management di Nordic.
Ciò che Nordic Semiconductor sta facendo attraverso la sua partnership con Edge Impulse è aprire a tutti la possibilità di accedere alle applicazioni di intelligenza artificiale e apprendimento automatico in ambito IoT wireless.
La partnership sarà incentrata sul compilatore Edge Optimized Neural (EON) di Edge Impulse che si dice ottimizzi l’elaborazione e l’uso della memoria fino al 50% quando si esegue TinyML su dispositivi con risorse limitate.
Sempre in Europa, Raspberry Pi annuncia la disponibilità del primo prodotto costruito su silicio progettato dalla Fondazione Raspberry Pi: Raspberry Pi Pico.
Questo volta si tratta di un microcontrollore, simile ad Arduino, sicuramente di più facile utilizzo rispetto alle board della serie Raspberry Pi.
La nuova board verrà venduta a soli 4 dollari e sarà disponibile sul sito Farnell a partire da lunedì 25 gennaio.
Raspberry Pi Pico, costruito intorno al nuovissimo microcontrollore Raspberry Pi RP2040, offre una piattaforma di sviluppo flessibile, elevate prestazioni per carichi di lavoro interi, una grande memoria on-chip e una vasta gamma di opzioni di I/O. Insomma, una soluzione flessibile per una vasta gamma di applicazioni.
Il microcontrollore RP2040 integra due core ARM Cortex-M0+ con velocità di clock di 133 MHz; 264 kB di SRAM su chip; 30 pin GPIO multifunzione; hardware dedicato per periferiche di uso comune, insieme a un sottosistema di I/O programmabile per un supporto periferico esteso; un ADC a quattro canali con sensore di temperatura interno e porta USB 1.1 integrata con supporto per host.