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Balzo in Borsa di STMicroelectronics che guadagna in un solo giorno il 5,22%

Immagine: STMicroelectronics

Dall’inizio dell’anno il titolo ha guadagnato il 12,98%, facendo decisamente meglio dell’indice di riferimento PHLX che si è fermato al 6,1%. E a pochi giorni dalla diffusione dei dati del quarto trimestre, in molti si aspettano risultati ancora migliori di quanto previsto dalla società.

Il 26 gennaio, prima dell’apertura dei mercati, STMicroelectronics rilascerà i dati relativi al quarto trimestre 2022 e all’intero anno fiscale. Nell’attesa, il titolo ha messo a segno performance come non si vedevano da tempo. Alla Borsa di Milano, nella prima settimana dell’anno le azioni sono salite del 7,39% a cui bisogna aggiungere il 5,22% di ieri. Il titolo STMicroelectronics ha superato le performance dell’indice di riferimento dei semiconduttori – il PHLX Semiconductor – che è cresciuto nello stesso periodo del 6,1%.

STMicroelectronics superstar in Borsa in questi giorni, dunque. Da cosa deriva la forza della multinazionale italo-francese? E fin dove si potrà spingere il titolo?

Guardando all’insieme del mercato dei semiconduttori, c’è da osservare che STMicroelectronics è fortemente impegnata nel settore automotive, l’unico che sta crescendo e che crescerà ad un buon ritmo, come segnalato dalle principali società che si occupano di ricerche di mercato. Yole Intelligence, ad esempio, nel suo più recente studio prevede che il mercato dei semiconduttori per automotive crescerà con un CAGR dell’11,1% dal 2021 al 2027 con vendite che passeranno da 44 miliardi di dollari del 2021 a 80,7 miliardi nel 2027.

Il mercato automotive crescerà non tanto perché si produrranno più automobili, quanto per il fatto che aumenterà il consumo di elettronica all’interno di ogni singola vettura.

Nel 2022 STMicroelectronics ha annunciato numerose iniziative per rafforzare la propria presenza in questo settore, come abbiamo segnalato in un precedente articolo dopo la diffusione dei risultati del terzo trimestre 2022. Nel report segnalavamo sia che STMicroelectronics aveva conquistato la prima posizione in Europa per fatturato tra le aziende del settore e che stava incrementando, più dei competitor, le vendite di chip per automotive:

Elaborazione Elettronica&Mercati su dati aziendali.

Nel corso del 2022, ST ha non solo incrementato in misura significativa il fatturato che raggiungerà quest’anno 16,1 miliardi di dollari (+26,2%) circa, ma anche (e soprattutto) l’utile netto, che dovrebbe raggiungere i 3,5 miliardi di dollari (+75%), pur in presenza di una forte spesa per investimenti (3,5 miliardi); anche il margine lordo ha raggiunto livelli decisamente più interessanti, attestandosi al 47,5%.

Tutti questi indicatori potrebbero consentire una maggior remunerazioni per gli azionisti senza compromettere né gli investimenti né l’equilibrio finanziario della società. Questa attesa è probabilmente una delle ragioni che sta dando forza al titolo ST.

Nell’ultimo trimestre del 2022 da parte della società non è arrivato alcun segnale negativo sul fronte degli investimenti o delle previsioni di entrata, al contrario di quanto sono state costrette a fare altre aziende del settore che hanno annunciato tagli al personale e agli investimenti, nonché una revisione delle stime per i prossimi trimestri. Più volte è stato sottolineato dai vertici della società che gli ordini in portafoglio garantiscono il pieno utilizzo degli impianti per i prossimi 12-18 mesi. Le prospettive per un buon 2023, quindi, ci sono tutte.

Uno dei motivi che hanno provocato l’impennata dei titoli delle aziende dei semiconduttori la scorsa settimana è stata sicuramente la “riapertura” della Cina, con le attività manifatturiere che dovrebbero finalmente riprendere vigore, così come il consumo di chip. Secondo i dati della WSTS, l’anno scorso il calo delle vendite di chip in Cina è stato di ben il 21,2%, contro un incremento delle vendite globali del 4,4%. Per STMicroelectronics la Cina rappresenta uno dei mercati più importanti, soprattutto nel settore automotive. Non a caso, pochi giorni fa, il presidente e amministratore delegato di ST Jean-Marc Chéry è stato il primo CEO di un’azienda globale di semiconduttori a visitare la Cina dallo scoppio dell’epidemia di COVID; durante la sua visita Chéry ha incontrato i clienti strategici del settore automobilistico e industriale, tra cui Changan Automobile, Celes Automobile, Ningde Times, GoodWe, Weimax New Energy, Etec Automotive Electronics e altri ancora.

