Tra i nuovi membri del Cluster Fabbrica Intelligente c’è anche Kilometro Rosso, parco Scientifico Tecnologico che ospita aziende, attività di produzione hi-tech, centri di ricerca e laboratori. Tra gli altri soci: Canon Italia, Dassault Systems Italia, Seco e Wärtsilä Italia.
Il Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente dà il benvenuto a 21 nuovi soci: Autodesk, Biancolini Symbol, Canon Italia, Dassault Systèmes Italia, Dgs, Efeso Consulting, Fores Engineering, HP Italy, I40saas, Idrotherm 2000, Isapiens, Nokia Solution and Networks, Safety Job, Scao Informatica, Seco, Servitly, Tema Energy, Thinkinside, Ubiquicom, Video Systems, Wärtsilä Italia. Ad aderire al tavolo anche Kilometro Rosso, che intende portare valore alle imprese del proprio distretto innovativo. Le realtà che fanno parte del Cluster sono ora 310, di cui 271 membri industriali e 39 associati di altra tipologia.
Fabbrica Intelligente si espande anche sul territorio nazionale. Organizzazioni regionali già associate, come Comet dal Friuli Venezia Giulia, Sviluppo Umbria, Cluster Lucano Automotive (Basilicata), Hub Innovation Trentino, hanno ricevuto dalle rispettive Regioni la delega per rappresentarle in seno al Cluster, con l’obiettivo di portare a 11 il numero dei Cluster Regionali, una volta completato il processo di formalizzazione con Regioni e MUR. Entro il 2021 sarà possibile arrivare a 15, grazie alle iniziative avviate nelle Regioni Campania, Abruzzo, Lazio e Toscana.
“Essere soci di Cfi consente di contribuire a “scrivere” il futuro della manifattura” commenta Luca Manuelli, ceo di Ansaldo Nucleare e presidente del Cluster Fabbrica Intelligente, l’unico tavolo nazionale che associa tutti i portatori di interesse del manifatturiero avanzato. «Due, su tutti, i motivi che spingono i nuovi soci ad aderire: dimensione e inclusività dell’ecosistema del Cluster, mondo di relazioni che favorisce il dialogo sull’evoluzione di tecnologie determinanti per lo sviluppo della manifattura; l’opportunità di partecipare a iniziative a favore di politiche industriali efficaci. In seno al Cluster coordiniamo processi importanti, tra i quali la definizione della Roadmap dell’Innovazione, che ha sia lo scopo di indirizzare le attività di ricerca e innovazione delle aziende manifatturiere, che proporre agli organi istituzionali, quali i Ministeri, i percorsi di approfondimento lungo i quali puntare con politiche industriali mirate”.
Gianluca Venere, chief innovation officer di Seco, società industriale leader nella manifattura elettronica recentemente entrata a fare parte del listino STAR di Borsa Milano e nuovo membro ha dichiarato ”Stiamo valutando l’attività dei gruppi di lavoro per capire in quale di essi portare le nostre competenze, che sono attualmente molto diversificate. Dobbiamo capire in quali ambiti possiamo essere più utili. Facciamo elettronica embedded per il medicale, i trasporti, la Difesa, l’industria manifatturiera. Colleghiamo Mes, Erp, e digital twin della fabbrica. Negli anni abbiamo esteso le nostre competenze realizzando microcontroller Edge dotati di AI embedded, e soprattutto la piattaforma Clea, che integra intelligenza artificiale, IoT, cloud computing e Big Data analysis. È una soluzione completa, che consente all’azienda che la utilizza di ridurre il time-to-market (nella fabbricazione e nel rilascio dei prodotti) e di raggiungere più agevolmente i propri Kpi”.
I prodotti Seco spaziano dai computer miniaturizzati alle soluzioni hardware standard o custom, soluzioni complete ad alta tecnologia e sistemi integrati hardware-software per mercati finali altamente diversificati, tra cui il medicale, l’automazione industriale, l’aerospaziale e la difesa, il wellness e il vending.
Da parte sua Salvatore Majorana, direttore di Kilometro Rosso, polo tecnologico nato in seno a Brembo ha affermato: “L’adesione al Cluster è per noi un passaggio naturale. Il nostro Innovation District, infatti, è da sempre attivo nella creazione di un sistema di relazioni tra ricerca e impresa che permetta ai nostri partner di trovare risposte efficaci ai loro fabbisogni di innovazione, con una particolare attenzione ai sistemi industriali. Con lo stesso obiettivo siamo infatti anche tra i fondatori del Dih di Bergamo, del Competence Center Made e di progetti di aggregazione come il JoiiNT Lab, il laboratorio sulla robotica insediato nel nostro campus. Con il Cluster Fabbrica Intelligente riusciremo a portare maggior valore alle imprese che con noi ricercano soluzioni innovative per i loro prodotti e processi, affiancandole nella creazione di relazioni e nella ricerca dei necessari finanziamenti”.
Gino Rincicotti, Emea marketing manager 3D printing & digital manufacturing di HP pone l’accento sull’additive manufacturing: “Da 15 anni siamo entrati nel mondo della stampa 3D che è il tema sul quale vogliamo confrontarci con l’ecosistema del Cluster. Circa le modalità, è un ragionamento che stiamo facendo. Ad esempio, potremmo attivarci nei Gtts, in particolare su quello dei sistemi produttivi innovativi (Gtts5): tra le tematiche prioritarie in quest’area c’è anche l’additive manufacturing. Ora vedremo quale strada intraprendere”.
Anche Autodesk (software industriale e di progettazione) è particolarmente interessata all’additive manufacturing: “C’è una tecnologia nella quale stiamo investendo molto, quella dell’additive manufacturing”, ha spiegato il sales account executive di Autodesk Italia, Samuele Gallazzi. “È un tema fondamentale, di processo, per cui è importante confrontarci in materia con la manifattura più importante d’Italia, quella che il Cluster esprime. Bisogna fare il punto sui progressi e sulle evoluzioni future di questo genere di stampa. Pertanto, vogliamo anche far parte dei gruppi che scrivono la Roadmap”.
Il Cluster Fabbrica Intelligente
Nato nel 2012 da un bando del Ministero dell’Università e della Ricerca per la costituzione di cluster tecnologici in Italia, è diventato operativo nel 2014. Nel 2017 il Ministero dello sviluppo economico affida al Cluster il compito di supportare la selezione dei primi Lighthouse Plant, fabbriche eccellenti già operative e “pronte” a sviluppare un progetto articolato e innovativo per diventare smart factory, attraverso l’utilizzo delle tecnologie indirizzate dal Piano Industria 4.0 tra le quali big data, IoT e intelligenza artificiale, anche per abilitare nuovi modelli di business, l’integrazione della filiera e il coinvolgimento del mondo dell’Open Innovation. Ansaldo Energia, Tenova-Ori Martin, Abb e Hitachi Rail sono i primi quattro Lighthouse operativi. A loro se ne sono aggiunti, nel 2021,due: Hsd Mechatronics, del gruppo Biesse, prima media impresa italiana (circa 80 milioni di euro di giro d’affari) a entrare a far parte del Lighthouse Plant Club, e Opificio digitale, con sede a Trieste, nato a maggio, grazie all’impegno della capofila Wärtsilä Italia, azienda finlandese specializzata soprattutto nella fabbricazione di sistemi di propulsione e generazione d’energia per uso marino e centrali elettriche, e dei partner Cnr, Area Science Park ed Ey Teorema. Complessivamente i progetti delle Fabbriche Faro hanno generato un investimento di 110 milioni di euro di cui 25 milioni finanziati dal MISE e 10 milioni dalle Regioni.