Le incertezze geopolitiche e i nuovi lockdown in Cina a causa del COVID-19 stanno rallentando la domanda e spingendo all’insù i costi di produzione dei semiconduttori.
Lo ha affermato ieri Mark Liu, CEO di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), la più grande foundry al mondo, durante un convegno a Taipei.
Il rallentamento sta emergendo in aree come “smartphone, PC e TV, soprattutto in Cina, il più grande mercato di consumo“, ha affermato Mark Liu, confermando le previsioni di TrendForce, società di consulenza e ricerche di mercato, che alcuni giorni fa ha abbassato le stime di vendite di smartphone nel primo semestre 2022 da 1,38 a 1,366 miliardi di unità.
Secondo Nikkei Asia, anche Apple prevede di ridurre gli ordini di produzione di circa 2-3 milioni di unità di iPhone SE nel prossimo trimestre a causa di una domanda più debole del previsto.
“Tale pressione potrebbe determinare un ulteriore aumento dei prezzi” ha segnalato il CEO di TSMC, società che nel corso del 2021 ha aumentato due volte i listini e che, secondo quanto riportato da DigiTime Asia, si appresterebbe ad aumentare i prezzi del 10-20% per i suoi servizi di fonderia per wafer da 8 pollici anche quest’anno, a partire dal terzo trimestre.
L’industria dei semiconduttori di Taiwan è la prima al mondo per i servizi di fonderia e la seconda, dietro solo agli Stati Uniti, se consideriamo il mercato nel suo complesso.
“Nonostante il rallentamento in alcune aree, vediamo ancora una forte domanda da parte del comparto automobilistico, del calcolo ad alte prestazioni e dei dispositivi per l’Internet of Things”, ha dichiarato Liu.
Proprio per questo motivo TSMC non cambierà il suo obiettivo di crescita che prevede un incremento del fatturato del 25%, né gli investimenti in conto capitale che quest’anno raggiungeranno la cifra record di 44 miliardi di dollari.
“Tutti nel settore sono preoccupati per l’aumento dei costi lungo l’intera catena di approvvigionamento… L’industria dei semiconduttori ha già sperimentato direttamente tale aumento“, ha affermato Liu, aggiungendo che quest’anno le preoccupazioni riguardano anche aspetti di natura macroeconomica.
Le osservazioni del presidente di TSMC trovano conferma nelle previsioni del Fondo monetario internazionale che, dopo aver indicato una crescita globale del 4,4% per quest’anno, si appresta ad abbassare tale valore a causa della guerra in Ucraina e dell’incertezza macroeconomica in diversi paesi. Per il 2022 anche la Cina, la seconda economia del mondo, ha limitato l’obiettivo di crescita al 5,5%, il più basso in 30 anni.