Lo rileva IC Insights che segnale anche come le fonderie cinesi non riescano a tenere il passo con l’espansione globale di questo settore.
Le previsioni e le statistiche di IC Insights, società di ricerche di mercato e consulenza globale, sul mercato delle fonderie di semiconduttori sono contenute nell’Aggiornamento del Rapporto McClean 2022 recentemente pubblicato.
Nelle fonderie (pure-play e IDM) avviene il processo più importante della produzione dei semiconduttori, con i sottili wafer di silicio che vengono incisi mediante un centinaio di processi chimico-fisici per poi essere testati e confezionati.
Gli investimenti in questo settore sono i più importanti dell’intero processo di produzione dei chip e forniscono preziose indicazioni sull’andamento dell’industria globale dei semiconduttori.
Nel suo report, IC Insights analizza le spese in conto capitale dei 25 principali fornitori di semiconduttori nel 2021, la capacità del settore dei circuiti integrati, il mercato dei circuiti integrati per autoveicoli e fornisce previsioni dettagliate per i segmenti di prodotti DRAM, flash, MCU, MPU e circuiti integrati analogici. La figura 1 mostra l’andamento e le previsioni del mercato mondiale delle fonderie dal 2016 al 2022.
Dopo essere sceso del 2% nel 2019, il mercato delle fonderie ha registrato un forte rimbalzo – del 21% nel 2020 – con le vendite di processori per applicazioni e altri dispositivi di telecomunicazione e 5G che hanno trascinato le vendite. Il mercato della fonderia ha continuato la sua crescita nel 2021, registrando un balzo del 26%. IC Insights prevede che anche quest’anno il mercato delle fonderie cresca di almeno il 20%; se ciò si avvererà, la crescita del triennio 2020-2022 risulterà la più forte di sempre, confrontabile solo con la crescita del periodo 2002-2004.
Prima del 2019, il mercato delle fonderie è diminuito l’ultima volta nel 2009 (-11%). IC Insights non si aspetta un calo del mercato delle fonderie pure-play nei prossimi cinque anni. È interessante notare che negli ultimi 18 anni (2004-2021), il mercato delle fonderie pure play è cresciuto del 9% (o meno) in nove di quegli anni e di tassi a doppia cifra negli altri nove anni (40% nel 2004, 20% nel 2006, 43% nel 2010, 16% nel 2012, 14% nel 2013, 13% nel 2014, 11% nel 2016, 21% nel 2020 e 26% nel 2021). Negli ultimi 18 anni, si sono alternati momenti di vero e proprio boom a momenti di crollo (o almeno di crescita moderata).
Scende la quota globale delle foundry cinesi
Nove delle prime 12 fonderie nel 2021 avevano sede nella regione Asia-Pacifico. Le uniche fonderie al di fuori di questa regione erano X-Fab in Europa, Tower Semiconductor in Israele (la società è stata recentemente acquistata da Intel) e GlobalFoundries negli Stati Uniti.
Nel 2020, un aumento del 25% delle vendite della cinese SMIC non è stato sufficiente per impedire un calo della quota delle fonderie cinesi sul mercato totale delle fonderie pure-play, quota scesa al 7,6% (Figura 2). Nel 2021, le vendite di SMIC sono aumentate del 39% rispetto a un aumento totale del mercato della fonderia del 26%. Inoltre, il gruppo Huahong ha visto il suo tasso di crescita delle vendite l’anno scorso aumentare del doppio rispetto al mercato globale delle fonderie (52% per il gruppo Huahong rispetto al 26% per il mercato totale). Di conseguenza, nel 2021, la quota della Cina nel mercato delle fonderie pure-play è aumentata di 0,9 punti all’8,5%.
IC Insights ritiene che la quota totale delle società cinesi nel mercato delle fonderie pure-play rimarrà relativamente stabile fino al 2026. Sebbene le fonderie con sede in Cina prevedano di trarre vantaggio dall’enorme quantità di investimenti pubblici e privati che affluiranno in Cina nei prossimi cinque anni, è improbabile che le aziende cinesi saranno in grado di competere nelle attività di fonderia all’avanguardia, in conseguenza dell’embargo tecnologico messo in atto dagli Stati Uniti. Per questo e altri motivi (come la mancanza di competenze interne) IC Insights prevede che le fonderie cinesi entro il 2026 deterranno l’8,8% del mercato globale, un livello di 2,6 punti inferiore rispetto alla loro quota massima dell’11,4% raggiunta nel 2006.
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