sabato, Novembre 23, 2024
HomeAZIENDEADI Catalyst: l’acceleratore irlandese dove Analog Devices sviluppa insieme ai suoi clienti...

ADI Catalyst: l’acceleratore irlandese dove Analog Devices sviluppa insieme ai suoi clienti le soluzioni più innovative  

ADI Catalyst Tour in Limerick

A distanza di sei mesi dall’inaugurazione ufficiale, Analog Devices ha invitato un gruppo di giornalisti europei a fare vista alla sede di ADI Catalyst, la struttura destinata alla collaborazione tra clienti, partner commerciali e fornitori, nata per sostenere e accelerare la ricerca e lo sviluppo in Europa.

Situata nel Raheen Business Park di Limerick, in Irlanda, a qualche decina di metri dall’headquarter irlandese ed europeo di Analog Devices, la struttura di ADI Catalyst occupa una superfice di quasi un ettaro e, una volta completata, darà lavoro a circa 250 persone a fronte di un investimento di circa 100 milioni di euro. 

Sviluppare rapidamente soluzioni leader di settore

Con le tecnologie hardware e software che si fanno sempre più complesse, la collaborazione tra i produttori di semiconduttori come Analog Devices e i clienti che li utilizzano per realizzare i propri sistemi, è sempre più necessaria, anche al fine di ridurre i tempi di commercializzazione. È questo il fine ultimo dei cosiddetti “acceleratori” come ADI Catalyst.

L’utilizzo di tecnologie in ambienti simulati e applicazioni finali reali accelera lo sviluppo e l’adozione di queste soluzioni innovative.

Il nuovo acceleratore di Analog Devices inaugura una nuova era di collaborazione utilizzando un vero approccio di partnership per aiutare i clienti a risolvere le loro sfide più difficili.

ADI Catalyst Tour: martin Cotter

Le collaborazioni e gli ecosistemi di esperti sono la chiave del successo nel complesso mondo tecnologico di oggi. La collaborazione tra i team di ingegnerii favorisce la creazione di soluzioni innovative ad un ritmo più accelerato in una vasta gamma di settori, dall’automotive alle comunicazioni, dalla sanità digitale all’automazione industriale”, ha dichiarato Martin Cotter, Presidente ADI dell’area EMEA, che ha accolto i giornalisti e ha illustrato le attività di Analog Devices.

Il mercato industriale è per ADI il mercato più importante, quello che garantisce oltre il 50% delle entrate, seguito da quello automotive che “pesa” per il 25% circa. Proprio il mercato industriale è al centro di una trasformazione epocale, spinto dalla necessità di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2.

La crescita energetica e la rapida decarbonizzazione richiedono un’ampia sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili, ovvero una crescita della domanda di 9 volte, da oggi al 2050, nonché un drammatico miglioramento dell’efficienza energetica globale con un aumento di 2 volte da oggi al 2050” ha affermato Martin Cotter, “Se le applicazioni finali rese possibili da tecnologie come quelle di ADI fossero completamente adottate, circa la metà delle emissioni globali potrebbe essere eliminata”.

Sarà l’Intelligent Edge a guidare questa trasformazione che investirà tutti gli aspetti dei processi produttivi: automazione, sicurezza, sostenibilità, reti. Riducendo la latenza, migliorando la precisione e riducendo i costi energetici, l’Intelligent Edge consente ai sistemi industriali di operare in modo più efficiente ed economico. Ciò contribuisce a rendere i processi di automazione più veloci, più affidabili e più efficienti che mai.

ADI con le sue tecnologie giocherà un ruolo fondamentale in questa trasformazione fornendo convergenza IT/OT, connettività in tempo reale, maggiore efficienza energetica e precisione nel rilevamento dei segnali.

Molte delle 175 Gigafactory che verranno costruire nei prossimi anni – spiega ancora Martin Cotter – sfrutteranno la tecnologia di Analog Devices per promuovere la produttività, aumentare l’efficienza energetica e stimolare la competitività a beneficio dell’intera catena del valore.

ADI Catalyst Tour: Shalini Palmer

L’Intelligent edge è stato al centro anche del successivo intervento, quello di Shalini Palmer, vicepresidente corporate di ADI EMEA. “L’intelligence, per avere successo, necessita della profonda cooperazione tra tutte le parti coinvolte”, ha affermato Shalini, ”la partnership con i nostri clienti consente di risolvere anche i problemi più complessi”.

