giovedì, Novembre 21, 2024
HomeAZIENDEResta solido il business di Texas Instruments nonostante la frenata nel quarto...

Resta solido il business di Texas Instruments nonostante la frenata nel quarto trimestre 2022

Nell’anno in cui la società raggiunge per la prima volta i 20 miliardi di fatturato, il rallentamento del mercato globale dei prodotti consumer inizia a scalfire i conti di TI che nel quarto trimestre vede diminuire leggermente entrate e utili.

Tutto previsto e tutto sotto controllo. Al contrario del drammatico e improvviso calo di vendite che ha colpito i produttori di memorie e processori come Micron e Intel, azzerandone gli utili e costringendo le società a tagliare drasticamente costi e investimenti, nel caso di Texas Instruments che ha un modello di business completamente diverso con un portafoglio molto più diversificato, l’indebolimento della domanda di semiconduttori ha prodotto solamente un leggero calo delle vendite e degli utili che non ha inciso in maniera significativa sul business della società. Anche i mercati sembrano dello stesso avviso, col titolo TI che nelle quotazioni after hours, dopo la diffusione della trimestrale, è rimasto stabile.

I dati del quarto trimestre 2022 diffusi ieri sera evidenziano un calo delle vendite del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a quota 4,670 miliardi di dollari con un calo sequenziate QoQ dell’11%.

Nello stesso periodo, l’utile netto è sceso dell’8% a quota 1,962 miliardi con un EPS di 2,13 dollari per azione (-6%).

I risultati sono stati leggermente superiori alle stime degli analisti.

Per quanto riguarda l’intero anno fiscale 2022, le vendite hanno raggiunto la cifra record di 20,028 miliardi (+ 9,2% rispetto al 2021), l’utile netto è stato di 8,749 miliardi (+12,6%) e l’EPS è cresciuto del 13,9% a quota 9,41 dollari per azione.

Il nostro flusso di cassa operativo di 8,7 miliardi di dollari per l’intero anno ha nuovamente sottolineato la forza del nostro modello di business. Il free cash flow per l’anno è stato di 5,9 miliardi, pari al 30% delle entrate. Ciò riflette la qualità del nostro portafoglio di prodotti, così come l’efficienza della nostra strategia di produzione, compreso il vantaggio della produzione di 300 mm. Negli ultimi 12 mesi abbiamo speso 3,4 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e in spese generali e 2,8 miliardi per strutture, impianti e attrezzature. Nel corso dell’anno abbiamo remunerato gli azionisti con 7,9 miliardi tra dividendi e riacquisto di azioni proprie”, ha affermato Rich Templeton, attuale CEO di TI, che dal primo aprile cederà la guida della società a Haviv Ilan.

Per quanto riguarda le previsioni per il primo trimestre 2023, Texas Instruments si aspetta ricavi compresi tra 4,17 e 4,53 miliardi di dollari (-10% circa rispetto al Q1 2022) con un EPS compreso nella forchetta 1,64÷1,90 dollari per azione (-25% circa). In questo caso, le previsioni dell’azienda risultano leggermente inferiori alle stime degli analisti.

Durante la Conference Call che ha fatto seguito alla presentazione della trimestrale, i dirigenti di TI hanno riferito che il calo nel quarto trimestre è stato causato da una cancellazione degli ordini e da una domanda più debole in tutti i settori ad eccezione di quello automotive.

Per quanto riguarda il primo trimestre del 2023, secondo TI la domanda sarà più debole di quanto sia di solito in questo periodo dell’anno a causa di una riduzione delle scorte di magazzino da parte dei clienti e ad una minore propensione agli acquisti.

Ieri il titolo ha chiuso le contrattazioni al Nasdaq a quota 177,04, in calo dello 0,63% restando praticamente invariato anche nelle contrattazioni after hours.

Durante il 2022, il titolo ha perso il 12% circa, comportandosi decisamente meglio dell’indice di riferimento, il PHLX Semiconductor (-35% nel 2022) anche se dall’inizio dell’anno il guadagno (+7,15%) è stato inferiore a quello dell’indice di riferimento (+16% circa).