Protagonista assoluto della terza settimana di novembre è sicuramente MediaTek.
L’azienda taiwanese di semiconduttori, una fabless, ovvero una società che progetta i propri chip ma li fa produrre da fonderie esterne (in questo caso prevalentemente dal “vicino di casa” TSMC), ha presentato in settimana tre prodotti all’avanguardia per i mercati mobile, Smart TV e Wi-Fi.
Nel caso del processore 5G per smartphone premium Dimensity 9000 e in quello del chip Pentonic 2000 per Smart TV, la società ha stabilito dei veri e propri record mondiali. Per la prima volta, infatti, il dispositivo Dimensity 9000 utilizza un nodo di processo a 4 nm: è la prima volta non solo per un chip 5G ma, in assoluto, per un circuito integrato commerciale. Nel caso del Pentonic 2000 viene per la prima volta al mondo utilizzato un nodo di processo avanzato per un processore per Smart TV; in questo caso la tecnologia è quella a 7 nm. In entrambi i casi i chip sono stati prodotti da TSMC.
Ma le novità non si limitano alla tecnologia costruttiva.
Con Dimensity 9000 MediaTek lancia infatti il guanto di sfida a Qualcomm, Apple e Samsung. La società taiwanese, dopo aver conquistato il mercato dei processori 5G di fascia media (detiene una quota del 40%), con il nuovo SoC 5G va all’attacco dei campioni del settore, ovvero dei processori top di gamma Snapdragon 888 di Qualcomm, A15 di Apple e Samsung Eynos 2100.
Il nuovo SoC 5G Dimensity 9000 presenta numerose altre caratteristiche innovative che lo rendono un rivale temibile, dall’utilizzo di una piattaforma Armv9 con Cortex-X2, alle nuove CPU A710 e A510, da una innovativa GPU Mali-G710, alla compatibilità con LPDDR5X. Ci sono poi le incredibili caratteristiche video con la possibilità di registrare contemporaneamente filmati utilizzando tre differenti obiettivi.
È la prima volta che MediaTek si trova un passo avanti a tutti i concorrenti con il primo prodotto al mondo con tecnologia N4. Quando Apple ha realizzato il suo A15 questa tecnologia non era ancora disponibile ed in ogni caso l’azienda di Cupertino sta puntando sul nodo a 3 nm che dovrebbe essere commercialmente disponibile il prossimo anno; anche Qualcomm, che fa produrre i suoi chip da Samsung Foundry, e la stessa Samsung, sono fermi al nodo a 5 nm.
N4 è un’evoluzione del nodo di processo N5 rispetto al quale è in grado di offrire un aumento della densità, delle prestazioni e dell’efficienza energetica di circa il 6%.
Dimensity 9000 utilizza una configurazione CPU 1+3+4 con il core Cortex-X2 che è dotato di una cache L2 da 1 MB e che funziona con una frequenza di clock di 3,05 GHz; il core Cortex-X2 garantisce prestazioni a thread singolo superiori a qualsiasi altro processore concorrente.
Dimensity 9000 è anche il primo chip commerciale al mondo compatibile con lo standard LPDDR5X che consente una larghezza di banda massima teorica di 8.533 Mbps; in questo caso il valore massimo è di 7.500 Mbps, in ogni caso superiore del 17% rispetto alle attuali LPDDR5-6400.
Per quanto riguarda Pentonic 2000, questo chip racchiude tutta l’esperienza di MediaTek nel settore delle Smart TV dove è indiscusso leader globale: ad oggi sono più di 2 miliardi i televisori nel mondo che implementano la tecnologia MediaTek.
Il nuovo Pentonic 2000 supporterà i televisori 8K di punta della prossima generazione, garantendo un’efficienza energetica senza precedenti grazie alla tecnologia di processo N7 di TSMC.
Questo chip all-in-one supporta display 8K 120Hz e può persino supportare i 144Hz per l’hardware dei PC da gioco e per la nuova generazione di console. Pentonic 2000 è il primo chip con un motore MEMC 8K 120Hz integrato; l’APU (processore AI) di MediaTek ad alte prestazioni integrato nel chip abilita la nuova tecnologia 8K AI-Super Resolution che esegue l’upscaling intelligente dei contenuti a bassa risoluzione.
La società taiwanese ha anche annunciato i nuovi system-on-chip (SoC) Filogic 130 e Filogic 130A che integrano entrambi un microprocessore (MCU), motore AI, Wi-Fi 6 e sottosistemi Bluetooth 5.2 nonché un’unità di gestione dell’alimentazione (PMU). Il tutto in un singolo chip.
Infine, sempre nel campo della connettività, MediaTek e AMD hanno annunciato una collaborazione per co-progettare soluzioni Wi-Fi leader del settore, a partire dai moduli AMD RZ600 contenenti il nuovo chipset Filogic 330P di MediaTek. Il chipset Filogic 330P alimenterà laptop e PC desktop della serie AMD Ryzen di prossima generazione nel 2022 e oltre, offrendo velocità Wi-Fi elevate con bassa latenza e minori interferenze.
Per quanto riguarda le notizie di natura finanziaria, questa settimana ha diffuso i dati del terzo trimestre 2021 NVIDIA, di gran lunga la prima azienda di semiconduttori al mondo per capitalizzazione di borsa, con un valore di circa 800 miliardi di dollari.