I numeri di ADI Catalyst

Maggiori dettagli sull’iniziativa di Analog Devices, sono stati forniti da Mike Morrissey, direttore di ADI Catalyst.

Attualmente la struttura è occupata per circa un terzo della sua capacità e prevediamo di arrivare alla piena occupazione degli spazi disponibili entro i prossimi 12 mesi. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato con 58 aziende per periodi compresi tra due settimane e due anni, questi ultimi, naturalmente, ancora in corso”, ha affermato Morrissey.

ADI Catalyst Tour: Mike Morrissey

Le attività con i partner possono riguardare un singolo progetto o più progetti, con tempistiche che vanno da un paio di settimane fino a due o più anni. Analog Devices offre la sua struttura gratuitamente purché da parte del cliente vi sia un preciso impegno in termini di tecnologia e persone.

Rispondendo ad una domanda di Alfred Vollmer sulle ragioni della scelta di Limerick (località con una logistica non certo ottimale) per dare vita all’iniziativa ADI Catalyst, anziché altre località europee più facili da raggiungere e con una densità industriale maggiore, Morrissey ha giustificato la scelta dell’area di Limerick con la forte disponibilità di talenti (nella città ha sede un’importante Università) e quella di un consolidato ecosistema di fornitori.

Fu proprio la presenza del National Institute for Higher Education (oggi Limerick University) che convinse Ray Stata, co-fondatore di Analog Devices, ad aprire la prima fabbrica di semiconduttori a Limerick nel 1976, un fab da 3” che iniziò la produzione l’anno seguente.

Morrisey non ha escluso che l’iniziativa ADI Catalyst possa essere replicata in altre aree, in Nord America, Asia o Giappone. In particolare, quest’ultima nazione presenta un profilo produttivo simile a quello europeo con una forte presenza di aziende nei settori automobilistico, industriale e delle comunicazioni; proprio per questo motivo il Giappone potrebbe essere il candidato ideale ad ospitare una nuova  iniziativa di questo tipo.

Probabilmente, aggiungiamo noi, prima di nuovi progetti, ADI aspetterà di valutare i risultati ottenuti con l’iniziativa irlandese.

Durante la presentazione dell’attività di ADI Catalyst, hanno portato la loro testimonianza i rappresentanti di alcune aziende con le quali sono in corso delle collaborazioni.

Tra queste, una delle più importanti è la multinazionale farmaceutica Johnson & Johnson che investe ogni anno circa un miliardo di dollari per l’automazione dei propri impianti produttivi e con la quale Analog Devices collabora da tempo.

ADI Catalyst Tour: Mark McConnell Johnson & Johnson

Johnson & Johnson ha utilizzato ADI Catalyst – spiega Mark McConnell, responsabile del Johnson & Johnson Supply Advanced Technology Center – come banco di prova per costruire prototipi per nuovi sistemi di automazione e controllo che introducono maggiore flessibilità, qualità e sicurezza di produzione. In particolare, J&J ha sfruttato la tecnologia del tempo di volo 3D di ADI nei suoi robot per consentire loro di operare più vicino ai lavoratori in fabbrica senza sacrificare le misure di sicurezza.

Altra testimonianza è stata quella di Stefan Goede, co-fondatore di Munich Electrification, uno dei più importanti partner nell’ambito dei sistemi BMS (Battery Management Systems) di cui Analog Devices è leader mondiale.

L’ultima presentazione della mattinata è stata quella di Joe Barry, Vice President, Communications and Cloud di ADI.

Barry ha sottolineato la necessità di ridurre la complessità e il consumo energetico dei sistemi di comunicazione cellulare il cui numero sta crescendo in maniera esponenziale.

ADI Catalyst Tour: Joe Barry

Attualmente i sistemi di telecomunicazione sono responsabili dell’1,6% del consumo globale di energia, nonostante l’impiego di componenti sempre meno energivori nelle unità radio 5G.

Oltre il 70% dei consumi energetici delle infrastrutture è da attribuire alle stazioni base RF. Da questo punto di vista un risparmio fino al 40% potrebbe essere ottenuto con l’impiego dei SoC Radioverse di Analog Devices che utilizzato la tecnologia “Micro Sleep Mode” che accende e spegne rapidamente le unità radio quando non sono in uso e che utilizza una pianificazione ottimizzata delle attività.

