Con un patrimonio di 3,7 miliardi di dollari, Giuseppe Crippa diventa il dodicesimo uomo più ricco d’Italia e il 746° al mondo. L’incredibile storia di chi, invece di godersi la pensione, si è rimesso in gioco spinto dalla sua passione per l’elettronica.
Giuseppe Crippa ha condiviso in prima persona la nascita e decenni di storia e sviluppo dell’industria italiana dei semiconduttori, in particolare di quella che è oggi STMicroelectronics, e che nel 1960, quando Giuseppe Crippa entrò in azienda, si chiamava ancora SGS ed era stata fondata appena tre anni prima da Adriano Olivetti e Virgilio Floriani per consentire anche al nostro paese di dotarsi della capacità di progettare e fabbricare quelli che allora erano solo transistor e diodi allo stato solido e che sarebbero diventati in seguito i complessi circuiti integrati di oggi.
Una storia affascinante, raccontata nel bellissimo libro “Silicon Europa” di Marco Bardazzi, una storia fatta soprattutto di uomini, moltissimi italiani, scienziati e imprenditori come Federico Faggin, Pasquale Pistorio e tanti altri, che con le loro capacità e intuizioni hanno consentito di realizzare quei chip che hanno avuto un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale del nostro mondo.
Uno sviluppo al quale hanno contribuito anche migliaia di tecnici e ingegneri meno conosciuti, come Giuseppe Crippa, che ha attraversato questa stagione lavorando con passione per 35 anni in STMicroelectronics, occupandosi sempre di produzione e di test, fino a diventarne il responsabile mondiale per la qualità.
Questa passione era ancora molto forte al momento di andare in pensione, ed insieme alla volontà di non disperdere le conoscenze e le esperienze acquisite in 35 anni di lavoro, ha convinto Giuseppe Crippa, nel 1995, a sessant’anni, a dare vita ad un’azienda per la costruzione di sistemi di test per i semiconduttori: la Technoprobe che quest’anno si è quotata alla Borsa di Milano.
La storia, soprattutto quella personale di Giuseppe Crippa e della sua famiglia, è stata raccontata in un bellissimo articolo del quotidiano Merate Online di cui consigliamo la lettura.
L’articolo descrive anche i primi anni di attività di Technoprobe, di quell’azienda che ha oggi 11 sedi nel mondo, 2500 dipendenti e che si avvia a raggiungere quest’anno un fatturato di circa 550 milioni di euro, diventando così la n. 1 al mondo nel settore delle Probe Cards.
L’azienda si è quotata nella primavera di quest’anno all’Euronext Growth Milan raggiungendo una capitalizzazione di circa 4 miliardi di euro.
La famiglia Crippa controlla poco meno del 90% della quota azionaria, per un valore di circa 3,6 miliardi di euro, in pratica i 3,7 miliardi di dollari segnalati dalla classifica di Forbes.
Con questo patrimonio, Giuseppe Crippa rappresenta la new-entry più sorprendente dell’intera classifica dei miliardari, globali e italiani di Forbes, andando a superare con un solo balzo imprenditori ben più noti del calibro di Benetton, Moratti, Della Valle, Bulgari, Prada o John Elkann.
Morale della storia? Con tenacia e passione anche da “pensionati” si può diventare miliardari, magari anche con quell’hardware spesso bistrattato a favore di attività ritenute più “smart”.