Voci sempre più insistenti danno per imminente l’annuncio di una acquisizione da parte di Samsung di un chipmaker europeo di primo piano.
Una montagna di soldi, quasi 90 miliardi di dollari. È la liquidità sulla quale siede Samsung Electronics, frutto di un elevatissimo livello di vendite, ottimi margini, forti investimenti ed una equilibrata remunerazione degli azionisti (al contrario di alcune aziende americane). Un fatturato ed un utile che dipende sempre di più dalla produzione di semiconduttori anziché dalle vendite di smartphone. Nel 2021 l’utile netto complessivo della società dovrebbe raggiungere i 45 miliardi di dollari, generati per i 2/3 dall’attività di produzione di semiconduttori (oltre 30 miliardi su un fatturato della divisione semiconduttori di circa 83 miliardi). Per questo motivo Samsung sta accelerando proprio in questo settore, costruendo nuovi impianti produttivi ed ampliando quelli esistenti.
Allo stesso tempo si fanno sempre più insistenti le voci di possibili acquisizioni, un sistema per accelerare la crescita per “vie esterne”.
Escluse le aziende che producono memorie, settore nel quale Samsung è già leader mondiale, così come le aziende del settore RF e wireless dove la società coreana possiede già un ecosistema completo, non resta che il settore automotive nel quale Samsung ha profuso recentemente notevoli risorse e che la società sudcoreana considera (giustamente) quello con le maggiori potenzialità di crescita. L’elettrificazione e la digitalizzazione delle vetture e la spinta verso sistemi di guida autonoma stanno aumentando enormemente la quantità di chip impiegati nelle automobili.
Dai nuovi SoC Exynos per le auto del futuro presentati un mese fa, ai digital cockpit e alle memorie per impiego automotive, l’attività di Samsung in questo settore si è fatta sempre più intensa; l’azienda ha anche stretto numerosi accordi di collaborazione con alcune delle più importanti case automobilistiche globali.
Per crescere ancora più velocemente, Samsung potrebbe utilizzare l’enorme liquidità di cui dispone per una o più acquisizioni/fusioni con una delle società leader del settore automotive.
Questa ipotesi viene rilanciata dall’autorevole testata BusinessKorea che riporta quanto dichiarato durante il recente CES2022 da Han Jong-hee, vicepresidente della DX Business Division di Samsung Electronics. Rispondendo ad una domanda sulla possibilità di accordi di fusione e acquisizione, Han ha affermato: “Penso che saremo in grado di fornire presto buone notizie“.
All’inizio dello scorso anno, Samsung Electronics aveva annunciato che avrebbe spinto per significativi accordi di fusione e acquisizione nei prossimi tre anni.
“Se possiamo procedere più velocemente attraverso accordi di fusione e acquisizione, li sceglieremo, piuttosto che procedere da soli“, ha specificato Han, “Abbiamo lasciato aperta la possibilità di concludere accordi di fusione e acquisizione sia nel settore dei componenti che in quello dei sistemi“.
Nel mirino di Samsung ci sarebbero sia l’olandese NXP Semiconductors che la tedesca Infineon Technologies, società leader nella produzione di semiconduttori per automotive, insieme a STMicroelectronics e alle giapponesi Renesas e ROHM. Nel corso del 2021, più di una volta erano circolate voci relative ad una possibile acquisizione di NXP Semiconductors da parte di Samsung, sempre smentite dai fatti, probabilmente anche a causa del crescente valore di borsa di NXP che attualmente presenta una capitalizzazione di circa 60 miliardi di Euro: un boccone piuttosto consistente anche per Samsung. La capitalizzazione di borsa di Infineon Technologies è leggermente inferiore, circa 50 miliardi di euro.
Secondo molti osservatori l’acquisizione di NXP o Infineon, società fortemente connesse con l’industria automobilistica europea, incontrerebbe la decisa opposizione dei governi nazionali e delle autorità europee, in particolare in una fase come questa, dove tutti i paesi stanno cercando di rafforzare le proprie capacità produttive e di accorciare la catena di fornitura.
Per contro, c’è da considerare che la politica di Samsung non esclude la possibilità di rafforzare o ampliare i propri insediamenti produttivi all’estero, come dimostra l’accordo per la costruzione di un nuovo impianto all’avanguardia in Texas che sarà il primo fab per nodo di processo a 5 nm degli Stati Uniti.
Se dal punto di vista industriale l’acquisizione di NXP o Infineon da parte di Samsung potrebbe avere senso ed essere vantaggiosa per entrambe le parti, c’è il timore che nel caso di una nuova crisi di approvvigionamento dei chip, la nuova entità (dove il potere decisionale sarà detenuto da Samsung) possa favorire l’industria dell’auto sudcoreana a scapito di quella europea.
L’introduzione di forti garanzie su questo aspetto potrebbe rendere più semplice un eventuale accordo.