È proprio dall’area dedicata ai sistemi per telecomunicazione che è iniziato il nostro tour dei laboratori di ADI Catalyst. 

Laboratori e demo per accelerare l’innovazione

La struttura di ADI Catalyst è un immenso open-space senza divisioni fisse, con le aree dedicate ai progetti e alle partnership in corso che vanno ad occupare lo spazio necessario.

Nel campo delle telecomunicazioni le partnership più importanti sono quelle con Vodafone, Intel e Marvell.

ADI Catalyst Tour in Limerick: Peader Forbes e Andy Dunkin

Nell’immerso laboratorio caratterizzato dalla presenza di decine di sofisticati strumenti di misura, Peader Forbes di Analog Devices e Andy Dunkin di Vodafone hanno presentato le attività in corso finalizzate allo sviluppo di innovative soluzioni Open RAN, molte delle quali sono basate sulla piattaforma di riferimento Radioverse 8T8R di quinta generazione di ADI, una soluzione end-to-end che consente ai clienti la personalizzazione dell’hardware e del software per le unità radio (RU) macro e small cell.

Tra gli altri sistemi proposti, la piattaforma di progettazione di riferimento 5G Massive MIMO (mMIMO) di nuova generazione con supporto per Open RAN realizzata in collaborazione con Marvell Technology. La combinazione dell’ultimo SoC ricetrasmettitore RadioVerse di ADI con il processore in banda base 5G OCTEON 10 Fusion di Marvell permette di ridurre il consumo energetico del 40% nonché il peso e le dimensioni del sistema, consentendo una più semplice e veloce implementazione.

L’area dedicata alle attività industriali è una delle più vaste di ADI Catalyst, con demo che spaziano dalla robotica industriale alle reti in real-time.

L’impegno di Analog Devices in questo campo che, ricordiamo, rappresenta oltre il 50% degli introiti dell’azienda, è stato illustrato da Leo McHugh, Vice President Industrial Automation.

ADI lavora fianco a fianco con i clienti per creare insieme soluzioni facilmente adottabili, consentire la trasformazione digitale e costruire un futuro industriale sostenibile.

Lavorare con il cliente ci fornisce una conoscenza molto più approfondita del problema finale”, ha affermato Leo McHugh.

Nel corso degli anni, all’obiettivo primario di aumentare la produttività e la qualità dei prodotti, si è aggiunta la necessità di ridurre quanto più possibile il consumo energetico e l’impatto ambientale, migliorando al contempo la sicurezza.

Obiettivi per raggiungere i quali, Analog Devices offre digitalizzazione avanzata con reti real-time, convergenza IT/OT, sensing e motion control di precisione, gestione intelligente dell’energia, software personalizzabile e intelligent edge.

Nell’area dedicata all’automazione industriale abbiamo visto in funzione bracci e sistemi robotici che traggono vantaggio dalle innovazioni di ADI nel controllo del movimento, nella sicurezza funzionale, nel rilevamento avanzato, nel tempo di volo (ToF), nell’apprendimento automatico, nelle comunicazioni Ethernet ad alta velocità e nella progettazione a livello di sistema.

In funzione anche un robot autonomo ADAM (Analog Devices Autonomous Mobot), un veicolo di prova per lo sviluppo di software e per dimostrare come l’approccio modulare consenta di accelerare la progettazione di un robot mobile autonomo (AMR).

L’efficienza energetica, tema comune a tutti i campi di attività di ADI, non riguarda solamente l’ambiente industriale o le infrastrutture di telecomunicazione: anche gli edifici residenziali e commerciali, specie quelli più vecchi, possono essere resi più efficienti con la tecnologia di Analog Devices.

Si stima che oggi gli edifici siano responsabili del 26% di tutte le emissioni legate all’energia e di circa il 30% del consumo energetico finale globale, di cui il 18% derivante dalla produzione di elettricità e calore utilizzati al loro interno” spiega Olive Murphy, Director Systems Applications & Advanced Technology. Al di là dei più costosi interventi strutturali (…di cui noi italiani siano esperti), la digitalizzazione degli edifici può ottimizzare il funzionamento degli impianti di riscaldamento, condizionamento e illuminazione, oltre a rendere più sicuri gli edifici stessi.

