domenica, Novembre 24, 2024
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Piano Nazionale per la Microelettronica: se ne parlerà a settembre (forse)

È questa la vera notizia del Dl Asset, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Insieme a pochi spiccioli per il comparto, mentre, dopo Intel, anche TSMC sta per sbarcare il Germania.

Sarà di 700 milioni il contributo pubblico (sotto forma di crediti d’imposta) per il settore della microelettronica previsti dal Dl Asset che il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri insieme a numerosi altri provvedimenti, tra cui un rafforzamento della Golden Power per contrastare il trasferimento all’estero di tecnologie strategiche.

Ci sono anche 30 milioni in 5 anni di nuovi fondi erogati dal Ministero dell’Università e della Ricerca quale contributo italiano a supporto del Chips act europeo.

Ancora un ritardo sconcertante, dunque, nel varo del cosiddetto Piano Nazionale per la Microelettronica che doveva essere approvato prima della pausa estiva. Con i 700 milioni stanziati che sono ben poca cosa se si pensa che la Germania dovrebbe annunciare oggi l’accordo con TSMC per un nuovo impianto che prevede un contributo pubblico di 5 miliardi di euro, dopo aver già stanziato ben 10 miliardi per i due nuovi stabilimenti di Intel e un miliardo per il nuovo fab di Infineon. Per un solo stabilimento, quello di ST e GlobalFoundries a Crolles, lo stato francese erogherà 2,9 miliardi di euro. E per quanto riguarda la ricerca applicata, il Belgio fornirà parte dei 1,5 miliardi di euro di contributi pubblici a sostegno di Imec, uno dei più importanti centri di ricerca europei nel campo della microelettronica. Persino la Spagna, che non ha una tradizione nella microelettronica, ha varato già due anni fa un piano organico (il PERTE Chip) stanziando 12,5 miliardi in 5 anni per dare vita ad un’industria nazionale nel campo dei semiconduttori.

Insomma, un piano organico che ancora non c’è e pochi, pochissimi soldi per il comparto.

In compenso c’è tanto fumo e tanta burocrazia come il Comitato tecnico permanente per la Microelettronica presso il Ministero delle imprese e del made in Italy che dovrà coordinare e monitorare l’attuazione delle politiche pubbliche nel campo della microelettronica e della catena del valore dei semiconduttori. E per l’analisi scientifica necessaria allo svolgimento delle sue funzioni il Comitato si avvarrà del Centro italiano per il design dei circuiti integrati e semiconduttori di cui all’articolo 1, comma 404, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, eccetera, eccetera.

Il Dl Asset darà vita anche al Chips joint undertaking, il primo finanziamento di una linea pilota anche italiana per realizzare progetti nel settore dei chip.

Qui la bozza del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.