In un momento particolare per le economie globali in cui tutti i paesi stanno cercando di riprendersi dalla crisi causata dalla pandemia da COVID-19, la carenza di semiconduttori sta minacciando di rallentare gli sforzi dell’industria, in particolare di quella automobilistica, di tornare a soddisfare le crescenti richieste del mercato. Per tentare di porre rimedio a questa situazione, numerosi paesi, tra i quali gli Stati Uniti, l’Europa, la Cina, il Giappone e Taiwan, hanno messo in atto una serie di iniziative per cercare di aumentare la produzione di semiconduttori e di migliorare la catena di approvvigionamento. Anche la maggior parte dei produttori di semiconduttori ha stanziato nuovi investimenti e messo in atto strategie alternative per cercare di aumentare le proprie capacità produttive, nel breve e nel lungo periodo.
Tra i vari paesi, è ora la volta della Corea del Sud, il principale produttore di semiconduttori al mondo insieme a Taiwan, di annunciare una iniziativa per il rafforzamento della propria industria dei semiconduttori.
Il governo di questo paese ha infatti annunciato poche ore fa un piano per investire 510 trilioni di won (451 miliardi di dollari), molti dei quali sotto forma di benefici fiscali, per aumentare la competitività dei produttori nazionali di chip.
Questo annuncio va nella stessa direzione della recente decisione di Samsung di investire nei prossimi 10 anni 171 trilioni di won per il potenziamento delle proprie linee produttive, e alla decisione di SK Hynix di anticipare gli investimenti previsti per il 2022 a quest’anno.
“Il nostro governo collaborerà con i campioni locali per sostenere concretamente i produttori di semiconduttori” ha affermato il presidente sud-coreano Moon Jae-in.
Come parte di questo sforzo, il Ministero delle Finanze ha affermato che aumenterà l’aliquota di detrazione fiscale per gli investimenti in ricerca e sviluppo nel campo dei semiconduttori dall’attuale 30% annuo al 40%.
I produttori di chip godranno anche di detrazioni più elevate per gli investimenti in infrastrutture la cui percentuale di ammortamento salirà al 6%.
L’annuncio arriva dopo un mese di incontri del presidente Moon con i dirigenti del settore dei semiconduttori, dell’auto e delle costruzioni navali.
“Abbiamo messo a punto questa strategia per i semiconduttori in collaborazione con il settore privato per far fronte allo sviluppo, in rapida evoluzione, che caratterizza questa industria, in un contesto di grave carenza di chip“, ha detto il ministro del Commercio, dell’Industria e dell’Energia Moon Seung-wook. “Possiamo ambire a guidare la catena di approvvigionamento globale e a contribuire all’economia mondiale se riusciamo ad affermarci come fornitore di chip affidabile, in grado di soddisfare la domanda globale“.
L’iniziativa fa seguito ad un sondaggio condotto il mese scorso dalla Korea Semiconductor Industry Association a cui hanno preso parte 153 aziende del settore che hanno espresso le loro opinioni sulla questione della carenza di chip.
Nella stessa giornata di giovedì, Samsung ha dichiarato che aumenterà gli investimenti nelle attività di fonderia e nella tecnologia LSI fino a un totale di 171 trilioni di won entro il 2030, aumentando la ricerca nei processi produttivi e realizzando un nuovo impianto di produzione automatizzato.
La società ha aumentato di 38 trilioni di won il precedente piano annunciato nell’aprile 2019 e ha aggiunto che si aspetta che la spesa consentirà alla società di diventare entro il 2030 la prima società al mondo nella produzione di semiconduttori.
Samsung ha anche annunciato di aver iniziato la costruzione di una nuova linea di produzione di ultima generazione nel suo insediamento di circa 2,9 milioni di metri quadrati di Pyeongtaek, un sobborgo a sud di Seoul, e che il nuovo impianto sarà operativo nella seconda meta del 2022. Il nuovo edificio avrà una superficie di 200.000 metri quadrati circa, pari a 25 campi da calcio e produrrà DRAM a 14 nanometri e semiconduttori logici a 5 nanometri, entrambi basati sulla tecnologia EUV (Extreme ultraviolet lithography).
“L’intero settore dei semiconduttori sta affrontando un momento di svolta e ora è il momento di tracciare un piano strategico definendo gli investimenti a lungo termine“, ha affermato Kim Ki-nam, vice presidente di Samsung e capo della divisione Device Solutions. “Per il business delle memorie, dove Samsung ha mantenuto la sua posizione di leadership indiscussa, la società continuerà a fare investimenti preventivi per guidare il settore“.
Nel frattempo, Park Jung-ho, co-CEO e vicepresidente di SK Hynix, ha affermato che la sua azienda sta valutando un piano per raddoppiare la capacità di produzione dell’azienda; Park ha citato opzioni come l’espansione delle apparecchiature presso le strutture locali e un piano di fusioni e acquisizioni. SK Hynix ha in portafoglio 3,74 miliardi di dollari di obbligazioni convertibili emesse da Kioxia nel 2017 che intende convertire in azioni quando la società giapponese sarà quotata in borsa. Kioxia (ex Toshiba Memory) è attualmente il quarto produttore mondiale di memorie dopo Samsung, SK Hynix e Micron.
Questi annunci arrivano alla vigilia del viaggio che il presidente Moon effettuerà negli Stati Uniti dove incontrerà il presidente Joe Biden alla Casa Bianca il 21 maggio. Al centro dei colloqui ci saranno proprio le iniziative comuni per cercare di attenuare la carenza globale di chip.
Gli osservatori sono convinti che durante la visita di Moon, Samsung annuncerà ulteriori dettagli relativi alla fonderia che la società coreana sta realizzando ad Austin, in Texas, con un investimento di 17 miliardi di dollari.