SMIC, la più importante foundry cinese, pensa al futuro e continua ad investire pesantemente in impianti e attrezzature, incurante del rallentamento della domanda.
Quando l’economia rallenta e le vendite calano, di solito anche gli investimenti, compresi quelli programmati, subiscono un rallentamento. È successo nei mesi scorsi a Micron, Intel, Samsung e persino a TSMC.
Non accadrà, invece, a SMIC, sicuramente più per ragioni politiche che economiche. L’azienda è la fonderia più importante della Cina, un paese che sta cercando con ogni mezzo di raggiungere l’autosufficienza nel settore dei semiconduttori. In questo campo la Cina continua a dipendere pesantemente dall’estero con importazioni annue per circa 200 miliardi, un importo paragonabile solo al valore delle importazioni di petrolio.
Tra restrizioni tecnologiche sempre più ampie imposte dall’Occidente (SMIC è da tempo nelle Entity List del governo degli Stati Uniti) e sovvenzioni illimitate garantite dal governo di Pechino, SMIC sta cercando da un lato di incrementare i volumi di produzione dei dispositivi legacy e dall’altro di spingersi nella produzione di nodi di processo sempre più avanzati sfruttando le (limitate) risorse tecnologiche a disposizione.
Da quest’ultimo punto di vista, SMIC ha ottenuto recentemente un successo clamoroso con la produzione del processore a 7 nm che equipaggia il nuovo smartphone Huawei Mate 60, fabbricato utilizzando i sistemi litografici DUV, tecnologia alla quale (per il momento) SMIC ha ancora accesso.
Meno lusinghiero appare invece – alla luce dei risultati di questo trimestre – l’aumento dei volumi di produzione di dispositivi più tradizionali. Per quanto riguarda questo aspetto, c’è tuttavia da considerare che gli enormi investimenti dell’azienda sono ancora in corso e ci vorranno probabilmente un paio di anni prima che le nuove fabbriche entrino in funzione.
Le performance del Q3 2023
Ma veniamo ai numeri del terzo trimestre. Le vendite sono state di 1,62 miliardi di dollari, in calo del 15% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno ma in leggero aumento (+3,9%) nei confronti del Q2 2023; la cifra è risultata inferiore anche rispetto alle previsioni degli analisti che si attendevano vendite per 1,64 miliardi. Molto più consistente è stato il calo del margine di profitto lordo passato in un anno dal 38,9% al 19,8% e dell’utile netto che è stato di 94 milioni di dollari (contro le previsioni degli analisti di 178,1 milioni), in calo dell’80% rispetto ad un anno fa e del 76,7% rispetto al Q2 2023.
Investimenti 2023 a quota 7,5 miliardi di dollari
Nel trimestre, SMIC ha generato un flusso di cassa netto di 801 milioni di dollari contro i 796 milioni del trimestre precedente e i 1.069 milioni del Q3 2022. Le spese in conto capitale hanno raggiunto nel periodo 2,135 miliardi di dollari; nell’ano fiscale 2023 SMIC spenderà complessivamente 7,5 miliardi in capex, una cifra superiore alle entrate totali del 2023.
Per fare un paragone, è come se STMicroelectronics (che realizzerà un fatturato di 17,2 miliardi di dollari nel 2023) spendesse 20 miliardi di dollari in nuovi impianti e attrezzature (ne spenderà circa 4, cifra che rappresenta già un record assoluto).
La debolezza del mercato interno ed estero ha fatto scendere il tasso di utilizzo degli impianti nel terzo trimestre al 77,1%; in realtà questo valore è iniziato a scendere già a partire da primo trimestre dell’anno:
Il grafico mette in evidenza anche l’aumento della capacità produttiva di SMIC, passata dai 706.000 wafer 8” equivalenti/mese del Q3 2022 ai 795.750 wafer 8” equivalenti/mese del Q3 2023. Attualmente il 74% delle entrate è garantito dai chip realizzati con wafer da 12”, il 26% con wafer da 8”.
Nel trimestre, il 25,9% dei chip prodotti erano destinati al mercato degli smartphone, l’11,5% al mercato IoT, il 24,1% a quello consumer e il 38,5% apparteneva a categorie varie.
Per quanto riguarda la destinazione geografica, l’84,5% dei chip prodotti sono stati ordinati da clienti cinesi, il 12,9% da clienti statunitensi e il 3,1% da clienti dell’Eurasia.
Outlook
La società prevede per l’ultimo trimestre dell’anno vendite in crescita sequenziale del 1÷3%, il che significa 1,65 miliardi di dollari circa, contro vendite per 1,62 miliardi del Q4 2022. SMIC prevede un margine lordo compreso tra il 16 e il 18% contro il 32% dello stesso trimestre di un anno fa.
Dopo la diffusione della trimestrale, alla borsa di Hong Kong le azioni SMIC hanno perso il 6,84% chiudendo la seduta a 21,80 dollari HK; la pessima performance di SMIC ha contribuito all’andamento negativo dell’indice generale Hang Seng che ha chiuso la giornata con un ribasso dell’1,76%.