Ancora una volta sarà l’Intelligent edge il protagonista di questa rivoluzione silenziosa.

Nell’area dedicata alle applicazioni consumer, abbiamo avuto modo di conoscere le applicazioni di Personal Electronics proposte da ADI e dai suoi partner. Tra queste, i visori virtuali e di realtà mista di fascia alta sviluppati in collaborazione con la finlandese Varjo Technologies.

La demo proposta fa parte del lavoro che Varjo sta sviluppando per la prossima generazione di formazione in realtà mista immersiva per scenari medici. Secondo l’azienda, la formazione simulata immersiva che replica scenari di vita reale è essenziale per aiutare a preparare gli operatori sanitari e gli studenti al fine di fornire un’assistenza sicura ai pazienti.

Numerosi sono stati i giornalisti che hanno testato il sistema che consentiva di esplorare e prelevare gli organi interni di un corpo umano in modalità virtuale.

ADI Catalyst Tour in Limerick: Vajo Technology.

Tutti sono rimasti impressionati dai dettagli del rendering artificiale e dall’integrazione col mondo fisico circostante.

Il tour presso ADI Catalyst di Limerick si è concluso con la visita agli spazi dedicati alle iniziative in ambito automotive di Analog Devices e dei suoi partner.

Ad accoglierci, Vincent Troy Senior Director, BMS Marketing, Automotive Business Unit e Andrew Lanfear General Manager, Automotive Cabin Experience.

In questo settore, Analog Devices è leader mondiale nella gestione dei pacchi batterie per veicoli elettrici e nella connettività audio nei veicoli di alta gamma.

ADI ha iniziato ad occuparsi dei sistemi BMS (Battery Management Systems) nel lontano 2009 ed è stata la prima ad introdurre un sistema BMS wireless nel 2021.

In una moderna vettura elettrica il pacco batterie rappresenta quasi il 50% del costo totale del veicolo e da esso dipende l’autonomia.  Purtroppo, le celle al litio utilizzate nella stragrande maggioranza dei casi richiedono per il loro funzionamento il rispetto di precisi limiti per i principali parametri d’uso: tensione, corrente e temperatura, secondo valori che delimitano un funzionamento sicuro. A questo provvede il cosiddetto Battery Management Systems che ha anche il compito di intervenire in caso di malfunzionamento di una cella, escludendola. Un buon sistema BMS è anche in grado di migliorare, seppure di poco, l’autonomia garantita dalla batteria.

Attualmente Analog Devices fornisce sistemi BMS a 16 dei 20 più importanti costruttori di veicoli elettrici e ad oggi ha spedito oltre 17 milioni di sistemi. L’introduzione della tecnologia wireless ha consentito di aumentare ulteriormente l’autonomia della vettura (grazie al minor peso dei componenti e all’assenza dei cavi), ma soprattutto ha più che dimezzato i tempi necessario all’assemblaggio del pacco batterie. Gran parte dell’area di ADI Catalyst destinata all’automotive è occupata dai sistemi di test per pacchi batterie dotati BMS Analog Devices.

ADI Catalyst Tour in Limerick: testbed per BMS.

Analog Devices sta ora utilizzando la stessa tecnologia per il controllo dei pacchi batterie ESS (Energy Storage Systems).

Di particolare interesse anche le demo della nuova tecnologia E²B 10BASE-T1S di ADI che consente una connettività Ethernet automobilistica ottimizzata fino all’edge. La specifica 10BASE-T1S è stata sviluppata come parte dello standard IEEE 802.3cg e fornisce l’anello mancante nell’ecosistema Ethernet automobilistico, consentendo una vera connettività Ethernet-to-the-edge e rispondendo alle esigenze dell’architettura zonale.

La complessità raggiunta oggi dal silicio rende indispensabile una sempre più stretta partnership tra produttori di semiconduttori e clienti, sia per ridurre i time-to-market che per favorire soluzioni sempre più innovative.

Iniziative come quella di ADI Catalyst vanno sicuramente in questa direzione e hanno il pregio di fornire anche a chi produce chip una conoscenza molto più approfondita dei problemi finali.

ADI Catalyst Tour in Limerick