venerdì, Novembre 22, 2024
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La famiglia Crippa vende il 4,2% di Technoprobe. Il flottante dell’azienda sale al 25%

Con una procedura di ABB (accelerated bookbuilding) la famiglia Crippa vende 25.250.000 azioni al prezzo di 7,20 euro, per un controvalore complessivo di oltre 181 milioni di euro.

Dopo la precedente comunicazione del 30 maggio, Cristiano Alessandro Crippa, Roberto Alessandro Crippa, Monica Crippa e Stefano Felici comunicano di avere completato con successo la vendita di complessive n. 25.250.000 azioni ordinarie Technoprobe detenute direttamente dagli stessi.

Le azioni vendute sono pari al 4,20% del capitale sociale della Società e sono state collocate ad un prezzo per azione pari ad euro 7,20, per un controvalore complessivo di 181.800.000 euro.

L’operazione è stata effettuata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservata a investitori qualificati in Italia e istituzionali all’estero (fondi d’investimento e fondi pensione).

A seguito del completamento dell’operazione, T-Plus S.p.A. (holding della famiglia Crippa) continua a detenere il 67,90% del capitale sociale, corrispondente a circa il 77,59% dei diritti di voto. Cristiano Alessandro Crippa, Roberto Alessandro Crippa e Monica Crippa detengono congiuntamente il 7,10% del capitale sociale, corrispondente a circa l’8,12% dei diritti di voto, mentre Stefano Felici mantiene esclusivamente l’investimento per il tramite di T-Plus S.p.A.



Nel contesto dell’operazione e coerentemente con la prassi di mercato per operazioni similari, gli azionisti venditori hanno assunto un impegno di lock-up, relativamente alle azioni della Società che resteranno di sua proprietà al termine dell’operazione, per un periodo di 90 giorni, salvo previo consenso espresso da Mediobanca e /o fatte salve le eccezioni previste dalla prassi per operazioni analoghe.

La Società non riceverà alcun provento dall’operazione che arriva in un momento particolarmente positivo per la quotazione di Borsa di Technoprobe che, dopo il brusco calo di fine febbraio a seguito del preconsuntivo 2022 e del downgrade di Mediobanca, ha ripreso vigore negli ultimi giorni, spinta dalla forte crescita del comparto dei semiconduttori, in particolare dopo le trimestrali di NVIDIA e Marvell Technology.

La società ha anche beneficiato dell’ammissione alla quotazione sul mercato principale Euronext Milan, arrivata ad appena 15 mesi dalla quotazione dell’azienda di Cernusco Lombardone (LC) al mercato Euronext Growth Milan.

Dal 10 al 30 maggio, le azioni Technoprobe hanno guadagnato quasi il 22%, chiudendo la seduta del 30 maggio a 7,66 euro per azione.

Il 2 giugno, anche in considerazione della vendita del 4,2% delle azioni, il titolo ha chiuso a 7,28 euro per azione con una capitalizzazione per Technoprobe di 4,25 miliardi.

La vendita del pacchetto azionario arriva quasi in concomitanza con la decisione del Consiglio di Amministrazione della società di chiedere all’assemblea dei soci l’autorizzazione all’acquisto di un massimo di 1.500.000 azioni per un ammontare non superiore ai 12 milioni di euro. La proposta verrà discussa nell’Assemblea ordinaria del 22 giugno 2023.

Gli oltre 181 milioni di euro incassati dalla famiglia Crippa dalla vendita di questo pacchetto azionario, si aggiungono ai circa 500 milioni di euro ricavati durante l’IPO di 15 mesi fa. Allora i soci avevano ceduto 88 milioni di azioni ricavando personalmente oltre mezzo miliardo di euro; alla società erano andati i proventi (circa 140 milioni di euro) ottenuti dall’emissione di 25 milioni di nuove azioni.

Una montagna di contanti che molto probabilmente la famiglia Crippa utilizzerà per diversificare il proprio patrimonio.

La famiglia Crippa detiene, in ogni caso, ancora il 75% della società che, alla quotazione attuale, equivale a oltre tre miliardi di euro, una cifra (insieme al patrimonio in contanti) che fa dei Crippa una delle famiglie più ricche d’Italia.