venerdì, Novembre 22, 2024
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In arrivo nuove restrizioni alle esportazioni di chip AI avanzati verso la Cina

Secondo il Wall Street Journal, gli Stati Uniti starebbero per inasprire i controlli sulle vendite alla Cina di processori AI avanzati di NVIDIA e di altri produttori.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’Amministrazione Biden starebbe prendendo in considerazione nuove restrizioni alle esportazioni di chip di intelligenza artificiale verso la Cina; il Dipartimento del Commercio USA potrebbe muoversi già all’inizio del mese prossimo per interrompere le spedizioni di processori avanzati prodotti da Nvidia e altri produttori di chip ai clienti in Cina e in altri paesi considerati ostili. Si tratterebbe del completamento delle misure di controllo alle esportazioni varate nel mese di ottobre dello scorso anno.

A seguito delle restrizioni emanate allora, NVIDIA ha realizzato una versione depotenziata del suo attuale processore di punta A100, ampiamente utilizzato nei data center per eseguire calcoli AI. La versione per il mercato cinese, denominata A800, non supera le performance stabilite dal Dipartimento del Commercio USA ma le nuove restrizioni vieterebbero la vendita anche dei processori A800 senza una specifica licenza.

Secondo il WSJ, l’Amministrazione Biden starebbe anche valutando la possibilità di limitare il noleggio di servizi cloud alle società cinesi di intelligenza artificiale, che hanno utilizzato tali accordi per aggirare i divieti di esportazione di chip avanzati.

Queste nuove decisioni si scontrano con la volontà e gli interessi delle aziende statunitensi del settore che vorrebbero ridurre al minimo i controlli.



Solo poche giorni fa, Colette Kress, CFO di Nvidia aveva messo in guardia sulle conseguenze nel lungo periodo di ulteriori restrizioni all’esportazione di chip AI avanzati nei confronti della Cina: “A lungo termine, le restrizioni che vietano la vendita dei nostri processori avanzati alla Cina si tradurranno in una perdita permanente di opportunità per l’industria statunitense di competere e guidare in uno dei mercati più grandi del mondo, con un impatto negativo sulla nostra attività futura e i sui risultati finanziari”.

Secondo alcune fonti, il Dipartimento del Commercio è pronto a rilasciare le nuove norme già nei primi giorni di luglio; secondo altre, l’amministrazione USA aspetterà la fine della visita in Cina del segretario al Tesoro Janet Yellen prevista a luglio per evitare di fare arrabbiare Pechino.

Rispetto alla iniziale strategia del de-coupling – che nella sostanza prevedeva la creazione di una catena di approvvigionamento autonoma per i chip – l’Amminstrazione Biden ha recentemente abbracciato la visione europea del de-risking, che prevede normali relazioni commerciali con la Cina ad eccezione di piccoli e limitati settori strategici dove i controlli saranno ancora più severi.

Stiamo proteggendo le nostre tecnologie fondamentali con un piccolo cortile e un’alta recinzione“, ha dichiarato ad aprile Jake Sullivan, il Consigliere di Biden per la sicurezza nazionale.

Dopo l’articolo del WSJ, martedì al Nasdaq il titolo NVIDIA ha perso circa il 3% riuscendo tuttavia nella giornata di ieri a recuperare parzialmente il terreno perduto, chiudendo a 411,17 dollari, per una capitalizzazione di borsa che resta superiore al trilione di dollari (+ 187% dall’inizio dell’anno). Stesso andamento per AMD che ha chiuso a 110,17 dollari USD (+72% dall’inizio dell’anno).