AMERICA & GLOBAL
Dopo un inizio di settimana poco mosso, a causa anche del lunedì di festa, riescono a chiudere in terreno positivo i principali indici americani, aiutati in questo dai dati sull’occupazione diffusi giovedì e venerdì.
Dati sicuramente positivi, ma non troppo, che a giudizio degli operatori di borsa non dovrebbero fare cambiare l’attuale politica monetaria della Fed, una politica che garantisce notevole liquidità ai mercati e che favorisce l’investimento in azioni.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono scese a 385 mila, in leggero calo rispetto alla settimana precedente mentre i nuovi posti di lavoro privati creati a maggio sono stati 559 mila, con il tasso di disoccupazione sceso al 5,8%, un dato da tutti considerato buono ma non tale da indurre la Federal Reserve a cambiare o rallentare l’acquisto di titoli del Tesoro e ad aumentare i tassi sui prestiti.
Lo scopo primario della Federal Reserve, al contrario delle altre banche centrali, non è la stabilità monetaria, ma la piena occupazione. E per arrivare a questo risultato è necessario recuperare altri 7 milioni di posti di lavoro; tanti sono ancora i lavoratori che mancano all’appello per raggiungere il numero di occupati del periodo pre-pandemico.
A testimonianza che anche gli investitori si sono convinti che ci vorranno ancora molti mesi, se non anni, prima di un cambiamento della politica monetaria della Fed, c’è l’ulteriore calo del tasso di interesse del T-bond a 10 anni (preso a riferimento per il mercato obbligazionario) che è sceso all’1,559%.
Con il balzo di venerdì, alcuni indici, come l’S&P 500, si sono avvicinati ai massimi dell’anno.
In settimana, dunque, il Dow Jones chiude a 34.756 punti, con un incremento settimanale dello 0,52% e un guadagno dall’inizio dell’anno del 13,56%; l’S&P 500 sale a 4.229 punti con un guadagno settimanale dello 0,61% e del 12,61% dall’inizio dell’anno. Infine, sale in settimana dello 0,48% il Nasdaq Composite, a 13.814 punti; dall’inizio dell’anno l’indice guadagna il 7,19%.
L’allentamento della tensione sui tassi di interesse e sull’inflazione ha fatto bene ai titoli tecnologici e a quelli dell’industria dei semiconduttori, tutti in crescita e molto vicini ai massimi assoluti dell’anno.
Le uniche eccezioni riguardano Tesla che chiude la settimana in calo del 4,19% a quota 599,05 (-15,11% da inizio anno), Amazon che perde lo 0,52% (ytd: -1,56%) e Netflix che arretra dell’1,60% (ytd: -8,51%).
Tra le migliori c’è Alphabet, che si avvicina a quota 2.400 dollari, e che guadagna in settimana l’1,56% (ytd:+36,57%) a 2.393,57 dollari per azione.
Buone anche le performance di Apple (+1,03%, ytd:-5,12%), Twitter (+1,72%, ytd:+8,96%), Microsoft (+0,44%, ytd: +12,76%) e Facebook (+0,49%, ytd: +20,94%). Anche questi ultimi due titoli si stanno riavvicinando ai massimi dell’anno.
Per quanto riguarda l’industria dei semiconduttori, l’indice relativo, il PHLX Semiconductor (SOX), ha chiuso la settimana a 3.214 punti con un incremento dello 0,86% che fa salire al 15,00% il guadagno da inizio anno.
Nella seguente tabella sono riportate le 5 migliori e le 5 peggiori performance della settimana. Ancora una volta è NVIDIA a guidare la classifica, con una performance dell’8,21%, simile a quella della settimana scorsa, per un guadagno complessivo dall’inizio dell’anno del 34,65%. Tra gli altri titoli, AMD recupera l’1,87%, riducendo la perdita annuale a -11,05%; ricordiamo che il titolo AMD ha guadagnato l’anno scorso quasi il 90%.
In fondo alla classifica settimanale troviamo ON Semiconductor (-4,57%, ytd: +16,74%) e NXP (-4,46%, ytd: +27,04%), titoli, in ogni caso, reduci da forte guadagni.
