venerdì, Novembre 22, 2024
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Una settimana di borsa da incorniciare per i semiconduttori

Semiconduttori: quotazioni in forte ripresa

L’indice di riferimento PHLX Semiconductor, insieme a tutti i titoli del settore, recupera in una settimana quanto perso nei mesi precedenti, spingendosi verso i massimi dell’anno.

Sembrava non finire mai il momento negativo dei titoli dei produttori di semiconduttori. Dopo una prima parte dell’anno decisamente positiva con nuovi massimi toccati alla fine di luglio, le quotazioni avevano imboccato una strada in discesa con ribassi dell’ordine del  10÷30 percento. Dai massimi di questa estate alla fine di ottobre, il PHLX ha perso il 17,5% ma alcuni titoli, come quelli dei campioni europei, hanno perso molto di più. STMicroelectronics ha lasciato sul terreno negli ultimi mesi quasi il 30%, Infineon oltre il 31%, NXP attorno al 20%.  Paradossalmente queste tre aziende – che producono prevalentemente chip per il mercato automobilistico e industriale – sono quelle che nel corso dell’ultimo anno hanno resistito meglio all’aumento dell’inflazione, dei tassi di interesse e al rallentamento dei consumi, riuscendo a mantenere i conti in ordine con vendite e utili che si sono mantenuti stabili.

Poi, all’improvviso, questa settimana tutti gli indici sono schizzati all’insù, mettendo a segno recuperi tra il 5 e il 10 percento e oltre. Per i titoli dei semiconduttori è stata la migliore settimana di tutto il 2023.

Le ragione della ripresa

Ad innescare questa inversione di tendenza – nonostante i conflitti in atto, in Ucraina e in Medio Oriente – sono stati i dati sull’inflazione, tornata a scendere in maniera consistente, e le decisioni delle banche centrali europea e americana di congelare l’aumento dei tassi di interesse sui prestiti bancari. Ha pesato anche la robusta crescita dell’economia americana e i segnali di una ripresa della produzione industriale cinese.

Tutto sommato sono andate bene anche le trimestrali, con le aziende più in crisi (Intel e i produttori di memorie) che sono riuscite a frenare l’emorragia di vendite e a riportare i bilanci in pareggio. Gli altri colossi, da NVIDIA a ASML e AMD hanno continuato a macinare utili.

Nell’ultimo trimestre, NVIDIA ha guadagnato 6,1 miliardi di dollari con una crescita dell’utile dell’843% anno su anno, quello di AMD è aumentato del 353%, ASML ha visto l’utile trimestrale passare da 1,7 miliardi di euro a 1,9 miliardi e così via.



I mega trend che guidano la ripresa

È opinione comune tra i leader del settore che il peggio sia passato, che la tipica curva dell’andamento ciclico delle vendite di semiconduttori abbia ripreso a salire. Anche gli istituti di ricerca che si occupano di questo settore prevedono una forte ripresa nel 2024 spinta da un aumento della domanda dei consumatori, dai tassi di interesse in discesa e da una ripresa della produzione industriale.

Magari non tutti i comparti ripartiranno nello stesso momento, magari ci sarà ancora qualche trimestre di debolezza, ma la strada sembra segnata, e la ripresa dei titoli di questa settimana potrebbe rappresentare il punto di svolta.

I mega trend che stanno caratterizzando le economie di tutti i paesi, dalla transizione energetica alla digitalizzazione, dall’elettrificazione alle applicazioni dell’intelligenza artificiale, dovrebbero dare finalmente il via alla corsa verso il traguardo dei mille miliardi di dollari di vendite di semiconduttori che in molti prevedono che verrà tagliato entro il 2030.

Naturalmente le incognite non mancano. Tra queste, la più temuta riguarda l’atteggiamento della Cina nei confronti di Taiwan, l’isola-nazione rivendicata come appartenente alla grande madre patria cinese. Il tentativo di impadronirsi di Taiwan con la forza, ma anche un semplice blocco aeronavale dell’sola, scatenerebbe una crisi economica su scala globale che non riguarderebbe solamente il mercato dei semiconduttori. E ciò, nonostante gli sforzi di Stati Uniti, Europa e Giappone di riportare in patria parte della produzione di chip.

I numeri di STMicroelectronics

Per quanto riguarda la più importante azienda italiana del settore, STMicroelectronics, il terzo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da vendite record e da un utile di oltre un miliardo di dollari; anche le previsioni per il prossimo trimestre e per l’intero 2024 sono più che positive. Dai minimi del 31 ottobre il titolo ha guadagnato oltre 8 punti percentuali chiudendo a Milano a 38,44 euro per azione, un valore del 23% inferiore al massimo di 50,41 euro toccato il 27 luglio. Tuttavia da inizio anno, il valore delle azioni STMicroelectronics è cresciuto del 16% circa.