AMERICA & GLOBAL
Settimana di forti guadagni per la borsa americana, nonostante il perdurare della pandemia e di un’economia che non decolla, specie per quanto riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro.
È stata anche la settimana dell’insediamento e del discorso alla nazione del nuovo presidente Biden che però non ha influito minimamente sull’andamento dei mercati; più interesse aveva destato il discorso di lunedì di Janet Yellen, Segretario del Tesoro USA, possibilista su nuovi stimoli all’economia del Paese (ha affermato anche che gli Stati Uniti hanno bisogno di “agire in grande”).
Gli investitori sono più interessati all’andamento reale delle aziende, a capire quali sono in grado di garantire i maggiori profitti, già ora o in futuro.
E proprio questa settimana è iniziata la stagione delle trimestrali con il rilascio dei dati relativi al periodo ottobre-dicembre 2020 ed alla presentazione dei bilanci annuali. Il momento positivo della borsa è supportato proprio da questi dati: ad oggi l’88% delle nuove trimestrali hanno superato le previsioni degli analisti ed hanno evidenziato vendite e profitti in crescita rispetto ad un anno fa.
Tra le aziende tecnologiche, questa settimana hanno pubblicato le trimestrali Netflix, IBM e Intel.
Netflix ha messo a segno un bilancio più che positivo con quasi 25 miliardi di dollari di entrate e un utile netto di 2,761 miliardi; l’azienda ha anche superato il traguardo dei 200 milioni di abbonati. Da inizio settimana Netflix ha guadagnato il 13,5% chiudendo venerdì a quota 565,17 dollari.
Meno positivo il bilancio di IBM le cui vendite sono calate l’anno scorso del 4,6%; più consistente lo scivolone nel quarto trimestre con le vendite che sono calate del 6,5% e gli utili che sono scesi da 3,67 miliardi di dollari a 1,36 miliardi.
Per quanto riguarda l’industria dei semiconduttori, dopo gli ottimi bilanci di Micron e TSMC, questa settimana è stata la volta di ASML e di Intel, con numeri che hanno superato le previsioni degli analisti.
Nonostante le limitazioni alle vendite imposte dagli Stati Uniti nei confronti di alcune aziende cinesi, il fatturato di ASML ha raggiunto i 4,3 miliardi di euro, contro i 4,04 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso; anche l’utile netto nel trimestre è cresciuto, passando da 1,13 miliardi a 1,4 miliardi. Su base annua, le vendite sono state di poco inferiori ai 14 miliardi di euro con un utile netto di 3,554 miliardi. In settimana le azioni ASML hanno guadagnato il 6,2%.
Buoni risultati anche per Intel: nel 2020 la società ha registrato vendite record per 77,9 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 72 miliardi del 2019 e superiori ai 75,4 miliardi di dollari previsti dagli analisti.
L’aumento della concorrenza, tuttavia, ha ridotto i margini di profitto; l’utile netto è così sceso a 20,9 miliardi rispetto ai 21,1 dell’anno precedente. Nel 2020 la società ha generato 21,1 miliardi di free cash flow restituendo agli azionisti 19,8 miliardi (14,2 miliardi per il riacquisto di 274,6 milioni di azioni proprie). Questa settimana Intel ha perso l’1,6% ma da inizio anno il titolo ha guadagnato il 13,7%.
Per quanto riguarda l’indice di riferimento dell’industria dei semiconduttori, il PHLX Semiconductor (SOX) chiude la settimana con un incremento del 2,7%, a quota 3.074,40 punti, dopo aver fatto registrare giovedì il massimo storico a 3.132,17 punti.
Tra i titoli più importanti del listino, NVIDIA guadagna il 5,7%, AMD sale del 5,2%, Xilinx avanza del 4,2%.
In ribasso le quotazioni di Cree (-2,4%), Maxim Integrated (-1,6%) e Analog Devices (-1,4%).
In settimana Qualcomm (+3,4%) ha annunciato il nuovo Snapdragon 870 5G, una versione potenziata dei Snapdragon 865 e 865 Plus dello scorso anno, non un concorrente (o un’alternativa) del processore di punta Snapdragon 888 presentato poche settimane fa. Grazie alla nuova velocità di clock che sale a 3,2 GHz e ad altre piccole modifiche, il nuovo 870 è del 10% più veloce dello Snapdragon 865 e del 3% più veloce del 865 Plus.