Tra i motivi di preoccupazioni per il futuro, al di là degli scontri geopolitici in atto e di eventi imprevedibili e imprevisti come la pandemia e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, c’è sicuramente l’andamento del mercato consumer, in particolare i rapporti di fornitura con Apple, società che rappresenta circa il 20% del fatturato ST. Sempre di più l’azienda di Cupertino sta infatti cercando di rendersi indipendente dai tradizionali fornitori di chip, come è già successo con i PC della Mela morsicata che ora utilizzano, in sostituzione dei prodotti Intel, i processori progettati in casa e fabbricati da foundry come TSMC. È di questi giorni la notizia che Apple starebbe pensando di sostituire anche i chip per la connettività – che attualmente acquista da Broadcom e Qualcomm – con IC progettati dalla stessa Apple. 

Analisi tecnica

Nel corso del 2022, il titolo ha perso il 24,5% circa chiudendo l’anno a quota 33,01 euro contro un andamento dell’indice PHLX Semiconductor di -36% circa.

La performace negativa del 2022 arriva dopo anni molto positivi: +47% nel 2021, +27% nel 2020, +96% nel 2019, +68% nel 2017, +72% nel 2016. Fa eccezione il -33% del 2018.

I prezzi si sono mossi per circa dieci anni all’interno della banda 3 – 10 euro; dal luglio 2016 ha preso il via una robusta ripartenza che ha portato le quotazioni al di fuori di tale banda, rafforzando le probabilità di recuperare tutto il terreno perso dai top assoluti di 76,66 euro a cavallo del 2000, durante la bolla internet. Più recentemente, dai top di periodo segnati a fine 2021 a 46,33 euro, è partita una fase di ritracciamento che sembra aver trovato un consistente supporto in zona 28/30 euro. Per ora prevale il consolidamento sotto gli ostacoli in area 38/40 euro, superati i quali potrebbe ripartire una nuova fase rialzista.

Il consenso raccolto da Bloomberg evidenzia un prezzo obiettivo medio a 12 mesi a 47,5 euro, con il 65% delle case d’investimento che consiglia l’acquisto del titolo. Tra queste c’è Websim Intermonte con raccomandazione outperform e target price a 44 euro mentre l’unica raccomandazione underperform a 24 euro è quella di Jefferies Financial Group.

Fondamentali

Una metrica chiave a cui gli investitori guardano è il rapporto prezzo/utili, mettendolo in raffronto con la media del settore e con quella del titolo in passato. Attualmente ST ha un P/E di 12,5 contro una media del settore dei semiconduttori di 18 circa e contro una media degli ultimi 5 anni di 20,38. Ancora più basso, inferiore a 10, è il Forward P/E sui dodici mesi. Per quanto riguarda il rapporto P/S (Price/Sales), che mette in relazione il prezzo del titolo con le vendite totali per azione (più difficili da manipolare rispetto agli utili del P/E), il rapporto è di circa 2,24, anche questo decisamente migliore di quello del settore di appartenenza (3,4 circa).

I dati del P/E suggeriscono che il titolo è attualmente sottovalutato e l’attuale quotazione potrebbe essere un buon punto di ingresso.

Da segnalare, infine, che la società ha in corso una campagna di riacquisto di azioni proprie per un controvalore massimo fino a 1,040 milioni di dollari USA; il programma, iniziato nel luglio 2021, ha una durata di tre anni.

Pur all’interno di una fase negativa dell’andamento ciclico che caratterizza il mercato dei semiconduttori e dei dispositivi consumer come PC e smartphone, STMicroelectronics potrebbe mantenere nei prossimi anni una solida crescita per arrivare ai 20 miliardi di fatturato entro il 2026/2027 come annunciato dai vertici dell’azienda, all’interno di un percorso dove anche la redditività troverà margini di miglioramento, come evidenziato già nel 2021 e nel 2022.

Un percorso che potrebbe convincere sempre più investitori nei prossimi mesi.

Aggiornamento delle ore 22:45 CET del 11/01/2022

In serata, ora americana, dopo la chiusura della Borsa americana, Goldman Sachs ha diffuso un report sul settore tecnologico nel quale, secondo quanto riportano i più importanti media finanziari, ha modificato il suo giudizio sul titolo STMicroelectronics portandolo da “hold” a “sell”, ed abbassando il target price da 39 a 31 euro per azione. Il giudizio è stato dettato dalla eccessiva esposizione di ST al settore consumer col rischio che “i margini 2023 di STM registrino un calo anno su anno più significativo rispetto a quelli di Infineon”.

Il report ha provocato un calo di quasi il 3% del titolo ST nelle contrattazioni del dopo borsa al Nasdaq ieri sera.

Questa mattina, a Milano il titolo ha aperto debole ma, lentamente, ha ripreso a salire chiudendo la seduta a 37,36 euro per azione con una crescita dello 0,63% e un aumento complessivo da inizio anno del 13,18%.

Anche al Nasdaq il titolo ST ha aperto debole recuperando durante la giornata e chiudendo a quota 40,52 USD con un incremento dello 0,90%.

Nella stessa giornata il titolo Infineon Technologies ha chiuso le contrattazioni alla borsa di Francoforte a quota 30,925 euro, in crescita dello 0,34%. Da inizio anno il titolo ha guadagnato l’8,7% circa.