lunedì, Novembre 25, 2024
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Crescerà anche nel 2021 il fatturato delle fonderie con TSMC sempre leader del settore

Lo rileva in una puntuale analisi Counterpoint, società di ricerche di mercato tra le più importanti del settore.

Nel suo recente report sull’attività delle foundry, Counterpoint stima che l’intero settore abbia prodotto “entrate superiori alle aspettative” nel 2020, e che questo trend continuerà anche nel 2021. Nelle sue previsioni per l’anno a venire, Counterpoint esprime un giudizio molto lusinghiero su TSMC e su Apple, suo principale cliente.

Nel 2020 il settore delle fonderie per semiconduttori ha registrato un fatturato di 82 miliardi di dollari, in aumento del 23% rispetto al 2019; nel 2021 Counterpoint stima un fatturato di 92 miliardi con un incremento YoY del 12%. Per TSMC l’incremento sarà ancora superiore, compreso tra il 13 e il 16%.

Questa ulteriore accelerazione della produzione da parte di TSMC sarà guidata dalla tecnologia EUV (litografia ultravioletta estrema) con la quale vengono fabbricati i chip più avanzati con nodo di processo a 7 e 5 nanometri. Questa tecnologia è un fattore critico nell’estensione della legge di Moore, in grado di migliorare la densità dei transistor e le prestazioni complessive dei chip.

Grandi progressi anche per Samsung Foundry che nel 2021 dovrebbe crescere del 20%, grazie anche agli ordini di clienti esterni di “peso” come Qualcomm e Nvidia.

Per quanto riguarda i nodi di processo a 5 nm, TSMC ha iniziato la produzione in volumi nel primo trimestre del 2020 seguita, dopo circa sei mesi, da Samsung. Si stima che nel 2021 le spedizioni di wafer da 5 nanometri rappresenteranno il 5% dei wafer da 12 pollici prodotti nel mondo, rispetto ad una quota di meno dell’1% nel 2020.

Apple è attualmente il principale utilizzatore di chip a 5 nm, tutti prodotti da TSMC, con una quota di mercato globale che nel 2021 sarà del 53%. L’azienda di Cupertino utilizza questa tecnologia per i SoC montati nell’iPhone 12 e per i nuovissimi processori per desktop Apple Silicon M1.

Qualcomm potrebbe essere il secondo più grande utilizzatore di wafer a 5 nanometri, specie se il nuovo iPhone 13 che arriverà quest’anno utilizzerà il modem X60 di Qualcomm.

Immagine: cortesia Counterpoint.

Diversamente dal nodo a 5nm, con oltre l’80% di wafer utilizzati negli smartphone, le applicazioni a 7nm sono più diversificate: AI/GPU, CPU, reti e processori automobilistici. TSMC ha una varietà di nodi di questo tipo: 7nm (solo DUV), 7nm plus (con EUV) e 6nm (con EUV) mentre Samsung ha introdotto i nodi 7nm/6nm, entrambi con tecnologia EUV. Il volume totale delle spedizione di wafer a 7 nm rappresenterà l’11% dei wafer da 12 pollici prodotti globalmente nel 2021.

La produzione con questo nodo di processo sarà destinata ai costruttori di smartphone per il 35% mentre AMD avrà per i suoi processori una fetta del 27% e Nvidia ne consumerà il 21%.

Immagine: cortesia Counterpoint.

Alla luce della maggiore domanda di console di gioco, server, processori AI/cloud e smartphone 5G tradizionali, la capacità produttiva a 7 nm appare insufficiente, con un tasso di utilizzo medio degli impianti del 95-100%. In altre parole ci sarà poco spazio per i chip di nuovo tipo o per l’assegnazione di capacità extra. Nel settore dei chip a 7 nanometri, Apple occuperà probabilmente nel 2021 una piccola quota di mercato, non superiore al 6%, a causa del grande affollamento di aziende del calibro di AMD, Nvidia e Qualcomm.

A causa della saturazione delle linee di produzione (ma anche delle conseguenze della pandemia e delle guerre commerciali in atto) i tempi di consegna dei semiconduttori si sono allungati raggiungendo a fine 2020 i 6 mesi e oltre.

TSMC espanderà le sue capacità a 5 nm e 3 nm durante il 2021, ma le nuove capacità saranno quasi completamente utilizzate da Apple.

In conclusione, secondo Counterpoint, il ciclo di crescita nell’industria delle fonderie durante il 2020-21 contiene molteplici fattori positivi, sia ciclici che strutturali, con la domanda che proverrà da tutti i settori, compreso quello automobilistico, per sostenere la crescita a due cifre delle foundry anche nel 2021. Tenendo conto del passaggio in outsourcing di parte delle produzioni di IDM, Counterpoint prevede che le vendite di questo settore raggiungeranno i 100 miliardi di dollari nel periodo 2022 -23.

Un quadro, dunque, più che roseo per questo settore, come sicuramente confermeranno anche i dati del bilancio 2020 di TSMC che verranno diffusi giovedì 14 gennaio.