Ancora una volta la società non ha tradito le aspettative degli investitori facendo segnare un incremento delle vendite del 50% e degli utili dell’84% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Una performance da startup più che da quarta o quinta azienda di semiconduttori al mondo, spinta dalla richiesta di sempre maggior capacità di computing avanzato.
Oggigiorno la mole di dati da dover gestire ed elaborare cresce a dismisura e richiede processori sempre più veloci e performanti. E le società che riescono a dare una risposta a queste esigenze non possono che essere premiate in termini di vendite, utili e quote di mercato. NVIDIA con le sue GPU e i sistemi AI è da tempo la n. 1 in questo campo e i risultati del trimestre chiuso al 31 Ottobre lo confermano.
Nel dettaglio, la società ha conseguito ricavi per 7,1 miliardi di dollari, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando furono 4,7 miliardi; nei primi nove mesi NVIDIA ha raggiunto un fatturato di 19,271 miliardi di dollari, contro gli 11,672 dell’anno precedente. Ancora più impressionante è la crescita degli utili netti che nei primi nove mesi ha raggiunto i 6,749 miliardi di dollari contro i 2,875 miliardi dello stesso periodo di un anno fa.
I prodotti per data center hanno fatto registrare ricavi per 2,94 miliardi di dollari (+55%), quelli per sistemi di gioco 3,22 miliardi (+42%).
Per il futuro, i sistemi di computing avanzato rappresenteranno l’hardware di base per i mondi virtuali, a partire dalla piattaforma Omniverse per la collaborazione virtuale e la simulazione fisica appena rilasciata dalla società. Naturalmente NVIDIA punta moltissimo anche sulle nuove iniziative di Facebook in questo settore.
L’unica nota stonata riguarda il tentativo di acquisizione di ARM da parte di NVIDIA per 40 miliardi di dollari, da sempre osteggiato dai colossi del settore, in particolare da Google, Microsoft e Qualcomm.
Le richieste degli enti governativi preposti al controllo del mercato ed al rispetto delle norme antitrust si fanno sempre più insistenti, con i tempi che si stanno allungando a dismisura. In molti, ormai, sono convinti che l’accordo non andrà a buon fine.
Gli ottimi risultati della trimestrale allontanano ancor di più il tentativo di acquisizione: se infatti ARM potrebbe anche avere bisogno di NVIDIA per crescere, la trimestrale dimostra che NVIDIA non ha alcun bisogno di ARM per sostenere i suoi progetti futuri per prosperare.
Tra le altre notizie della settimana, segnaliamo l’annuncio di IBM di un rivoluzionario processore quantistico da 127 qubit; Eagle, così si chiama il processore, rappresenta un ulteriore passo avanti nell’attingere all’enorme potenziale di calcolo dei dispositivi basati sulla fisica quantistica. IBM ha anche presentato in anteprima i piani per IBM Quantum System Two, la nuova generazione di sistemi quantistici.
IBM ha recentemente presentato una roadmap dettagliata per il quantum computing, compreso un percorso di crescita scalabile dell’hardware quantum per consentire ai circuiti quantistici di raggiungere il Quantum Advantage, il punto in cui i sistemi quantistici possono significativamente superare i sistemi classici. Eagle è il passo più recente lungo questo percorso di scalabilità.
Ed a proposito di calcolo avanzato, segnaliamo la nuova classifica dei TOP 500 supercomputer che vede sempre al primo posto il sistema Fugaku da 442 Pflop/s che utilizza processori ARM.
Continua, nel frattempo, la carenza di semiconduttori, per combattere la quale anche Texas Instruments ha annunciato un piano per la costruzione di nuovi impianti produttivi con un investimento di 30 miliardi di dollari circa. Le nuove linee produttive da 300 mm dovrebbero sorgere a Sherman, in Texas, dove l’attuale sito di TI ha la possibilità di ospitare altri quattro fab; la costruzione del primo e del secondo fab inizierà nel 2022 con i primi impianti che dovrebbero diventare operativi entro il 2025.
Ci piace segnalare, infine, il cinquantesimo anniversario del primo microprocessore commerciale al mondo: l’Intel 4004, immesso sul mercato il 15 novembre 1971.
Con la sua introduzione, il 4004 ha aperto la strada verso l’informatica moderna basata su microprocessore – il “cervello” che rende possibile praticamente ogni tecnologia, dal cloud all’edge computing. I microprocessori abilitano la convergenza dei cosiddetti superpoteri tecnologici – calcolo ubiquo, connettività pervasiva, infrastrutture cloud-to-edge e intelligenza artificiale – dettando il passo dell’innovazione tecnologica, oggi più rapido che mai.
Il 4004 è stato il primo microprocessore e il suo successo ha dimostrato che era possibile costruire circuiti integrati complessi e farli stare su un chip delle dimensioni di un’unghia. La sua invenzione ha inoltre stabilito una nuova metodologia di progettazione a logica casuale, su cui furono basate le successive generazioni di microprocessori, prima di evolversi andando a creare i chip che troviamo nei dispositivi oggi in commercio.
Uno degli artefici di quella iniziativa fu l’italiano Federico Faggin che recentemente ha pubblicato l’autobiografia “Silico” nella quale racconta come si arrivò alla nascita del 4004 ed alla controversia con Intel per l’attribuzione della paternità del primo microprocessore.