L’accordo prevede una riduzione dell’orario di lavoro del 30% su base mensile che coinvolge oltre 1.000 dipendenti. Lunedì 2 dicembre riprenderanno le trattative per definire i dettagli dell’intesa.
Dopo due giorni di intense trattative che hanno fatto seguito a numerosi scioperi, è stato scongiurato il pericolo di licenziamenti alla LFoundry di Avezzano (AQ), il terzo polo produttivo italiano dei semiconduttori. L’azienda, interamente controllata da una società cinese, ha deciso di ritirare i 134 licenziamenti e gli 80 demansionamenti annunciati dopo l’incontro del 29 ottobre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La crisi di LFoundry, operante come fonderia di semiconduttori – ovvero produttrice di chip per conto terzi – si è acuita con la fine del contratto con onsemi, prevista per il 31 dicembre 2024. LFoundry produceva per onsemi sensori di immagine, e il mancato rinnovo di gran parte di queste commesse ha lasciato l’azienda con un vuoto difficilmente colmabile.
Nonostante alcuni parziali rinnovi da parte di onsemi, gli sforzi per attrarre nuovi clienti e diversificare la produzione verso altre tipologie di chip, come quelli di potenza (alcuni dei quali progettati internamente, come avviene nelle IDM), non sono riusciti a compensare la perdita degli ordini principali.
In passato, i sindacati avevano più volte segnalato il rischio di un calo delle commesse e lamentato il basso livello di investimenti, oltre alla scarsa trasparenza dell’azienda sulle strategie future.
Con l’approssimarsi della fine dell’anno, le difficoltà sono emerse con forza: l’azienda aveva comunicato l’intenzione di ridurre i costi attraverso il licenziamento di 134 lavoratori interinali, il demansionamento di altri 80 dipendenti, interventi sui superminimi e altri tagli.
Grazie alla mobilitazione dei lavoratori e all’intensa attività negoziale, è stato raggiunto un accordo che prevede l’introduzione di un contratto di solidarietà della durata di 24 mesi, con una riduzione dell’orario di lavoro del 30% su base mensile.
L’accordo, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, coinvolgerà 1.072 dei 1.272 lavoratori dello stabilimento. Restano esclusi dal regime di solidarietà 59 addetti alla ricerca e sviluppo, 120 supervisori, 21 professionisti indispensabili per le attività aziendali e 134 lavoratori interinali, che saranno soggetti a variazioni di orario gestite attraverso ammortizzatori sociali differenti.
Tra i punti chiave dell’intesa figura l’impegno dell’azienda a ricollocare internamente il personale dell’help desk, tenendo conto delle competenze specifiche di ciascun dipendente. Inoltre, verrà avviato un confronto per regolamentare le pause lavorative, cercando di risolvere le difficoltà emerse con il passaggio dai turni di 12 ore a quelli di 8 ore.
L’accordo include anche un impegno formale per sviluppare un piano di formazione del personale, con il supporto delle istituzioni e l’utilizzo degli strumenti legislativi e normativi disponibili. Questo piano sarà finalizzato sia all’aggiornamento professionale dei lavoratori che alla compensazione economica del reddito perso a causa della riduzione dell’orario tramite l’ammortizzatore sociale.
Questo compromesso consente di salvaguardare i posti di lavoro e di mantenere operativo il sito produttivo, mentre si cercano nuove strategie per il futuro dell’azienda.
Le trattative riprenderanno lunedì 2 dicembre per approfondire i dettagli dell’intesa, con particolare attenzione al piano industriale e alle prospettive a lungo termine di LFoundry.
“Nonostante il raggiungimento di questi primi importanti risultati, è fondamentale mantenere aperti tutti i tavoli istituzionali per verificare periodicamente l’andamento del piano e, soprattutto, valutare le prospettive di rilancio dello stabilimento che produce semiconduttori”, hanno sottolineato le RSU di Fim, Fiom e Uilm.