AMERICA & GLOBAL
Giornata di Borsa – venerdì 7 maggio 2021 – condizionata dai dati sull’occupazione negli Stati Uniti, dove ad aprile sono stati creati appena 266 mila posti di lavoro rispetto alle stime di un milione di nuovi occupati; ritorna a salire, di conseguenza, anche il tasso di disoccupazione che si porta al 6,1%.
Questo fatto allontana, nella logica degli investitori, la possibilità che l’attuale politica monetaria della Fed possa finire in anticipo, come era stato paventato alcuni giorni fa. Ciò significa ancora tassi bassi e magari altri aiuti statali all’economia e ai cittadini, anche se, secondo alcuni, sono proprio i troppi aiuti che determinano questa situazione, con molte persone che preferiscono vivere di sussidi piuttosto di cercare un posto di lavoro.
Anche perché, nella fascia più bassa del mercato del lavoro, l’importo dei sussidi supera spesso quello dello stipendio.
I deludenti dati sull’occupazione hanno provocato forti oscillazioni nel mercato obbligazionario con il T-bond a 10 anni che ha chiuso con un rendimento dell’1,576%.
Forti anche le ripercussioni sul mercato dei cambi con il dollaro che si è indebolito e che ha raggiunto nei confronti dell’euro un tasso di cambio di 1,216 circa.
Di fronte ai segnali di rallentamento dello slancio economico, gli investitori sono tornati rapidamente ad accumulare titoli azionari, in particolare quelli del settore tecnologico.
E così a fine giornata sono cresciuti tutti i tre principali indici, col Dow Jones e l’S&P 500 che hanno raggiunto nuovi record storici.
Il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,88% a quota 13.752 punti, il Dow Jones ha raggiunto i 34.777 punti con un incremento dello 0,66%, l’S&P 500 ha chiuso a 4.232 punti con un guadagno dello 0,74%.
Tra i tecnologici in evidenza Microsoft (+1,09%), Tesla (+1,29%), Alphabet (+0,62%), Apple (+0,53%) e Netflix (+0,86%); arretrano, seppure di poco, Facebook (-0,29%), Twitter (-0,037%) e Amazon (-0,45%).
Giornata positiva anche per l’industria dei semiconduttori il cui indice, il PHLX Semiconductor (SOX) guadagna l’1,49% a quota 3.112 punti.
Avanzano tutti i big del paniere con Intel che sale dello 0,84%, NVIDIA che guadagna l’1,99%, Micron che avanza dell’1,39%, Qualcomm che sale dell1,36% e AMD che guadagna l’1,18%.
ASIA
Soffrono ancora le Borse della Cina continentale mentre chiudono generalmente positive le altre piazze, in una settimana caratterizzata dalle numerose festività.
L’indice Shanghai Composite arretra dello 0,65% mentre chiude con un calo più consistente lo Shenzhen Composite che venerdì perde l’1,62% appesantito dai titoli tecnologici.
Titoli tecnologici in calo anche ad Hong Kong dove l’Hang Seng chiude con un modesto guadagno, lo 0,094% a quota 28.610 punti.
Tra i titoli del listino, perdono molto SMIC (-3,39%), Tencent (-1,72%) e Baidu (-2,21%).
Decisamente positive, invece, le borse di Seoul, col KOSPI che guadagna lo 0,58%, e quella di Taipei dove l’indice Taiex sale dell’1,71%. Tra i titoli taiwanesi, in evidenza le foundry TSMC (+2,04%) e UMC (+5,26%).
Questa settimana, caratterizzata dalla Golden Week, la Borsa giapponese è rimasta aperta due soli giorni, con l’indice Nikkei 225 che è rimasto praticamente invariato a quota 29.357 punti.
Tra i titoli dell’industria dei semiconduttori, da segnalare i progressi di Renesas (+1,31%) e di Tokyo Electron (+2,38%).
EUROPA
Un venerdì positivo per le borse europee e per quella italiana, sulla scia di Wall Street e delle notizie positive sul fronte della pandemia. L’economia è ancora debole, come indicano i recenti dati macroeconomici, ma tutti gli osservatori prevedono una forte ripresa a partire dai mesi estivi.
Ieri lo STOXX Europe 600 ha chiuso con un guadagno dello 0,89% mentre l’FTSE MIB di Milano è cresciuto dello 0,48% a quota 24.612 punti.
Sulla scia di Wall Street, recuperano le aziende del comparto dei semiconduttori con STMicroelectronics che guadagna il 2,84% a 30,94 euro per azione e con Infineon Technologies che sale del 3,62% a 32,50 euro.
Guadagnano anche ASML (+2,66%), NXP Semiconductors (+2,66%) e ams (+2,55%).