L’incontro di ieri tra i vertici di LFoundry, i rappresentanti dell’imprenditoria locale e il Rettore dell’Università dell’Aquila intende rilanciare la collaborazione tra il mondo accademico e la più avanzata azienda tecnologica del Centro Italia.
Dei tre distretti italiani della microelettronica dove esistono impianti di front-end, quello di Avezzano, in provincia dell’Aquila, è il più defilato, quello di cui si parla meno. Gli altri due, quello di Agrate Brianza, in Lombardia, e quello di Catania, sono spesso sotto i riflettori, sia per i recenti piani di espansione della capacità produttiva che, più in generale, per la crescente importanza strategica dell’industria dei semiconduttori. Ad Agrate Brianza, STMicroelectronics sta per ultimare e mettere in funzione lo stabilimento R3, il primo impianto italiano per la fabbricazione di semiconduttori con wafer da 300 mm; a Catania, la notizia è di questi giorni, sempre STMicroelectronics realizzerà un impianto per la produzione di wafer epitassiali SiC da 150 mm con un investimento di 730 milioni, 300 dei quali arriveranno dal Governo italiano sotto forma di contributi a fondo perduto.
Decisamente più modesti sono i contributi che ha ricevuto lo stabilimento di LFoundry, qualche milione di euro o poco più, da parte del MISE e della Regione Abruzzo.
Da quando lo stabilimento di Avezzano, una volta il più importante d’Italia, è passato sotto il controllo di una società cinese, non si parla più di grandi piani di sviluppo, come nel caso dei siti produttivi di STMicroelectronics di Agrate Brianza e di Catania, e la struttura è sostanzialmente la stessa di quando nacque, oltre 40 anni fa su iniziativa di Texas Instruments.
Una struttura, in ogni caso, di buon livello, con una produzione media di 40.000 wafer/mese da 8” e con un fatturato annuo di circa 200 milioni di euro. Attualmente i dipendenti sono scesi a 1300 unità e la maggior parte delle entrate di LFoundry deriva dal contratto con ON Semiconductor (che scadrà nel 2024) per la fornitura di sensori d’immagine, un settore in cui l’azienda è all’avanguardia, grazie all’esperienza maturata in tutti questi anni. Questo settore, cresciuto in maniera esponenziale con la diffusione degli smartphone, è trainato ora anche dalle applicazioni automotive e industriali.
La carenza di personale specializzato
LFoundry, così come tutte le altre aziende italiane del comparto della microelettronica, ha la necessità di reperire personale altamente specializzato di cui c’è una forte carenza, non solo nel nostro paese. Questa carenza rischia di frenare, se non bloccare, lo sviluppo di questo importantissimo comparto industriale.
In una recente tavola rotonda che si è tenuta alcune settimane fa all’Università Bicocca di Milano a margine delle Conferenze IEEE ESSCIRC – ESSDERC, il presidente di STMicroelectronics Italia Giuseppe Notarnicola ha detto che la sua azienda sta facendo “una fatica boia” a trovare il personale di cui ha bisogno.
Per questo motivo tutte le aziende del settore hanno rapporti di stretta collaborazione con le università e gli istituti di istruzione superiore del territorio.
Anche LFoundry non è da meno.
Per rafforzare le iniziative in questo ambito, si è svolto ieri presso il Rettorato dell’Università dell’Aquila un incontro tra i vertici aziendali di LFoundry, Confindustria L’Aquila e il Rettore dell’Università dell’Aquila Edoardo Alesse.
Durante l’incontro è stata rinnovata la collaborazione tra LFoundry e l’Ateneo e sono state poste le basi per la riattivazione di programmi ed attività congiunte università-impresa che già dai prossimi mesi vedranno protagonisti studenti, docenti e i responsabili aziendali.