Qualcomm giustifica questo prodotto con le richieste di mercato per un processore adatto agli smartphone di fascia media e medio-alta.
La settimana ha fatto registrare le prime due acquisizione tra aziende del settore.
La prima riguarda l’acquisto di Coherent da parte di Lumentum per 5,7 miliardi di dollari, parte in contanti e parte in azioni.
Secondo i termini dell’accordo, che è stato approvato all’unanimità dai Consigli di amministrazione di entrambe le società, gli azionisti di Coherent riceveranno 100 dollari per azione in contanti e 1,1851 azioni ordinarie Lumentum per ogni azione Coherent posseduta. Alla chiusura, gli azionisti di Coherent dovrebbero possedere circa il 27% per cento della società combinata.
L’acquisizione unisce le principali attività di fotonica e laser di Coherent, compresi i mercati della microelettronica, della produzione di precisione, della strumentazione e dell’aerospazio e della difesa, con le principali attività di fotonica, telecomunicazioni, datacom e rilevamento 3D di Lumentum, creando una società nell’ambito della fotonica con una maggiore copertura del mercato.
Il valore della transazione rappresenta un premio del 49% rispetto al prezzo di chiusura di Coherent del 15 gennaio 2021
Alla chiusura della settimana borsistica Lumentum perde il 6,9% mentre le azioni di Coherent guadagnano il 35%.
La seconda notizia riguarda l’acquisizione dello specialista belga nel campo della fluidodinamica computazionale (CFD) NUMECA da parte di Cadence Design Systems (+2% in settimana) che intende così espandere il proprio portafoglio di simulazioni multifisiche nel settore delle soluzioni CFD.
La competenza principale di NUMECA in CFD comprende molti settori e applicazioni tra cui aerospaziale, automobilistico, industriale e marittimo, con le sue tecnologie adottate da leader di settore come NASA, Ariane Group, Honda e Ford.
I termini della transazione non sono stati comunicati.
ASIA
Anche in Asia i principali indici hanno messo a segno nuovi record, salvo poi arretrare venerdì.
L’indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso venerdì in calo dell’1,6% ma è riuscito a mettere a segno un incremento settimanale del 3% circa, facendo segnare mercoledì il nuovo record storico a quota 29.962,47 punti.
Dopo i cali delle scorse settimane, il titolo Alibaba è riuscito a recuperare il 4% dopo che il suo fondatore Jack Ma è tornato a farsi vedere, seppure fugacemente, in pubblico. Di lui non si avevano più notizie da circa tre mesi, dopo gli interventi delle autorità di Pechino nei confronti delle società del suo gruppo accusato di aver messo in pratica pratiche monopolistiche.
Recupera l’1,7% il titolo Xiaomi dopo le pesanti perdite della settimana scorsa dovute all’inserimento dell’azienda cinese nella cosiddetta “Entity List” americana, l’elenco delle società accusate di sostenere l’esercito cinese. In quest’ultimo elenco è stata inserita anche AMEC (Advanced Micro-Equipment Fabrication Co), una delle poche aziende cinesi in grado di produrre apparecchiature avanzate per la produzione di chip.
Si arresta il recupero del titolo della foundry cinese SMIC, anch’essa da tempo nel mirino del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che perde l’1,4% circa.
Rallenta in settimana anche la crescita dell’indice SSE Composite di Shanghai che fa segnare un incremento dei corsi dell’1,1%.
Lunedì è stato diffuso il dato relativo al PIL del quarto trimestre 2020 della Cina che certifica un incremento del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; su base annua la crescita ha raggiunto il 2,3%, inferiore al previsto, ma che fa della Cina, tra le grandi economie, l’unica che è riuscita a crescere nell’anno appena finito. La Banca Mondiale segnala infatti una contrazione del 3,6% dell’economia americana, e un calo del 7,4% per l’economia dell’eurozona; a livello globale, la produzione di beni e servizi scenderà del 4,3%.
