Lo chiedono, in una lettera ai vertici della UE, Austria, Belgio, Lituania, Lussemburgo e Spagna. La nuova capacità consentirebbe di produrre ogni anno elettricità per 1.100 TWh, eliminando completamente le importazioni di gas dalla Russia.
L’aggressione militare dell’Ucraina da parte della Russia ha drammaticamente riportato in primo piano i problemi legati all’indipendenza energetica dell’Europa. La forte dipendenza nei confronti di singoli paesi pone gravi problemi geopolitici, rendendo l’Unione Europea facile bersaglio di ricatti e ritorsioni, specie se le forniture di petrolio e gas provengono da paesi autoritari.
Gli avvenimenti di queste settimane hanno messo in luce quanto l’indipendenza energetica sia importante ai fini di una completa indipendenza politica.
Nella lettera, i cinque paesi firmatari invitano l’UE – oltre a fornire sostegno all’Ucraina – ad accelerare la transizione energetica in Europa per eliminare nel più breve tempo possibile la dipendenza energetica dalla Russia.
Secondo Austria, Belgio, Lituania, Lussemburgo e Spagna, la soluzione è quella di puntare con forza sull’energia solare, che consentirebbe non solo di affrancarci dalla dipendenza della Russia, ma anche di contenere i prezzi dell’energia, creare nuovi posti di lavoro e ridurre le emissioni di gas serra, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Unione Europea.
L’energia solare ha un enorme potenziale per la UE: come indicato nel piano REPowerEU, ogni singolo pannello fotovoltaico installato riduce immediatamente e direttamente la dipendenza energetica dalla Russia.
Gli obiettivi che la UE si è posta per i prossimi anni in questo settore sono molto ambiziosi, ma i cinque paesi, alla luce della mutata situazione geopolitica, ritengono che si possa fare molto di più per sbloccare il potenziale dell’energia solare come principale fonte rinnovabile, a partire dall’utilizzo dei tetti e delle facciate degli edifici, utilizzando sia fotovoltaico che solare termico.
L’obiettivo è raggiungere, entro il 2030, almeno 1 TW di pannelli fotovoltaici installati nei paesi dell’Unione Europea. Alla fine del 2021 eravamo a quota 164,9 GW.
Ciò significa installare ogni anno oltre 100 GW di nuova potenza fotovoltaica.
A tale scopo è fondamentale spingere sia sulla ricerca e sviluppo, dove l’Europa è sicuramente all’avanguardia, sia sulla produzione, per non passare dalla dipendenza di gas dalla Russia alla dipendenza di pannelli fotovoltaici dalla Cina.
Sulla base delle proprie forti competenze, l’Europa deve anche ricostituire una competitiva industria manifatturiera fotovoltaica. Questa industria dovrà avere la capacità, a regime, di produrre 50/100 GW di pannelli solari all’anno, necessari al naturale ricambio dei pannelli che raggiungono il fine vita.
Secondo i cinque paesi firmatari della lettera, l’UE può raggiungere questo risultato entro il 2030 sfruttando i circa 70 milioni di tetti disponibili in edifici civili, capannoni industriali, supermercati, edifici pubblici, aree industriali dismesse.
Una potenza installata di 1 TW consente di produrre ogni anno 1.100 TWh di elettricità. Per produrre una simile quantità di elettricità col gas, sarebbero necessari circa 200 miliardi di metri cubi (per produrre 1 TWh di elettricità bisogna “bruciare” 180 milioni di metri cubi di gas). Attualmente l’importazione europea di gas dalla Russia è di circa 140 miliardi di metri cubi.
Nel nostro paese le cifre sono simili. L’Italia importa dalla Russia circa il 38% del proprio fabbisogno di gas, pari a 29 miliardi di mc, mentre la metà circa del fabbisogno italiano di elettricità (160 TWh su 320 TWh) viene garantito dalle centrali elettriche alimentate a gas.
Tenendo conto che per produrre 160 TWh di elettricità servono circa 29 miliardi di mc, possiamo affermare che tutto il gas russo viene utilizzato per produrre l’elettricità di cui abbiamo bisogno. Anche nel caso dell’Italia, dunque, servirebbero parchi solari per complessivi 150 GW circa (attualmente siamo a 22 GW) per eliminare la dipendenza dal gas russo.
Nel nostro paese, come in Europa, l’aumento della capacità fotovoltaica dovrà essere accompagnato da un incremento della capacità di accumulo e dal rafforzamento delle altre fonti energetiche rinnovabili.
Per raggiunge l’obiettivo di 1TW, l’European Solar Act dovrebbe includere le seguenti iniziative:
- Obbligo per i nuovi edifici e gli insediamenti industriali di utilizzare tetti solari; lo stesso provvedimento dovrebbe riguardare le ristrutturazioni più importanti, quelle che coinvolgono i tetti.
- Fornire adeguati strumenti finanziari, comprese garanzie pubbliche, destinando alle energie rinnovabili tutti i fondi non spesi degli attuali programmi europei dedicati allo sviluppo.
- Favorire il ruolo dei cittadini e delle comunità energetiche nella produzione di energia fotovoltaica.
- Raggiungere una quota europea nella produzione di pannelli fotovoltaici di almeno il 75% del fabbisogno complessivo. Per favorire la ricerca e soprattutto l’attività manifatturiera, l’UE dovrebbe mettere in campo adeguati meccanismi di supporto finanziario e programmi specifici dedicati al solare.
- Valutare le esigenze di produzione industriale e di investimento della UE, nonché le attuali capacità di ricerca e innovazione per i tetti solari, tenendo conto della necessità di garantire l’efficienza delle risorse nell’ambito di un modello di economia circolare.
- Favorire lo sviluppo delle competenze lavorative lungo l’intera catena del valore solare.
Qui la lettera di Austria, Belgio, Lituania, Lussemburgo e Spagna ai vertici dell’Unione Europea.