Intel ha annullato la costruzione di una struttura da 700 milioni di dollari che doveva sorgere presso il suo campus Jones Farm a Hillsboro, in Oregon (USA), destinata allo sviluppo di tecnologie più sostenibili per data center. Lo riporta il quotidiano locale The Oregonian in un articolo di venerdì scorso.
Parte di uno sforzo di riduzione dei costi aziendali che quest’anno dovrebbe raggiungere i 3 miliardi di dollari (con ulteriori miliardi di tagli nei prossimi anni), un portavoce di Intel ha dichiarato al quotidiano che la società condurrà il lavoro di ricerca e sviluppo relativo ai data center in altre strutture già esistenti di Intel.
“Stiamo cercando di ridurre i costi e aumentare l’efficienza attraverso molteplici iniziative. Ciò include l’esplorazione di opzioni immobiliari più convenienti per continuare il nostro lavoro di ricerca e sviluppo sui data center in Oregon che è già in corso“, ha dichiarato Penelope Bruce, portavoce di Intel, al giornale.
Questo annuncio arriva dopo che Intel nei giorni scorsi ha annullato la costruzione del nuovo campus IDC21 per attività di ricerca e sviluppo che doveva sorgere nel Matam Park di Haifa, in Israele, con un investimento di 200 milioni di dollari; Intel sta anche cercando di ridurre il personale con licenziamenti e prepensionamenti.
Il Mega Lab da 700 milioni era stato annunciato lo scorso maggio e doveva essere completato entro la fine di quest’anno.
La società ha affermato a maggio che la nuova struttura da 200 mila piedi quadrati sarebbe stata focalizzata sulle tecnologie innovative per data center in campi quali il raffreddamento e l’utilizzo dell’acqua nonché il recupero e il riutilizzo del calore.
Il laboratorio doveva inoltre essere destinato alla qualificazione, al test e all’abilitazione del portafoglio di prodotti per data center di Intel, tra cui Xeon, Optane, interfacce di rete e dispositivi di commutazione, FPGA Intel Agilex, architettura Xe, acceleratori Habana e futuri prodotti in fase di sviluppo.
Poi, dall’estate scorsa, è arrivato il crollo delle vendite che ha costretto la società a mettere in atto un pesante taglio delle spese, cancellando alcune iniziative già programmate (come i due centri R&D) e rallentando alcuni investimenti annunciati (come il mega fab tedesco). Resta ancora nel limbo l’investimento italiano.
Qualcosa di più sulle future mosse di Intel si conoscerà giovedì 26 gennaio quando la società diffonderà i dati relativi al quarto trimestre 2022 e incontrerà gli analisti delle principali banche di investimento nella consueta Conference Call.