“Riteniamo importantissima la connessione tra impresa e territorio”, ha dichiarato Marcello D’Antiochia Amministratore Delegato di Lfoundry, “e insieme alle altre iniziative che stiamo ponendo in essere, crediamo sia fondamentale la collaborazione tra industria, università e ricerca. Il ritrovato e rinnovato rapporto con l’Ateneo dell’Aquila consentirà di mettere a fattor comune competenze e sviluppare innovazione e talento che genereranno effetti positivi sulla nostra organizzazione e di conseguenza sull’intero territorio. Nelle prossime settimane lavoreremo insieme all’Università per definire e concretizzare le iniziative che in un futuro prossimo ci vedranno protagonisti. Ringrazio il Rettore dell’Università per la sensibilità e disponibilità mostrate e sono sicuro che riusciremo a riattivare la fattiva e proficua collaborazione che già nel passato ci aveva visto protagonisti”.
“È stato un incontro piacevole e cordiale, ma al contempo molto concreto, nel corso del quale sono emerse suggestioni interessanti per implementare le relazioni tra l’Ateneo e LFoundry che saranno utilissime per entrambe le parti” ha dichiarato Edoardo Alesse, Rettore dell’Università, “Da un lato la valorizzazione industriale dei nostri prodotti di ricerca, dall’altro il miglioramento del capitale umano e il suo adeguamento professionale alle esigenze aziendali saranno al centro di una collaborazione condivisa e duratura”.
Da parte sua il Direttore di Confindustria L’Aquila, Francesco De Bartolomeis ha dichiarato “La qualità e la valorizzazione del capitale umano sono temi centrali per Confindustria. Per realizzare un sistema industriale competitivo è indispensabile puntare su una relazione sempre più consolidata tra imprese e università e quindi su idee, conoscenze e competenze, favorendo una fertilizzazione territoriale tesa alla crescita culturale e tecnologica delle aziende”.
“Riteniamo molto positiva la notizia che LFoundry abbia rinnovato in questi giorni la collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila” ha dichiarato il Segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis.
“L’azienda produttrice di semiconduttori rappresenta un asset strategico sia a livello industriale che tecnologico, non solo per la provincia dell’Aquila, ma per l’intera regione Abruzzo e il Paese” prosegue la dichiarazione, “Il rapporto tra impresa e territorio, scuola e università, ancor più in un settore estremamente tecnologico e strategico come quello dell’industria dei semiconduttori, è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del territorio e apre prospettive positive sul piano industriale, della ricerca, ma anche dell’occupazionale e dell’organizzazione del lavoro.”
“Proprio nell’ottica di “fare sistema” e rilanciare l’attenzione sull’industria nella Marsica e nella provincia dell’Aquila, in particolare di quella dei semiconduttori, a marzo di quest’anno siamo stati fautori di un convegno per dare una spinta positiva a questa importante realtà industriale.
La collaborazione tra LFoundry e Università degli studi dell’Aquila va proprio in quella direzione e cioè, creare legami forti di collaborazione e crescita tra impresa e scuola – valorizzando il territorio e il capitale umano con l’obiettivo di creare occupazione di qualità e far crescere le imprese.”
“Ora bisogna puntare e ambire come dicemmo all’epoca, sulla costituzione di un ITS dei semiconduttori: sarebbe il primo a livello nazionale e rappresenterebbe un ulteriore e importantissimo tassello per la Regione Abruzzo.”
“Se il territorio riuscirà a qualificarsi potrà attirare investimenti legati al progetto europeo 2030 Digital Compass che si propone di produrre in Europa un quinto dei chip del fabbisogno mondiale entro la fine del decennio con investimento complessivo di 20 miliardi di euro.”
“Le recenti notizie circa il probabile insediamento di Intel in Veneto, con un investimento complessivo di più di 4,5 miliardi di euro e 1.500 occupati e, dell’investimento di 730 milioni di euro di STMicroelectronics nel sito di Catania con l’assunzione di 700 nuovi dipendenti, testimonia che, il nostro paese può riconquistare importanti quote di mercato nella produzione dei semiconduttori.”
“Occorre quindi sostenere e rinforzare un’”azione di sistema” tra imprese, scuole, università, enti locali, Regione Abruzzo e politica, per cogliere questa grande opportunità di crescita e sviluppo per tutto l’Abruzzo. La Fimi Cisl, come sempre, è a disposizione per lavorare al raggiungimento di questo importante obiettivo che coinvolgerebbe i giovani della provincia e della regione, in un percorso di alta qualifica professionale per poi trovare occupazione in un settore sempre più strategico per l’industria dei semiconduttori.”