Arretrano anche CMC Materials (-2,53%, ytd: -0,58%) e Brooks Automation (-2,90%; ytd: +46,10%).
La seconda tabella riporta le 5 migliori e le 5 peggiori performance da inizio anno. Ai primi posti si confermano le società che realizzano impianti e forniscono servizi per l’industria dei semiconduttori: Applied Materials, Brooks Automation, ASML e Lam Research, con consistenti guadagni da inizio anno. Al quinto posto fa capolino NVIDIA dopo i forti guadagni delle ultime settimane, con un +34,65% da inizio anno.
Non cambiano neppure i nomi in fondo alla classifica, con AMD e Qualcomm che registrano perdite dell’11% da inizio dell’anno.
ASIA
Settimana contrastata per le borse asiatiche tranne che per gli indici tecnologici e per quelli dell’industria dei semiconduttori che chiudono generalmente in terreno positivo.
In Cina l’indice Shanghai Composite perde in settimana lo 0,25% (ytd: +3,20%) mentre il più tecnologico Shenzhen Composite guadagna lo 0,59% (ytd: +3,36%).
Negativo, invece, l’Hang Seng di Hong Kong che perde lo 0,71% a quota 28.918 punti (ytd: +6,20%). Buona la settimana per i tecnologici con Alibaba Group che guadagna l’1,24% (ytd: -9,6%), Tencent che sale dell’1,78% (ytd: +8,42%) e Xiaomi che guadagna il 3,32% (ytd: -10,99%). In controtendenza la foundry SMIC che perde il 2,69% ma che conserva un utile del 6,3% da inizio anno.
Buona la settimana borsistica a Seoul con l’indice KOSPI che guadagna l’1,61% (ytd: +12,75%) e i due campioni tecnologici Samsung (+2,62%) e SK Hynix (+2,80%) che chiudono in terreno positivo.
Simile l’andamento della borsa di Taipei con l’indice Taiex che guadagna l’1,64% portando il bilancio da inizio anno a +16,39%.
Tutti positivi i tecnologici, da TSMC (+0,85%, ytd: +12,26%) a UMC (+4,04%, ytd: +16,13%) a MediaTek (+1,66%, ytd: +30,79%).
Chiude in leggero calo l’indice principale della borsa di Tokyo con l’indice Nikkei 225 che chiude a 28.941 punti con una perdita dello 0,71% (ytd: +5,46%). Tutti positivi, invece, gli indici dei semiconduttori in particolare quello di Renesas che guadagna l’8,74% (ytd: +18,81%) dopo l’annuncio del ritorno alla piena operatività della fabbrica di Naka, parzialmente distrutta da un incendio nel marzo scorso.
Buoni anche i guadagni di Advantest (+6,50%, ytd: +33,51%), Rohm (+0,29%, ytd: +3,80%), Murata (+2,16%, ytd: -8,47%) e Tokyo Electron (+0,33%, ytd: +26,17%).
EUROPA
Un’altra buona settimana per le borse europee con la piazza di Milano a guidare la classifica dei guadagni.
L’indice STOXX Europe 600 sale dello 0,80% portando il guadagno da inizio anno al 13,07%.
A Milano l’indice FTSE MIB chiude a 25.570 punti, nuovo record dell’anno, con un guadagno settimanale dell’1,59% e del +15,01% da inizio anno.
Positiva la settimana dei titoli europei dell’industria dei semiconduttori ad eccezione di NXP Semiconductors che perde il 4,46% ma che conserva un guadagno del 27,04% da inizio anno.
La multinazionale italo-francese STMicroelectronics guadagna l’1,51% a 30,57 euro (ytd: -0,89%) mentre il competitor Infineon Technologies avanza dello 0,48% a 33,38 euro (ytd: +6,34%).
ASML, il costruttore di impianti per l’industria dei semiconduttori, sale in settimana dell’1,1% portando il guadagno da inizio anno a +40,38%. Balzo dell’austriaca ams OSRAM che guadagna in settimana l’8,13% recuperando quasi completamente le perdite da inizio anno (ytd: -1,03%).