Continua l’andamento positivo anche per la borsa di Seoul che, dopo aver messo a segno un nuovo record giovedì, chiude la settimana con un incremento dell’1,8%.
In controtendenza le due più importanti società di semiconduttori del paese che chiudono entrambe in terreno negativo: SK Hynix perde lo 0,7% e Samsung arretra dell’1,3%.
La settimana è stata caratterizzata dalla conferma della condanna a due anni e mezzo di carcere del vicepresidente di Samsung Lee Jae-yong per corruzione e appropriazione indebita. Il rampollo del più grande conglomerato della Corea del Sud è stato arrestato in tribunale subito dopo la sentenza.
La Corte Suprema di Seoul ha stabilito che Lee deve scontare 30 mesi di prigione per aver utilizzato fondi aziendali per pagare una tangente di 8,7 miliardi di won (7,8 milioni di dollari) all’ex presidente sudcoreano Park Geun-hye e alla sua amica Choi Soon-sil nel 2015.
Lee ha già scontato un anno di prigione per queste accuse. È stato liberato nel 2018 dopo che una corte d’appello aveva sospeso la pena detentiva; in settimana la Corte Suprema ha annullato questo provvedimento rimandando in prigione Lee.
Per quanto riguarda SK Hynix, la società ha comunicato di aver emesso un “green” bond del valore di un miliardo per finanziare le proprie iniziative di carattere ambientale. Le nuove risorse serviranno a finanziare progetti relativi alla gestione della qualità dell’acqua, al miglioramento dell’efficienza energetica, alla prevenzione dell’inquinamento e al ripristino dell’ambiente.
Continua la corsa della borsa di Taiwan che guadagna in settimana il 2,6% e che fa segnare nuovi massimi assoluti.
In evidenza le due principali foundry dell’isola, con TSMC che guadagna l’8% e UMC che sale, addirittura, del 17%.
Guadagna il 7,9% anche MediaTek che in settimana ha presentato due nuovi interessanti SoC 5G: Dimenity 1200, per smartphone premium, e Dimensity 1100 per telefoni di fascia media.
Entrambi utilizzano il nodo di processo a 6 nm e il core Cortex-A78; l’architettura è leggermente diversa con il primo modello che utilizza un core A78 a 3 GHz più altri tre core A78 a 2,6GHz e quattro core A55 ad alta efficienza energetica con clock di 2 GHz.
Per quanto riguarda Dimensity 1100, vengono utilizzati quattro core A78 con clock a 2,6 GHz.
I primi dispositivi con i nuovi chipset MediaTek dovrebbero arrivare sul mercato alla fine del primo trimestre o all’inizio del secondo trimestre di quest’anno.
Continua il trend positivo del Nikkei 225 che guadagna in settimana lo 0,4% e che dall’inizio dell’anno sale del 4,3%.
È stata una settimana particolarmente positiva per l’industria dei semiconduttori con Renesas che guadagna il 6%, Rohm che sale del 4,3% e Murata che avanza del 4,5%.
Questa settimana sia Rohm che Murata hanno inaugurato due nuove strutture produttive realizzate per rispondere alla crescente domanda di semiconduttori.
Una domanda talmente robusta che ha portato ad una grave carenza di chip soprattutto di quelli destinati all’industria automobilistica. Da più parti del mondo molte case automobilistiche sono state costrette a fermare le loro linee produttive per giorni o settimane, in altri casi hanno dovuto ridurre la produzione.
Una carenza che sta portando ad un aumento dei prezzi che potrebbero salire dal 10 al 20 percento; lo confermano voci e segnalazioni che arrivano da Renesas, NXP Semiconductors, STMicroelectronics e da altre aziende del settore.
EUROPA
Mercati europei sottotono per una pandemia che sembra non avere fine e per una campagna vaccinale che stenta a decollare, con la borsa di Milano fanalino di coda per le turbolenze politiche ed il rischio di elezioni anticipate.
Non a caso stenta a mantenere il passo la multinazionale italo-francese STMicroelectronics che chiude la settimana con una perdita dell’1% circa; decisamente meglio ha fatto Infineon Technologies che guadagna il 2,9%.